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  • 09/12/2022 12:37

Lettera aperta - Consiglio Comunale di Lucca del 6 dicembre 2022 e mobilità sostenibile

Si assiste ormai da decenni al tentativo di realizzare infrastrutture stradali di elevato impatto. L’ultima discussione in Consiglio risente della distanza temporale delle proposte che si sono sviluppate, della rarefazione degli incontri che si sono succeduti e mostra una comunità smarrita, senza una chiara visione del futuro. Varie parti sociali mostrano infatti posizioni di attesa, autoreferenti o fideistiche, in un quadro pianificatorio fuori contesto o assente (il Piano Territoriale di Coordinamento di Lucca è del 2000 e il Programma di miglioramento della mobilità automobilistica della Piana di Lucca, abbozzato nel 2007, non ha mai visto la fase pubblica e l’approvazione in Consiglio Provinciale).

Non stupiscono quindi le difficoltà del progetto “Assi Viari”. Il secondo stralcio, relativo all’Asse Ovest-Est, è ormai su un binario morto e a breve verrà totalmente definanziato, avendo per altro subito già dal 2018 il quasi totale dirottamento delle proprie risorse su altre infrastrutture in Toscana. Le Amministrazioni si troveranno a discutere con il concessionario in merito all’utilizzo in senso tangenziale dell’autostrada, su cui pesa l’intesa poco partecipata del cosiddetto “Patto del Cacciucco”1, siglata dai soli Comuni di Livorno, Lucca, Pisa e Firenze, che prevede fra l’altro lo spostamento sull’A11 di una parte non definita di mezzi pesanti che attualmente transitano sulla strada regionale Fi-Pi-Li.

Come recuperare la coesione civile e individuare la giusta direzione per modernizzare le nostre infrastrutture? La partecipazione, se correttamente utilizzata, è uno strumento che permette scelte condivise e coerenti con gli indirizzi generali che l’Europa richiede. Questa finanzia infatti progetti di mobilità sostenibili che abbiano impatto sull’economia dei territori su cui insistono.

Nell’area Vasta della Costa (il territorio compreso nelle province di Lucca, Livorno e Pisa), si svolge la mobilità di circa un terzo dei cittadini toscani e il transito di merci dirette a poli industriali. Studi esistenti dimostrano che il potenziamento del trasporto pubblico in senso metro-ferro-tranviario, già coerente con gli atti di programmazione regionale, permetterebbe di spostare il 20% del traffico stradale su ferro, come risulta dallo studio della Divisione Infrastruttura FS del 2001, con tangibili benefici ambientali e sulla sicurezza oltre che economici.

Vedremo se lo spiraglio aperto dall’ordine del giorno approvato in Consiglio determinerà vera partecipazione o sarà altro. È necessario un tavolo permanente, per uscire da una logica di campanile, e avviare un confronto aperto a tutte le parti interessate, senza preclusioni preconcette, per valutare su base paritaria le priorità percorribili. Ci auguriamo che il Comune per primo accolga questo nostro appello. Chi è che frena il futuro?

1cfr. Delibera Consiglio Comune di Lucca n. 95 del 26/04/2022

I commenti

@Faccio notare che

Ancora con questo sogno di estendere la Liguria fino a Lucca, allora perché non direttamente la Francia? Perché non tingere di blu il Sole? Anche le divagazioni e i desideri devono avere base nella realtà.

Che poi tolta quell'esagerazione il resto che dice non è mica sbagliato.

ps ma poi perché ci tiene così tanto a diventare Ligure? Che i genovesi sono, nelle battute folkloristiche e negli sfottò, lo zimbello fondamentalmente di chiunque non sia genovese (e sorprendentemente/tristemente, quei pochi che ho incontrato hanno purtroppo confermato con precisione impressionante lo stereotipo).

@Intesa del 2008

La gente scrive a tarda notte per i motivi più disparati, non sempre risibili. Mio nonno, conquistata la pensione, faceva sempre nottata, e non era certo uno scemo. Io sto scrivendo alle 4 e 15 del mattino, ma non sono un pazzo, è semplicemente sabato sera e sono appena tornato a casa, e non amando i social, l'unico sito su cui entro d'istinto se ho 5 minuti di relax, è questo... Uno può scrivere a tarda notte per vari motivi.

Anonimo - 11/12/2022 04:19

Farei attenzione, vale come l'intesa del 2008, spacciata per partecipazione da chi porta avanti gli Assi: Io so Io e Voi ...

Anonimo - 10/12/2022 18:47

1. Il patto di area vasta tra i sindaci è privo di qualsiasi valore; esso vale quanto possono valere i nostri discorsi scritti qui. Infatti è vero che della Costituzione si è usi far carta da culo, ma comunque la Costituzione resta. Nella Costituzione c'è scritto che gli enti di area vasta sono le province e le città metropolitane, non i comuni. Per cui i sindaci di Pisa o di Lucca o di chissà dove non hanno alcun titolo per prendere decisioni vincolanti per territori composti da centinaia di comuni diversi. Capisco bene che lo squallore istituzionale che ha portato alla legge Delrio ha defunzionalizzato le province, ma questo cozza con la Costituzione e la Costituzione vale di più rispetto alle divagazioni dei sindaci.
2. La cosiddetta "area vasta della costa" è un ente che non esiste; si tratta di una invenzione della regione toscana (iniziale minuscola voluta), che ha l'unico scopo di porre Pisa al centro di una zona più ampia di quella che su Pisa gravita. Ovviamente se i presidenti delle province, che hanno il vero governo di area vasta in base alla Costituzione, avessero le palle quadrate tutta la boiata dell'area vasta della costa sarebbe messa in discussione. Comunque vedo che continuamente (anche nel documento qui sopra) si parla di Livorno + Lucca + Pisa e non di Massa - Carrara. A me fa molto piacere se si considera Massa - Carrara fuori dall'area vasta o meglio ancora parte della Liguria. Spero anzi che presto anche Lucca possa uscire dalla Toscana..... però, purtroppo per loro, anche i cittadini della Lunigiana, di Carrara e di Massa sono considerati sudditi dell'area vasta pisana.

Anonimo - 10/12/2022 01:18

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