Di Vito: "Disabilità, diventi primario il ruolo della famiglie"
Il
medico capolista di Forza Italia-Udc alle amministrative di domenica
chiede anche un cambio radicale nell'organizzazione della vacanze estive
per gli studenti con difficoltà
"La
disabilità è un tema molto importante, verso cui si dovrebbe avere una
differente sensibilità rispetto al passato e affrontarla in modo tale
che diventi primario il ruolo delle famiglie e delle persone che vivono
questa situazione: partendo da una diversa distribuzione dei
finanziamenti, ancora troppo insufficienti, che dovrebbero essere
indirizzati prima alla persone e successivamente ai progetti". A
sostenerlo è il medico Alessandro Di Vito, candidato come capolista alle
elezioni amministrative del 12 giugno come capolista di Forza
Italia-Udc. "Prendiamo ad esempio le vacanze estive, un problema che si
ripete ogni anno con l'atto finale di tutta la programmazione che
ricade nel mese di giugno e consente soltanto la pianificazione
dell’attività nei soli luglio e agosto - sottolinea -. Gli studenti con
disabilità possono beneficiare di attività estive solo pochi giorni,
perché i fondi erogati per l’assistenza sono pochi, il mancato
coinvolgimento con i coetanei over 14 non consente una vera inclusione
sociale, e i Piani di Assistenza Personalizzati, ancora troppo distanti
dalla realtà. Già da qualche anno alcuni Tribunali hanno condannato i
Comuni per discriminazione, quando non hanno permesso agli studenti con
disabilità di poter partecipare alle attività estive con la stessa
frequenza degli altri studenti, adducendo motivi di scarse risorse". Di
Vito avanza alcune proposte: "Va anticipata la programmazione delle
attività estive in modo tale che si possano avere delle proposte subito a
fine scuola, un maggior coinvolgimento diretto delle famiglie al di là
dell'importante ruolo dell'Associazionismo - spiega - , una
progettualità che coinvolga nel periodo estivo anche i loro coetanei
over 14, coinvolgendoli in attività che comprendano, oltre i loro
interessi (sportivi, multimediali, informatici, laboratori manuali)
supporti per i compiti in modo tale che gli studenti con disabilità non
debbano essere più costretti ad attività “ad hoc” solo per loro,
evitando le attività "ghettizzanti" ovvero quelle attività "dedicate
esclusivamente alle persone con disabilità”. Infine Di Vito propone che
per gli studenti con disabilità che non possano frequentare nessun tipo
di attività organizzata, sia aumentato il contributo erogato.