Quando ero ancora Anna. Anatomia di una predazione
In occasione della Giorna ...
Assemblea a Viareggio il 27 gennaio
Istituire un tavolo di confronto con il governo per evitare l’applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein attraverso una mappatura delle concessioni che rilevi la disponibilità della “risorsa spiagge” per nuove iniziative imprenditoriali e, nel contempo, garantisca la continuità aziendale per gli attuali titolari di stabilimenti balneari. E’ da questa richiesta che partirà la Cna Balneari che ritiene necessario anche sospendere il termine di scadenza delle attuali concessioni, fissato al 31 dicembre prossimo dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza.
E di questo si parlerà nella assemblea che l’associazione terrà a Viareggio il 27 gennaio prossimo.
“La proroga sarà necessaria anche per trattare in sede europea la soluzione definitiva al problema – spiega Cristiano Tomei, coordinatore della categoria - Un sistema informativo di rilevazione (mappatura) delle concessioni di beni pubblici, comprese le aree demaniali libere affidabili in concessione, non potrà che restituire la giusta e necessaria informazione sul grado, molto ampio, di disponibilità della “risorsa spiagge” attualmente presente in Italia. Questa mappatura consentirebbe al potere esecutivo e legislativo di attuare un’analitica riforma del demanio marittimo, fluviale e lacuale a finalità turistica”.
“La riforma potrà così contemplare una programmazione per il rilascio di nuove concessioni (in adesione ai principi comunitari per lo sviluppo del mercato) – dice ancora Tomei - e i criteri di stabilità per gli attuali rapporti concessori da non assoggettare alla direttiva Bolkestein, in quanto precedenti al recepimento della stessa nel nostro ordinamento. È fondamentale salvaguardare gli attuali rapporti concessori che hanno contribuito, con l’eccellenza dei servizi offerti, al rilancio complessivo del turismo. Cna Balneari sosterrà queste proposte nelle tre assemblee fissate per il mese di gennaio, compresa quella importantissima di Viareggio”.
.....a fare delle aste vere!?!? Con la giusta buonuscita per chi ha investito. Con limiti precisi di metri quadri acquisibili da una sola azienda. Non sarebbe utile a svecchiare un settore decotto? Oppure vogliamo continuare con strutture non competitive?!?
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