ENRICO PEA SCRITTORE D'ECCEZIONE, APERTURE NATALIZIE
ENRICO PEA SCRITTORE D'EC ...
- Fondazione Ragghianti -
Prosegue con successo la grande mostra su Leonardo Dudreville e l’avanguardia artistica italiana degli anni Dieci del Novecento
Visite guidate e ingresso gratuito per le scolaresche
È in corso con grande successo, alla Fondazione Ragghianti, la mostra “Nuove Tendenze. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci”, a cura di Francesco Parisi.
“Questa esposizione che ho avuto l’onore di curare alla Fondazione Ragghianti”, afferma lo storico dell’arte, “offre un’autentica riscoperta del percorso di Leonardo Dudreville (1885-1976), tra i fondatori nel 1913 a Milano del gruppo Nuove Tendenze, e si pone come esemplare per comprendere la situazione delle avanguardie nella peculiare temperie in cui si muovevano sia i Futuristi, sia i giovani artisti che cercavano vie autonome”.
Accanto ai lavori di Dudreville eseguiti fra il 1905 e il 1919 – anno che segna per il pittore il punto di passaggio verso un nuovo concetto di figurazione – le opere degli aderenti al movimento Nuove Tendenze accompagnano il visitatore nel brillante clima culturale d’inizio secolo, in un percorso che va dagli avveniristici progetti architettonici di Chiattone e Sant’Elia alle indagini pittoriche di Erba e Nizzoli, fino alla scultura di Possamai.
Soddisfazione per il direttore della Fondazione, Paolo Bolpagni, che dichiara: “Giova ricordare che Carlo Ludovico Ragghianti fu in diretto contatto con Dudreville al tempo in cui preparava, nel 1960, una mostra sul Futurismo poi non andata in porto, e presentò un suo dipinto nella grande rassegna fiorentina del 1967 a Palazzo Strozzi ‘Arte moderna in Italia 1915-1935’. L’attuale mostra della Fondazione è frutto di un’approfondita ricerca, ponendosi come un evento espositivo di richiamo e un’occasione di studio su un’importantissima congiuntura della pittura italiana d’inizio secolo, adesso oggetto di riscoperta. Il Museo del Novecento di Milano, in ragione della rilevanza e novità della nostra mostra, in gennaio ospiterà una presentazione del catalogo che abbiamo realizzato”.
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18, e durante le prossime festività sarà visitabile l’8 e il 26 dicembre e il 1° e il 6 gennaio. Resterà chiusa soltanto il 25 dicembre. Il biglietto d’ingresso è di 7 euro; il ridotto è di 4 euro; è prevista la gratuità per varie categorie (tutti i dettagli nel sito www.fondazioneragghianti.it).
È possibile prenotare visite guidate della mostra, disponibili ogni sabato e domenica alle ore 10:30 e alle 15:30. La prenotazione è obbligatoria e consentita fino all’esaurimento dei posti, per un massimo di venti persone a gruppo.
La Fondazione Ragghianti inoltre offre gratuitamente visite guidate per le classi delle scuole medie e superiori, in giorni e orari da concordare telefonicamente o via e-mail. Si ricorda che per tutte le scolaresche di ogni ordine e grado anche l’ingresso alla mostra è gratuito. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0583 467205, info@fondazioneragghianti.it.
L’esposizione, aperta fino all’8 gennaio 2023, è realizzata con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il contributo di Anthilia Sgr e il sostegno di Banco BPM.
Lei confonde un po' di cose.
Punto uno: i Lucchesi non sono ignoranti, i Terrestri del 2022 lo sono, semplicemente (e a tanti questo non entra) Lucca non è né isolata dal resto del mondo né migliore di esso.
Punto due: non confonda i gusti con la cultura. Io non andrò a questa mostra ma solo perché non ho in particolare gusto le opere esposte e userò il mio tempo libero altrimenti. Per vedere certe mostre a Firenze di pittori più di mio gusto, consumai perfino dei giorni di ferie. Idem per il Summer, al di là del (vero o presunto, non voglio fingere di sapere) mangia mangia tra pochi astuti che ne deturpa la dignità morale, il Summer porta a Lucca anche nomi che non contraddistinguono certo ascoltatori superficiali e cafoni.
Punto tre: se il jazz viene scherzosamente definito la musica più maschilista che esiste, un motivo c'è. Non ho mai ascoltato jazz suonato da donne ma sono scettico: e ciò che mi rende scettico mi incuriosisce e mi intriga. Provvederò ad assistere.
Non c'ero quindi non so quanta gente ci fosse. Però le posso dire con certezza che il 98% di coloro che visiteranno la mostra saranno turisti ed il restano 2% lucchesi : i lucchesi che fanno le pulizie e guardianaggio.
Il problema sta proprio lì : noi lucchesi siamo ignoranti come capre e non andremo perché preferiamo il summer festival che è uno spettacolo adatto alla loro piccola colonia di neuroni. Siamo talmente ignorante, che, pur restando in tema di musica (non classica), pochissimi amano il jazz che viene ospitato sempre in luoghi di fortuna e non è finanziato perché per quello non ci sono spazi, anche se un Festival del Jazz di grande qualità sarebbe un grandissimo richiamo di turisti. Lucca Jazz Donna, pur fatto con mezzi di fortuna è un piccolo gioiello. Comunque lei vada da Mimmo: è più nelle sue corde e livello.
Segnalati scontri e tafferugli davanti alla Fondazione per il troppo pubblico che si assiepava - creando peraltro assembramento rischio covid e pandemie varie, incluse le piattole - l’ingresso della vetusta e gloriosa istituzione.
La mostra è stata presa d’assalto in modo così violento da necessitare l’intervento di ussari che hanno caricato le folle per disperderle.
Tre feriti, un contuso, due donne in sindrome premestruale ricoverare in psichiatria.
Poi un giorno, scherzi a parte, ci direte quanto costa alla Fondazione CRL questo scherzino della Ragghianti. E soprattutto chi c’è dietro…
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