CIPIT Seravezza risponde alle dichiarazioni del Presidente del Parco, Andrea Tagliasacchi
Il CIPIT Seravezza lancia ...

Il CIPIT Seravezza lancia un duplice invito in risposta alle dichiarazioni del Presidente del Parco delle Apuane, Andrea Tagliasacchi: redigere la Valutazione d'Incidenza Ambientale (VIncA) per il PABE del Canale delle Gobbie e aprire un confronto costruttivo con le realtà locali. “ Al Presidente del Parco non chiediamo di gestire poteri non suoi, poteri di cui abbiamo chiarissimo la ripartizione, bensì responsabilmente di non eludere quelli che gli competono ", sottolinea il Coordinatore del CIPIT, Rosario Brillante. Il quale sottolinea che la normativa europea e nazionale impone una valutazione rigorosa, che non può essere sostituita da un silenzio-assenso. "Chiediamo al Parco di rassicurarci che l'assenza di questa valutazione non derivi da compiacenza verso le spinte estrattive e privatizzatrici dell’Amministrazione Comunale di Seravezza", afferma Brillante. "E lo invitiamo cordialmente a correggere questa inadempienza; considerato che il Presidente Tagliasacchi non può non esserne al corrente del fatto che con gli Art. 14 e 17 della legge 241 si nega la possibilità del silenzio assenso tra istituzioni e che nelle procedure del Parco si prescrive l’adozione del principio di precauzione nella predisposizione degli atti. Gli chiediamo pertanto di adoperarsi affinché l’Ente Parco assuma il ruolo istituzionale che gli compete, rispettando innanzitutto le normative. Questione per noi irrinunciabile." Brillante ribadisce che l’Ente Parco deve essere garante della protezione del patrimonio naturale delle Apuane, non solo un esecutore delle volontà politiche locali. "Il suo ruolo è tutelare l’ambiente, tutta quanto la natura ha messo in nostra umana disponibilità e renderlo disponibile per le future generazioni, non difendere lo sfruttamento dei giacimenti marmiferi ma proteggerli per la loro irriproducibilità da un uso dissennato. Al suo Presidente chiediamo di agire per il sostegno di una economia compatibile con gli scopi istitutivi di un Parco frutto di una legge emanata per la volontà del popolo italiano", continua “e dunque il suo operato non può ridursi all’esecuzione delle volontà dei sindaci, troppo spesso schiacciati da logiche di sfruttamento delle montagne senza, peraltro, che ne derivino benefici per il territorio. E affinché questo accada sarebbe opportuno anche una sua azione per chiedere che il PIP, strumento di previsione urbanistica fondamentale del Parco, e dall’Ente approvato, sia varato al più presto dalla Regione Toscana". Il CIPIT in considerazione di quello che definisce il progressivo impoverimento dell'Ente Parco, del calo di conoscenze e professionalità, sollecita un intervento nelle sedi competenti per costruire una governance solida e orientata alla tutela del territorio. "Il Parco deve essere potenziato, dotato di risorse, personale e strumenti adeguati a svolgere efficacemente le sue funzioni di protezione. Il primo a pretenderlo dovrebbe essere proprio chi presiede l’Ente", continua Brillante. "Segnaliamo che la pregevole opera di controllo , anche se non sufficiente dato il numero di cave da controllare, svolta dall’esiguo personale in organico, peraltro prossimo al pensionamento, che si trova a fronteggiare una molteplicità di abusi senza precedenti, non può poi essere svilita da provvedimenti iniqui. Deve essere premiata da un sistema sanzionatorio autorevole, severo e rispettoso dell'azione ispettiva." In sostanza Cipit rivendica un Parco forte, autorevole e indipendente per garantire che la gestione del territorio non venga condizionata da pressioni di breve periodo a danno del bene collettivo. "Le Apuane rappresentano un patrimonio naturale unico. La loro tutela non può essere subordinata a logiche produttive esclusivamente orientate al profitto realizzate distruggendo e inquinando a ritmi sostenuti mai registrati in precedenza. Chi non rispetta le regole del gioco deve essere invitato a lasciare il tavolo, non assolto con provvedimenti inefficaci che incentivano la prosecuzione di reati ambientali e condannino le Alpi Apuane della Provincia di Lucca al destino devastante alle quali sono state destinate le montagne in Provincia di Massa Carrara".Infine, il CIPIT chiede l’apertura di un tavolo di confronto trasparente "invitiamo nuovamente il Presidente Tagliasacchi a promuovere gli incontri richiesti e ad aprire quel percorso di confronto aperto e responsabile che il Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese gli propose sin dal suo primo insediamento”.
Seravezza 1.2.2025
C.I.P.I.T. – Seravezza
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