Poste Italiane: il Movimento Lottiamo Insieme incoraggia i precari a denunciare irregolarità
Poste Italiane: il Movimento Lottiamo Insieme incoraggia i precari a denunciare irregolarità
All’interno
di un’eccellenza come Poste
Italiane
succede spesso che le lavoratrici e i lavoratori precari lavorino più
di quanto previsto nel contratto, senza però ricevere alcuna
maggiorazione retributiva. Tra i portalettere in particolare è ormai
consuetudine prolungare l’orario normale di servizio per portare a
termine le consegne ricevute. Le ore prestate in eccedenza non sono
considerate prestazioni straordinarie e come tali registrate e
retribuite, perché vengono svolte su base “volontaria”. Secondo
l’azienda è fondamentale che vi sia un’autorizzazione preventiva
al lavoro straordinario da parte del responsabile dell’ufficio,
affinché sorga il diritto alla retribuzione.
In
pratica Poste Italiane ha goduto di un’infinità
di ore di lavoro gratuito,
sottraendosi alla responsabilità di vigilare sul rispetto
dell’orario effettuato dai suoi dipendenti. Ciò ha consentito,
specialmente negli ultimi anni, di limitare i disagi derivanti dalla
riduzione del personale, con ripercussioni anche in termini di
stabilizzazione lavorativa. Ma è così facendo che ha
infranto in modo sistematico la legge!
Contrariamente a quanto avvenuto comunemente, infatti, è da
considerarsi orario di lavoro, e pertanto retribuibile, tutto il
tempo trascorso dal lavoratore all’interno dell’azienda nello
svolgimento delle mansioni affidategli.
Il
Movimento
Lottiamo Insieme
vuole congratularsi pubblicamente con tutte le persone che hanno
trovato il coraggio di denunciare questa situazione indecorosa,
andata avanti nel silenzio pressoché generale. L’augurio più
grande è che tali iniziative possano servire da esempio per coloro
che decideranno di far valere i propri diritti. Non è una questione
di soldi: ma di giustizia e dignità.