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LUCCA, 22 novembre 2024 - ...
Lucca, 19 agosto 2022
– Molto si è detto e scritto in questi mesi sulla questione
del monumento 'Oltre le radici' di Piazzale Boccherini, a più riprese
menomato o, come piace dire ad alcuni 'reintepretato' dall'autore.
Sull’argomento l’unica a non pronunciarsi esplicitamente è stata finora
proprio la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
che coglie dunque l’occasione per fare un po’ di chiarezza e illustrare
lo stato dell’arte alla data odierna.
LE ORIGINI
Partiamo
dall’inizio. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca nel 2018 su
richiesta dell’Associazione Lucchesi nel Mondo e con il concorso del
Comune di Lucca si assunse la responsabilità amministrativa
e gli oneri finanziari della realizzazione di un monumento dedicato
alla più che centenaria storia dell’emigrazione lucchese nel mondo. Lo
fece nell’intento di promuovere l’arte contemporanea e di ricordare le
decine di migliaia di donne ed uomini di tutto
il territorio, che a partire dalla prima metà del diciannovesimo secolo
emigrarono in cerca di speranza e fortuna. Una Commissione valutò 93
progetti di altrettanti artisti, che parteciparono ad un Bando
internazionale, sottoscrivendone le condizioni di adesione.
Al termine della selezione il progetto denominato “Oltre le radici” del
Maestro Stefano Pierotti risultò il più rispondente ai requisiti del
Bando.
IL BANDO E LA COLLOCAZIONE
Il
Bando indicava come sito per l’opera l’aiuola all’interno di Porta San
Pietro, di fronte alla sede dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, che
aveva ottenuto parere positivo dall’Opera delle Mura in
attesa delle necessarie autorizzazioni. Inaspettatamente la Commissione
Paesaggistica del Comune di Lucca espresse un parere negativo per
quella collocazione, che confermò anche dopo le richieste di riesame
avanzate congiuntamente dai tecnici della Fondazione
e da quelli incaricati da Stefano Pierotti stesso.
A
quel punto il Comune di Lucca suggerì il posizionamento all’interno
dell’aiuola nella rotonda di Piazzale Boccherini, allora in costruzione.
Interpellato in merito, Stefano Pierotti accettò questa
soluzione e tanto la Commissione Paesaggistica quanto la Soprintendenza
rilasciarono parere ambientale e monumentale favorevole nel febbraio
del 2019, con prescrizioni che furono attuate dall’artista. Le richieste
di autorizzazione recano la firma di Stefano
Pierotti.
La
proprietà del monumento rimase in capo alla Fondazione, perché il Comune
di Lucca al momento della stipula della convenzione per l’uso del suolo
pubblico si rifiutò di riceverla in donazione. “Oltre
le radici” fu inaugurato alla presenza delle autorità cittadine, del
delegato del Ministero degli Affari Esteri e dell’artista, il quale
rilasciò interviste esprimendo la propria soddisfazione.
I COSTI
Il
Bando prevedeva un Premio in favore del vincitore di 15 mila euro netti e
40 mila euro lordi per le fasi realizzative dell’opera. Un mese prima
dell’installazione e dell’inaugurazione, l’artista
manifestò problemi relativi alla gestione del budget. Riconoscendo le
reciproche difficoltà seguite al cambio di destinazione, la Fondazione
si accollò i costi di illuminazione previsti dal computo metrico firmato
dall’artista. In quella stessa fase si concordò
la realizzazione di un catalogo che documentasse le fasi di
realizzazione, di installazione e inaugurazione, le finalità e il quadro
istituzionale in cui si è formata e realizzata l’idea del monumento. I
fotografi incaricati furono scelti e condivisi con Stefano
Pierotti. Le spese per la realizzazione del basamento e il suo
posizionamento, la sistemazione dell’aiuola, la parte preponderante
dell’illuminazione, le spese professionali, le spese inaugurali e le
spese per il posizionamento dei leggii furono sostenute
dalla Fondazione per un totale di circa 20 mila euro. Il costo di
realizzazione del catalogo edito e curato dall’editore Maria Pacini
Fazzi è stato di 6 mila euro comprensivo dei costi del fotografo.
Vennero inoltre stanziati circa 15 mila euro all’inizio
del progetto per promuovere il bando su scala nazionale ed
internazionale.
LA SITUAZIONE AD OGGI
Gli
atti compiuti da Stefano Pierotti sulla sua opera e le giustificazioni
addotte l’hanno posta in netto contrasto sia con i valori del progetto,
sia con l’opera come approvata e autorizzata dalla
Commissione Paesaggistica del Comune di Lucca, dalla Regione Toscana e
dalla Soprintendenza. La Fondazione ha chiesto con due comunicazioni
formali all’artista di ripristinare l’opera: alla prima non ha risposto,
alla seconda il suo avvocato ha dichiarato
l’impossibilità di ripristino del monumento. La Fondazione ha ricevuto
nei mesi scorsi una lettera nella quale l’Associazione Lucchesi nel
Mondo dichiarava di non riconoscersi più nell’opera come modificata e
richiedeva la rimozione dei leggii che la identificano
con le celebrazioni del cinquantesimo anniversario della sua nascita.
Con due comunicazioni il Comune di Lucca ne ha richiesto la rimozione,
impegnandosi a custodirla, una volta rimossa, presso una delle proprie
aree adibite a magazzino. La Fondazione ha quindi
trasmesso richiesta di rimozione alla Commissione Paesaggistica del
Comune, che si è recentemente espressa a favore, e alla Soprintendenza
della quale si attende ancora il parere di merito.
LE RECRIMINAZIONI DELL’ARTISTA
In
merito alle varie recriminazioni del Maestro Pierotti, espresse per lo
più a mezzo stampa, sono opportune alcune precisazioni per fare ancora
più chiarezza su quanto sta accadendo.
Il
compenso era stabilito chiaramente nel bando. Se ritenuto inadeguato,
l’artista poteva non partecipare. Senza considerare, come sopra
esplicitato, che la Fondazione si è accollata successivamente
costi che il bando prevedeva ricompresi nei costi di realizzazione,
quindi indirettamente a carico del vincitore.
La
collocazione, oggettivamente difforme da quella inizialmente ipotizzata,
è stata frutto di una complessa mediazione tra i diversi soggetti
preposti a rilasciare le autorizzazioni. Se il Maestro Pierotti
avesse posto un diniego la Fondazione avrebbe rispettato senz’altro la
sua volontà. Una contestazione così tardiva lascia supporre altri
obiettivi. Riflessioni o diatribe sui concetti di paternità e libertà
d’espressione artistica appaiono, alla luce dei fatti,
quantomeno fuori luogo.
Il
catalogo voleva essere (e lo è!) testimonianza del lavoro e dell’impegno
profusi dal Maestro nella realizzazione della sua opera. È stato
concordato con lui pagina per pagina, foto per foto, come
testimoniato da alcuni incontri e da un lungo scambio ‘epistolare’. I
fotografi e gli estensori dei contributi critici sono stati concordati
in anticipo. Poche ore prima di andare in stampa, il Maestro Pierotti
chiese di cambiare la copertina utilizzando una
foto, di autore anonimo, non realizzata dai fotografi incaricati.
Richiesta ritenuta, professionalmente ed eticamente, inaccettabile.
Anche in questo caso non c’è stato alcuna esplicita opposizione alla
pubblicazione.
IL FUTURO
Al
fine di ricercare una soluzione conciliatoria, in questi ultimi giorni,
la Soprintendenza ha suggerito per scritto un incontro tra tutti i
soggetti interessati: Artista, Soprintendenza, Fondazione
CRL, Comune Lucca, cui forse sarebbe opportuno aggiungere anche
l’Associazione Lucchesi nel Mondo. Iniziativa più che lodevole che, la
Fondazione si augura, porti al ripristino del monumento nella sua forma
originaria affinché torni ad esprimere i valori culturali
e sociali per testimoniare i quali è stato commissionato e concepito
dall’artista stesso.
In caso contrario, la Fondazione auspica che l’iter burocratico per la rimozione del monumento si concluda il prima possibile poiché gli atti compiuti in dispregio allo spirito del monumento recano offesa alla memoria di tutte le donne e di tutti gli uomini che hanno affrontato lo sradicamento dalla loro terra e dai loro affetti e a tutta la comunità degli emigrati lucchesi che in tutto il mondo da generazioni intreccia relazioni con la loro comunità di origine.
Che a distanza di non so quanto, quest'opera ancora attira l'attenzione su di sé, ne ho trovato perfino menzione su Internet nelle notifiche che mi arrivano da tutta Italia.
L'opera in sé è brutta? E' stata modificata? E' stata arricchita? E' stata rovinata? E io che ne so? Come si può giudicare l'Arte?
Non è di questo che voglio parlare; io sostengo piuttosto che lo scopo dell'opera, ossia sensibilizzare le persone a ciò che l'opera stessa implica e significa, stia avvenendo alla grande: con tutto questo discuterne e litigarne, l'opera continua ad essere nella mente di tutti.
Come si diceva, non esiste cattiva pubblicità, esiste solo la pubblicità, e questi litigi ne stanno offrendo molta. Forse era lo scopo dall'inizio? Forse va bene così?
Non sono insinuazioni mascherate da ipotesi, sono autentiche riflessioni mie, che non puntano a nulla di preciso, tranne però (questo sì) notare che da quando Lucca ha iniziato, ormai quasi vent'anni fa, ad ospitare opere di Arte moderna, nessuna ha saturato la scena come questa, erano tutte bellissime e fotografatissime e sistemate in modo perfettissimo ma alla fine non me ne ricordo nessuna. Questa non la scorderò mai.
Se lo si vuol rimuovere lo si rimuova, ma non si tiri in un deposito. O si ha il coraggio di demolirlo (mandallo al feraccio come direbbe in buon dialetto il nostro ex Sindaco), oppure lo si metta altrove. Per esempio nel parco fluviale. Paura che l'autore lo distrugga? Anche su quello si abbia il coraggio delle proprie azioni. Se si ritiene che l'autore danneggi il monumento, allora si denunci l'autore stesso in caso di danneggiamenti. Il monumento è della Fondazione? Bene l'autore non ha il diritto di spaccare le cose non sue. Se invece si ritiene di voler lasciare all'autore il diritto di modificare la sua opera, allora lo si lasci fare senza tanti casini e senza chiudere l'oggetto in un deposito.
Anonimo - 20/08/2022 03:20sono sempre stato contrario a quell'opera così com'era, tanto che una volta scrissi che sembrava un pezzo di ferraccio caduto da un camion. L'opera obiettivamente brutta ed incomprensibile se uno non ci va a piedi accanto a guardarla non andava neanche montata. Sarebbe stata bene in una piazza più piccola dove era possibile avvicinarsi per capire cosa significava. L'artista (????) che l'ha fatta è solo in cerca di di pubblicità e oltre a chiudere l'argomento sulla stampa gliela riiporterei a casa sua in giardino. Per una volta qualunque azione intraprenda la fondazione contro questo tizio sarà la benvenuta. L'importante è che venga levata da li. (come l'aereo di Fazzi che veramente schifo)
Anonimo - 19/08/2022 23:02LUCCA, 22 novembre 2024 - ...
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