Dalla Boldrini a Mimmo Lucano e Soumahoro: la patetica caduta degli «eroi» di sinistra
Roma, 26 nov – La lista è diventata lunga. Anzi, lunghissima. Stiamo parlando della lista di «eroi» della sinistra: prima gonfiati, poi idolatrati e, infine, caduti in disgrazia. In questi giorni, a tenere banco è la vicenda tragicomica di Aboubakar Soumahoro, il supereroe con le calosce (non sue) che si batte per garantire a tutti il diritto alla moda e all’eleganza. Ma non c’è solo lui. A ben vedere, negli ultimi anni la sinistra ha creato dal nulla una torma imponente di eroi di cartone. Che poi, puntualmente, si sono sgonfiati. Improbabili personaggi in cerca d’autore che, alla prova dei fatti, si sono rivelati dei cialtroni.
Il gemello diverso di Soumahoro
Se parliamo dell’onorevole signor dottore Soumahoro, è inevitabile pensare al suo gemello diverso: Mimmo Lucano. Per anni il gotha della sinistra al caviale ha decantato il fantomatico «modello Riace», una sorta di Eden che sopravviveva come per miracolo nell’Italia xenofoba di Salvini e Berlusconi. Senonché, alla fine si è scoperto che quel giardino incontaminato – in cui si diceva germogliassero per incanto i frutti dell’accoglienza e dell’integrazione – puzzava di marcio. In altre parole, il modello Riace altro non era che un sistema ben oliato per trarre profitti illeciti dal business dell’immigrazione. Per questi suoi illeciti, Mimmo Lucano è stato condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi di carcere. La sentenza emessa dal presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso, è a tal proposito eloquente.
Ascesa e declino di Donna Laura
Ma non è solo con l’immigrazione che la sinistra si è conquistata i suoi galloni di «bontà» (e ricchi finanziamenti). Anche il femminismo è un tema molto gettonato, o meglio inflazionato. Se gli onori di Asia Argento, portavoce del MeToo, sono durati il tempo di uno sbadiglio, con annessa figura di palta, a cogliere gli allori è stata soprattutto Laura Boldrini. Sì, proprio colei che ci vorrebbe tutti migranti e che di recente ha attaccato la Meloni perché – a detta di Donna Laura – la questione femminile non sarebbe tra le sue priorità. Se la presidente del Consiglio ha fatto poco, la Boldrini invece ha fatto pure troppo. Come ha rivelato un’inchiesta di Selvaggia Lucarelli (ripeto: la Lucarelli, non Giordano o Sallusti), la Laura addolorata sottopagava e maltrattava molte sue collaboratrici. Se questa è una donna.
Unicorni a Capalbio
Visto che oggi la sinistra è «intersezionale», a immigrazione e femminismo si accompagna un altro grande tema. Esatto: stiamo parliamo dell’ideologia gender e dei diritti degli unicorni. Con Vladimir Luxuria ormai impresentabile, e ben prima che arrivasse Alessandro Zan a intestarsi la battaglia per manifesta omosessualità, a impugnare la bandiera arcobaleno è stata soprattutto Monica Cirinnà. La regina di Capalbio, il non plus ultra del radicalchicchismo italico, ha collezionato una serie infinita di gaffe e figuracce, che sono culminate nella vicenda grottesca dei 24mila euro trovati nella cuccia del cane. Anche lei impresentabile, il comitato centrale del Pd l’ha mandata a predicar sermoni Lgbt tra i quartieri popolari. Risultato: trombata alle urne, ora si consola raccogliendo olive in Maremma. Sic transit gloria mundi.
Valerio Benedetti primato nazionale