Un doppio appuntamento con Il teatro Musicale di Susanna Altemura
Un doppio appuntamento con ...
Il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Giannini risponde alle dichiarazioni rilasciate dal
consigliere di minoranza Pietro Onesti in seguito egli eventi del consiglio comunale del 28
novembre.
“Sono sorpreso nel leggere le pesanti accuse riservatemi dal consigliere Pietro Onesti nelle sue
dichiarazioni rilasciate alla stampa. Chi chiama in causa il rispetto del processo democratico,
dovrebbe innanzitutto conoscerne regole e principi. Perché, sì, la democrazia è fatta anche di regole.
Prendento visione del video della seduta, che è pubblico e fruibile liberamente da tutti sul nostro
canale Youtube, si può apprezzare come il consigliere Onesti, nel presentare le proprie
interrogazioni, violi contemporaneamente sia le regole basilari di civiltà che quelle imposte dal
regolamento comunale.
Se Pietro Onesti avesse letto il regolamento comunale da lui stesso citato, avrebbe scoperto che le
interrogazioni possono essere effettuate verbalmente in consiglio solo dopo la trattazione di quelle
presentate nei termini ordinari. Se invece avesse tenuto conto delle più semplici norme di
educazione, prerequisito minimo per una discussione costruttiva, avrebbe realizzato che le questioni
sarebbero da porsi non solo nei tempi previsisti dalle regole che ci siamo imposti, ma anche in
maniera civile e senza interrompere chi in quel momento ha la parola.
Sono felice che il consigliere Onesti si applichi con tanto ardore nel compito di rappresentare in
Consiglio il suo elettorato, e proprio per questo mi chiedo se abbandonare la seduta dopo
letteralmente un minuto per un suo capriccio, sia effettivamente nell’interesse di chi ha riposto la
propria fiducia in lui e nella sua squadra.
Tale presa di posizione risulta ancor più ridicola se congiunta alle dichiarazioni rilasciate dal
consigliere, che lamenta la presunta assenza di servizi sul territorio per poi abbandonare un
consiglio comunale in cui si è votato l’acquisto da parte del Comune di un immobile per la
realizzazione di un rifugio a Fornovolasco, frazione attualmente sprovvista di questo tipo di
struttura.
Mi si accusa, infine, di essere antidemocratico, ma cos’è la democrazia senza il rispetto delle regole
condivise? Come si costruisce una democrazia sana se non si apllicano le più basilari norme di
civiltà?
L’impressione è che troppo spesso si confondano democrazia ed anarchia, ma sono le regole a
garantire che rappresentanza e libertà siano garantite a tutti in egual misura. Proprio in virtù di ciò,
prima di ergersi a paladini della democrazia, sarebbe forse il caso di studiare e comprendere le
norme che stanno alla base della stessa.
Comprendo però che le sceneggiate diano più visibilità del duro lavoro quotidiano. Per citare lo
stesso Onesti, si tratta di avere dimestichezza con il vero senso della politica.
Se la minoranza vuole continuare a usare questo “palco” per raccogliere consensi, si accomodi: io
continuerò ad impegnarmi affinché tutti siano rappresentati nel rispetto delle regole democratiche.
Perché sì, la democrazia è fatta di regole e di rispetto.”
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