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  • 30/05/2025 16:21

REMS, diritti fondamentali e sicurezza collettiva

REMS: criticità e proposte emerse nel convegno al Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Battista De Blasis by Giovanni Battista De Blasis 28 Maggio 2025in Rassegna stampa r REMS: criticità e proposte emerse nel convegno al Consiglio Superiore della Magistratura Un dialogo a più voci tenutosi il 15 maggio presso il Consiglio Superiore della Magistratura sul tema delle REMS. Il convegno, dal titolo “REMS: Stato dell’arte e prospettive di intervento”, ha approfondito la funzione delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Queste strutture sanitarie accolgono persone con disturbi mentali autori di reato, sottoposte a misure di sicurezza detentiva. A differenza degli OPG, le REMS puntano su cura e riabilitazione, offrendo assistenza sanitaria mirata e percorsi di reinserimento sociale. Il convegno sulle REMS: tre sessioni per fare il punto Il convegno è stato aperto dalla presentazione del documento del CSM da parte del Consigliere Tullio Morello. Si è articolato in tre sessioni, dedicate alla situazione attuale, al rapporto tra cura e custodia, e alle proposte per il futuro. Vari professionisti hanno condiviso il proprio punto di vista. Esperienze sanitarie e psichiatriche nelle REMS Sono intervenuti operatori sanitari, psichiatri e professionisti attivi nelle REMS. Tra questi: la Dott.ssa Alessia Cicolini (Direttrice REMS ASST Mantova), il Dott. Marco Mattei (Ministero della Salute), il Prof. Alberto Siracusano e il Dott. Giuseppe Nicolò (Tavolo tecnico per la salute mentale), il Dott. Giuseppe Nese (Coordinatore P.U.R. Campania) e il Dott. Giancarlo Cerveri (Coordinatore P.U.R. Lombardia). I relatori hanno sottolineato la necessità di una maggiore specializzazione del personale sanitario, il tema delle liste d’attesa, e la protezione degli operatori, spesso vittime di aggressioni. Si è discusso anche della differenza tra pericolosità psichiatrica e sociale, e della questione della dimissibilità. È stato citato il problema della mancata registrazione (foto segnaletica e DNA) dei pazienti REMS. REMS ad alto contenimento e differenziazione dei percorsi La prima sessione, moderata dal Consigliere Antonello Cosentino, ha visto l’intervento del Dott. Marcello Bortolato, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze. Ha proposto la creazione di REMS ad alto contenimento, distribuite sul territorio nazionale, per soggetti a pericolosità elevata e prognosi negativa, da distinguere da pazienti con profili meno critici. REMS e giustizia: le criticità istituzionali La seconda sessione, moderata dalla Consigliera Daniela Bianchini, ha raccolto le voci della magistratura. Sono intervenuti la Dott.ssa Cristina Ornano, il Dott. Ernesto Napolillo e il Dott. Riccardo Turrini Vita. Si è parlato delle difficoltà nei rapporti tra DAP, REMS e Ministero della Salute, della mancanza di un testo unico e delle diagnosi errate, spesso affidate a periti non specializzati. Un nodo centrale è la carenza di posti disponibili nelle REMS. In assenza di collocazione, il magistrato deve decidere tra opzioni tutte problematiche: lasciare il soggetto in carcere, inviarlo in SPDC o modificare la misura detentiva, anche senza riduzione della pericolosità. REMS e situazioni a rischio: la necessità di interventi rapidi Sono stati citati casi gravi, tra cui nuovi reati o suicidi da parte di soggetti in attesa di collocazione in REMS. Alcuni relatori hanno ricordato che l’aumento dei posti deve avvenire con una valutazione attenta dei soggetti da inserire. REMS e garanzie difensive: il contributo dell’avvocatura Gli avvocati Antonella Calcaterra e Michele Passione hanno portato il punto di vista della difesa. La terza sessione, moderata dalla Consigliera Bernadette Nicotra, è stata preceduta da un intermezzo teatrale con l’attore Daniele Russo, che ha letto brani da “Delitto e Castigo” e il discorso di Vanzetti. REMS: le proposte operative per il futuro Le proposte emerse hanno evidenziato il bisogno di maggiore formazione e sicurezza per il personale REMS, di una migliore comunicazione tra REMS regionali e Ministeri, di rafforzare i reparti ATSM nelle carceri e di potenziare le equipe forensi. Il Dott. Francesco Patrone ha sottolineato l’urgenza di albi per periti formati e ben retribuiti, oltre alla necessità di perizie approfondite. Altre proposte: migliorare il dialogo tra magistratura e servizi territoriali tramite protocolli condivisi, rendere più funzionale il sistema (notifiche, udienze, colloqui, vigilanza, prescrizioni) e distinguere tra soggetti ad alta o bassa pericolosità sociale. REMS, diritti fondamentali e sicurezza collettiva Il tema delle REMS tocca diritti fondamentali che non ammettono compromessi: libertà personale (art. 13 Cost.), legalità penale (art. 25 co.3 Cost.), e diritto alla salute come diritto individuale e interesse collettivo (art. 32 Cost.). Fonte centrostudilivatino.it

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Disturbi alimentari: oltre 3 milioni di italiani colpiti, allarme tra i più giovani Disturbi alimentari: oltre 3 milioni di italiani colpiti, allarme tra i più giovani

In Italia, più di tre milioni di persone convivono con un disturbo del comportamento alimentare, tra cui anoressia, bulimia e binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata). L’anoressia nervosa interessa circa l’1% della popolazione, con oltre 540.000 casi, il 90% dei quali riguarda donne.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’età di esordio più comune è tra i 15 e i 25 anni. Tuttavia, i dati mostrano una crescente incidenza tra i minori: nel primo semestre del 2020, le nuove diagnosi sono aumentate del 40% rispetto all’anno precedente. Anche a livello europeo la situazione preoccupa: nei bambini, la prevalenza tocca il 2%, la più alta nel panorama globale.

Queste cifre confermano l’urgenza di affrontare il tema con un approccio clinico rigoroso, evitando semplificazioni mediatiche o narrazioni ideologiche. In vista del World Eating Disorders Day (2 giugno), la Società Italiana di Psichiatria (SIP) invita a riportare l’attenzione sulla complessità di queste patologie, troppo spesso ridotte a problematiche di immagine corporea o influenze culturali.

La psichiatra Liliana Dell’Osso, presidente della SIP, sottolinea come la crescente attenzione mediatica e le numerose campagne di sensibilizzazione abbiano contribuito a creare talvolta confusione, sovrapponendo concetti diversi: salute e politica, malattia e cultura, natura e ambiente. Un esempio emblematico è il movimento body positivity, nato per contrastare gli stereotipi estetici e promuovere l’inclusività, ma che in alcuni casi può normalizzare comportamenti dannosi o ostacolare il riconoscimento del disturbo e l’accesso alle cure.

È quindi fondamentale mantenere un equilibrio tra salute mentale e benessere fisico. “Un peso corporeo eccessivo – spiega Dell’Osso – non deve generare stigmatizzazione o esclusione sociale, ma va comunque affrontato per prevenire complicanze metaboliche e cardiovascolari, anche gravi”.

exybart - 01/06/2025 17:49

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