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  • 04/02/2023 11:29

Giornata mondiale delle zone umide: il Comitato per S.Concordio commemora il laghetto della Montagnola

Nella ricorrenza della giornata mondiale delle zone umide il Comitato per S.Concordio commemora l’interramento e la cancellazione del laghetto della Montagnola, sacrificato dall’amministrazione Tambellini per la costruzione della Galleria coperta, assieme a 42 alberi sani di alto fusto e a 5.000 mq di suolo. 

 

Le conseguenze della sparizione del laghetto, che oltre a preservare biodiversità ricopriva la funzione di “rain garden”, cioè  di raccolta delle acque piovane, si sono viste  con i primi acquazzoni di dicembre, quando tutta l’area di quello che è rimasto del parco della Montagnola si è allagata.  

 

Con la speranza che non vengano più compiuti errori simili e vi si possa porre rimedio, il Comitato non cessa di chiedere chiarezza circa la regolarità della costruzione della Galleria coperta.

I commenti

C'era il tubo del "troppo pieno" che abbassava l'acqua del laghetto, ma spesso questo scolmatore era intasato. Ammette che c'era l'acqua e anche le "bodde", allora era o no una zona umida? La tesi "non è mai stato un laghetto" è quella sostenuta, anche in risposta alle interrogazioni consiliari, da chi lo ha fatto interrare. Comunque lo voglia chiamare, conferiva bellezza e qualità a tutto il parco, e chi ha progettato la sua cancellazione ha disatteso e contraddetto le linee guida del ministero dell'ambiente sulla progettazione del verde pubblico, come ha rilevato il commento precedente.

Anonimo - 06/02/2023 09:00

L'acqua, in quel buco, in un anno normale, ci sarà stata al massimo per un centinaio di ore. Lo dico e lo ripeto: Un centinaio di ore, non di più!! Pioggia forte per dieci ore corrispondeva ad un riempimento del buco pari a due o tre ore al massimo, poi tutto si svuotava. Non c'era una pianta palustre neanche a pagare oro! Le bodde?!? si certo, qualche bodda c'era come c'è oggi; proveniente dai Chiariti. In quel buco lì non sarebbe stata possibile la sopravvivenza dei girini. Evitiamo per favore.......

anonimo - 06/02/2023 02:21

Al negazionista vorrei ricordare che, con l'interramento del laghetto o, se preferisce, della "depressione del terreno destinata ad accogliere le acque", il progetto della Galleria coperta ha disatteso e contraddetto, le "Linee Guida per la progettazione del verde urbano" emanate dal Ministero dell'Ambiente. Secondo le Linee Guida, che forniscono indicazioni precise su come realizzare gli spazi verdi pubblici, si sarebbe dovuto "incrementare la quantità di acqua trattenuta nell'area verde e prediligere lo smaltimento delle acque meteoriche attraverso il suolo in modo da agevolare il ricarico delle falde. Il concetto che dovrà essere adottato in fase di progettazione è quello di rallentare lo scorrimento dell'acqua e di stoccarla temporaneamente per poi restituirla in maniera controllata, attraverso soluzioni tecniche quali piccoli bacini di ritenzione(laghetti)e di infiltrazione (rain garden). I rain garden sono aree verdi leggermente ribassate che raccolgono le acque meteoriche e che in caso di piogge intense riducono l'effetto run-off trattenendo l'acqua, filtrandola e infiltrandola leggermente nel terreno, riducendo il flusso idrico alle condotte fognarie e così contrastando gli allagamenti del tessuto urbano". Alla Montagnola e in piazzale Moro è stato fatto l'opposto, e, oltre ad interrare il laghetto, invece di far filtrare l'acqua nel terreno la si è convogliata in parecchie centinaia di metri di tubature.

Anonimo - 05/02/2023 20:46

Il laghetto era un laghetto, basta vedere le foto da 40 anni a questa parte, fino all'anno prima del suo interramento, che è quella qui riprodotta. E le rane c'erano, è documentato, non occorre che ci sia l'acqua anche di agosto, per la sopravvivenza delle rane. E che nel dicembre 2022 si sia allagato tutto attorno, perché il terreno era stato compattato e l'acqua non sapeva più dove andare, è un fatto. Chiaro che a quelli che lo hanno interrato piace un'altra narrazione, ma i fatti sono questi.

Anonimo - 05/02/2023 11:57

Il laghetto non era un laghetto. Era l'idea di un laghetto. Infatti quando il parco fu progettato la previsione era di fare lì un'area umida, ma poi l'acqua non ci fu mai portata, anche in base a fisime psichiche relative al possibile affogamento di bambini. Per cui non c'era nessun laghetto e non c'erano né animali, né piante tipiche delle zone umide. Lì c'era solo una depressione erbosa che si riempiva d'acqua solo in caso di fortissimi temporali, per poi svuotarsi in pochissimo tempo. La giornata mondiale delle zone umide, con quel buco che c'era lì, c'entra come il culo con le quarantore.

Anonimo - 04/02/2023 23:15

Se si potesse ripercorrere tutte le dichiarazioni fatte dai precedenti amministratori ai giornali, alla popolazione e persino ai giudici (complici) scopriremmo quante volte hanno mentito, dichiarato il falso per perseguire i loro obiettivi.
Per fortuna non ritorneranno presto, ma purtroppo credo che l'abbiano fatta franca e non pagheranno per i danni fatti

Anonimo - 04/02/2023 21:04

L'italiano è una bella lingua, con un lessico ricco e articolato. Quindi, mi permetto di osservare: «Con la speranza che non vengano più compiuti errori simili e vi si possa porre rimedio». Non sono "errori", bensì "crimini"

anonimo - 04/02/2023 20:10

Non ho mai amato Tambellini ma lo avrei votato pur di non far eleggere la Destra. Ebbene, ho votato un partito minore. Non è servito, ma io a votare ci vado. Ma non ho votato Tambellini. La goccia che ha fatto traboccare il mio vaso è stata come hanno trattato San Concordio.

Anonimo - 04/02/2023 18:40

È più facile riscavare il laghetto che buttare giù la Galleria e rimettere l'originale recinzione alle scuole, anche se prima o poi, è solo questione di tempo, si farà. Mentre 42 alberi di 40 anni, sani, in mezzo ad un parco, che non davano noia a nessuno, difficile ricrescano in un giorno. Con enorme rammarico non si può che constatare che a S.Concordio la giunta tambellini ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Non solo i due ecomostri, ma anche via nottolini, il saharawi, i chiariti, l'inscatolamento del fosso, la fontana. Non amando le critiche, e tanto meno essere scoperta nelle sue iniziative diciamo poco encomiabili, sotto elezioni non ha trovato di meglio che intentare dubbie azioni risarcitorie nei confronti dei cittadini che avevano provato ad opporsi. Non stupisce che sia andata a finire che ha perso le elezioni.

Anonimo - 04/02/2023 16:27

Ma è fisicamente possibile, anche se so perfettamente che ci vorrebbero cifre impossibili, quindi non accadrà, ma almeno voglio sapere se sarebbe possibile, una volta distrutta la galleria coperta, ri-dragare il laghetto? O il massimo che potremo avere come giustizia sarà solo la demolizione di quell'orrore?

anonimo - 04/02/2023 13:01

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