LA MORTE DI GIORGIO VANNUCCI, AL SUO NOME SONO LEGATI I PIU' GRANDI TRIONFI DELLO SPORT LUCCHESE IN MAGLIA FANINI
IL CICLISMO PIANGE LA SCOMPARSA DI GIORGIO VANNUCCI, AL SUO NOME SONO
LEGATI I PIU' GRANDI TRIONFI DELLO SPORT LUCCHESE IN MAGLIA FANINI
Il cuore di Giorgio Vannucci si è fermato ieri alle 10,30 all'ospedale
San Jacopo di Pistoia all'età di 92 anni. Pistoiese di nascita, viveva
con la compagna Arduina Menozzi ai margini periferici della città. La
sua scomparsa oltre a gettare nello sconforto
i familiari a lui più vicini come la sorella Lea Vannucci e la nipote
Liù Moscado, è stata un brutto colpo per tutti gli atleti che hanno
avuto il piacere di essere allenati da lui. Un D.S. apprezzato, un
grande uomo che ha avuto il merito di scoprire Francesco
Moser e riscuoterne la sua fiducia. Dopo averlo lanciato nel Bottegone
Mobiexport, ritrovò il campione trentino nel 1973 al suo esordio da
professionista nella Filotex, dove Giorgio Vannucci fungeva da
assistente tecnico del D.S. Waldemaro Bartolozzi. Con
Moser ha avuto rapporti a livello tecnico per 14 anni. Le squadre di
Vannucci: Filotex, Sanson, Fam Cucine, Gis Gelati, Ariostea,
Polli-Mobiexport Fanini e Amore e Vita. Giorgio era innamorato del suo
lavoro ed anche nella sua ultima intervista, si evince che il suo mito è indissolubilmente legato a
Ivano Fanini ed al suo Team. Dopo che arrivò a Lucca nel 1989 alla
Polli-Mobiexport Fanini, ha trascorso gli ultimi 4 anni nel
professionismo come D.S. di Amore e Vita, portando al successo, assieme
al suo allievo e D.S. in seconda Giuseppe Lanzoni, campioni come Alessio
Di Basco, Pierino Gavazzi, Fabrizio Convalle e Eddy Salas e al titolo
mondiale nella pista Walter Brugna, Bruno
Risi e Claudio Golinelli, riempiendo le più belle pagine di sempre dello
sport lucchese. Prima di morire è riuscito a far visita al Museo Fanini
di Lunata, commentando assieme al patron lucchese le memorabili
vittorie dei suoi atleti. Considerava Ivano Fanini
come un fratello minore. Ma Giorgio aveva anche altre qualità positive.
Era un galantuomo di altri tempi. Un uomo dritto e in gamba che ha
ricoperto con saggezza la carica di Diesse più vittorioso nella storia
non soltanto del ciclismo ma anche dell'intero
sport lucchese. Un grande amante e conoscitore del mondo a due ruote e
che sapeva rendere omaggio all'avversario vincente ed anche a quello
sconfitto.
IL QUADRO DELLE SUE VITTORIE, ALLA GUIDA TECNICA ASSIEME A GIUSEPPE LANZONI NEGLI ANNI LUCCHESI
1989: Trofeo Laigueglia con Pierino Gavazzi
Gran Premio Industria e Artigianato a Larciano con Eddy Salas
Campionato del Mondo Professionisti di velocità su pista a Lione con Claudio Golinelli
Campionato del Mondo Professionisti di Kerin su pista a Lione con Claudio Golinelli
1990: Campionato del mondo Professionisti di Mezzofondo della pista a Maebashi con Walter Brugna
5.a Tappa del Giro d'Italia con Fabrizio Convalle
1.a Tappa al Giro di Calabria con Andrea Chiurato
Prologo alla Settimana Siciliana con Claugio Golinelli
1992: Campionato del mondo Professionisti corsa a punti della pista con Bruno Risi
1.a Tappa al Giro della Svizzera con Alessio Di Basco
1993: Giro dell'Appennino con Giuseppe Calcaterra
4 Sei Giorno con Bruno Risi ( Dortmund, Monaco, Gent e Zurigo)
3 Sei Giorno con Kurt Betschart (Dortmund, Monaco e Zurigo)
Successi mai più ripetuti nel ciclismo lucchese.