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  • 02/11/2022 19:27

LA MORTE DI GIORGIO VANNUCCI, AL SUO NOME SONO LEGATI I PIU' GRANDI TRIONFI DELLO SPORT LUCCHESE IN MAGLIA FANINI

 IL CICLISMO PIANGE LA SCOMPARSA DI GIORGIO VANNUCCI, AL SUO NOME SONO LEGATI I PIU' GRANDI TRIONFI DELLO SPORT LUCCHESE IN MAGLIA FANINI
Il cuore di Giorgio Vannucci si è fermato ieri alle 10,30 all'ospedale San Jacopo di Pistoia all'età di 92 anni. Pistoiese di nascita, viveva con la compagna Arduina Menozzi ai margini periferici della città. La sua scomparsa oltre a gettare nello sconforto i familiari a lui più vicini come la sorella Lea Vannucci e la nipote Liù Moscado, è stata un brutto colpo per tutti gli atleti che hanno avuto il piacere di essere allenati da lui. Un D.S. apprezzato, un grande uomo che ha avuto il merito di scoprire Francesco Moser e riscuoterne la sua fiducia. Dopo averlo lanciato nel Bottegone Mobiexport, ritrovò il campione trentino nel 1973 al suo esordio da professionista nella Filotex, dove Giorgio Vannucci fungeva da assistente tecnico del D.S. Waldemaro Bartolozzi. Con Moser ha avuto rapporti a livello tecnico per 14 anni. Le squadre di Vannucci: Filotex, Sanson, Fam Cucine, Gis Gelati, Ariostea, Polli-Mobiexport Fanini e Amore e Vita. Giorgio era innamorato del suo lavoro ed anche nella sua ultima intervista, si evince che il suo mito è indissolubilmente legato a Ivano Fanini ed al suo Team. Dopo che arrivò a Lucca nel 1989 alla Polli-Mobiexport Fanini, ha trascorso gli ultimi 4 anni nel professionismo come D.S. di Amore e Vita, portando al successo, assieme al suo allievo e D.S. in seconda Giuseppe Lanzoni, campioni come Alessio Di Basco, Pierino Gavazzi, Fabrizio Convalle e Eddy Salas e al titolo mondiale nella pista Walter Brugna, Bruno Risi e Claudio Golinelli, riempiendo le più belle pagine di sempre dello sport lucchese. Prima di morire è riuscito a far visita al Museo Fanini di Lunata, commentando assieme al patron lucchese le memorabili vittorie dei suoi atleti. Considerava Ivano Fanini come un fratello minore. Ma Giorgio aveva anche altre qualità positive. Era un galantuomo di altri tempi. Un uomo dritto e in gamba che ha ricoperto con saggezza la carica di Diesse  più vittorioso nella storia non soltanto del ciclismo ma anche dell'intero sport lucchese. Un grande amante e conoscitore del mondo a due ruote e che sapeva rendere omaggio all'avversario vincente ed anche a quello sconfitto.

IL QUADRO DELLE SUE VITTORIE, ALLA GUIDA TECNICA ASSIEME A GIUSEPPE LANZONI NEGLI ANNI LUCCHESI

1989: Trofeo Laigueglia con Pierino Gavazzi
           Gran Premio Industria e Artigianato a Larciano con Eddy Salas
           Campionato del Mondo Professionisti di velocità su pista a Lione con Claudio Golinelli
           Campionato del Mondo Professionisti di Kerin su pista a Lione con Claudio Golinelli

1990: Campionato del mondo Professionisti di Mezzofondo della pista a Maebashi con Walter Brugna
           5.a Tappa del Giro d'Italia con Fabrizio Convalle
           1.a Tappa al Giro di Calabria con Andrea Chiurato
           Prologo alla Settimana Siciliana con Claugio Golinelli

1992: Campionato del mondo Professionisti corsa a punti della pista con Bruno Risi
           1.a Tappa al Giro della Svizzera con Alessio Di Basco

1993: Giro dell'Appennino con Giuseppe Calcaterra
           4 Sei Giorno con Bruno Risi ( Dortmund, Monaco, Gent e Zurigo)
           3 Sei Giorno con Kurt Betschart (Dortmund, Monaco e Zurigo)

Successi mai più ripetuti nel ciclismo lucchese. 

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