Papa Leone ha ringraziato Prato per il dono delle stole del Giubileo. Questa mattina, sabato 6 settembre, il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, la presidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli e il vice presidente dell'associazione Tiziano Pieretti hanno incontrato il Pontefice a nome della città e della diocesi. Era presente anche il vicario generale monsignor Daniele Scaccini, autore del disegno delle stole.
Come avvenne in occasione del Giubileo del 2000, quando il distretto tessile realizzò il piviale
indossato da Giovanni Paolo II nella celebrazione di apertura dell’anno santo, anche per l’anno
giubilare 2025 Prato ha proposto alla Santa Sede di creare un paramento liturgico. Un anno fa, su
indicazione di papa Francesco, il Dicastero per l’evangelizzazione chiese ai pratesi di produrre le
stole per i Missionari della Misericordia, sacerdoti inviati nel mondo su mandato papale a predicare
e confessare.
Lo scorso 29 marzo, durante il Giubileo dei Missionari – giunti a Roma dai vari continenti – la Diocesi e il Comune portarono in dote millecinquecento stole, prodotte dagli imprenditori pratesi. Francesco era assente perché ricoverato in ospedale, poi, come sappiamo, morì il 21 aprile. "Questo dono è un tesoro che ci commuove e ci invita a portare la Misericordia nel mondo", disse monsignor Rino Fisichella, organizzatore del Giubileo, ricevendo le stole nei Giardini Vaticani a nome di papa Francesco.
"Abbiamo
vissuto una mattinata molto bella nella quale papa Leone ci ha ricevuto
con evidente gratitudine per questo dono fatto dalla città e dagli
industriali di Prato - dichiara il vescovo Giovanni Nerbini -.
Per noi è un onore e un vanto, perché è un riconoscimento che viene
direttamente dal Papa. Abbiamo avuto la conferma che queste stole sono
stata apprezzate dai missionari della Misericordia, inviati in tutto il
mondo a portare il perdono. Siamo grati al Santo Padre che ci ha
concesso questo momento che credo rimarrà nella sensibilità della nostra
Chiesa e della nostra città".
“Una forte emozione e la percezione di aver portato un contributo, per quanto piccolo, a qualcosa di
molto grande – aggiunge la presidente di Confindustria Toscana Nord
Fabia Romagnoli commentando l’esperienza vissuta in San Pietro -. L’attività dei Missionari della Misericordia, il
Giubileo, l’opera millenaria della Chiesa che si perpetua nel tempo, il magistero del Santo Padre:
dimensioni che ci sovrastano e nelle quali è un onore aver avuto la possibilità di inserirsi. Il dono
delle stole è per la nostra associazione l’espressione dell’operosità di tutte le nostre imprese, di
Prato come di Lucca e di Pistoia, di ogni settore e comparto. La realizzazione delle stole è il frutto
del lavoro attento e appassionato di imprenditori e lavoratori; un segno, soprattutto, di vicinanza alla
missione della Chiesa.”
Le stole sono realizzate in jacquard, particolare tecnica tessile usata per ottenere disegni complessi,
creati direttamente nel corpo del prodotto. Alla produzione dei paramenti hanno concorso diverse
aziende del distretto tessile pratese.
Il disegno, non impresso dunque, ma tessuto nella stola secondo questa particolare tecnica, è stato
ideato da monsignor Daniele Scaccini, architetto e artista, già autore del Premio Santo Stefano, il
riconoscimento che la città consegna a quelle imprese capaci di avere successo nel pieno rispetto
delle regole.
“Questo logo – spiega monsignor Scaccini – ha molti riferimenti, in primis il Giubileo, in particolare la croce che termina con un’ancora, sulle stole invece diventa un filo che si intreccia alle chiavi di San Pietro, che aprono il Regno dei Cieli e sciolgono le vele al vento. Il significato è quello del viaggio ai quattro angoli del mondo compiuto dai Missionari della Misericordia."
La stola è di colore viola caldo, il colore della riconciliazione, e contiene dei filamenti di lurex dorati che si infittiscono, dando così all’estremità della veste un tono luminoso.
Una delle stole verrà donata al Museo del Tessuto di Prato ed entrerà ufficialmente nella collezione museale: sarà esposta al pubblico sabato 20 e domenica 21 settembre, ultimi giorni della mostra “Veste di Luce. Il manto giubilare di Giovanni Paolo II”. Un altro esemplare sarà esposto al Museo dell’Opera del Duomo di Prato, nell’ambito della mostra “Giubileo 2025: intrecci di arte e fede a Prato”, a testimonianza del profondo legame tra spiritualità, arte e tradizione tessile della città.