Ancora in difficoltà il
manifatturiero; maggiore tenuta per i servizi. Le assunzioni programmate dalle
imprese, in un caso su due, restano difficili da fare.
Sono più di 6 mila le richieste di personale delle imprese
delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa per il mese di novembre 2024: un
numero importante ma in contrazione del 9%, in valore assoluto quasi 600 unità in
meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A diminuire è
soprattutto la domanda nell’industria manifatturiera mentre i servizi si mostrano più resilienti.
Rimane rilevante, seppur in lieve calo, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, rappresentando una criticità
strutturale con valori superiori alla media nazionale (48%). Le imprese
lucchesi segnalano infatti difficoltà nel reperire le figure professionali
richieste nel 50% dei casi, con punte del 67% per la ricerca di operai
specializzati. A Massa-Carrara, la difficoltà di reperimento del personale
raggiunge il 58%, con meccanici, montatori e riparatori che risultano quasi
impossibili da trovare (difficoltà di reperimento del 90%). Infine le
imprese pisane incontrano difficoltà di reperimento per il 54% delle
assunzioni, con valori che arrivano a 8 assunzioni difficili ogni 10 per i
conduttori di veicoli e per gli operai specializzati nelle costruzioni edili. Questo, in
sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il periodo novembre 2024 su un
campione di oltre 2.600 imprese con dipendenti delle province di Lucca,
Massa-Carrara e Pisa dal Sistema
informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed elaborati dalla Camera di
Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche - ISR.
"I dati di novembre confermano un quadro
complesso per il mercato del lavoro nelle province di Lucca, Massa-Carrara e
Pisa" sottolinea Valter Tamburini, Presidente della
Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Il calo della domanda di
lavoro, unito a un persistente mismatch tra le esigenze delle imprese e
l’offerta di competenze, rende urgente dotare il territorio di strumenti per
ridurre questo divario, puntando in particolare sui giovani. Per questo motivo,
promuoviamo percorsi formativi mirati, come i PCTO tematici nei settori
strategici della meccatronica, del turismo, della moda e dell’agroalimentare.
Inoltre, sosteniamo percorsi finalizzati allo sviluppo di competenze in
contesti non formali e informali, con particolare attenzione a quelli che consentano
agli studenti di ottenere una certificazione di parte terza offrendo alle
imprese contributi fino a 5mila euro per le spese di tutoraggio. Il nostro
obiettivo è quello di rafforzare il legame tra istruzione e mondo produttivo,
creando un circolo virtuoso che generi vantaggi per entrambe le parti."
A novembre, la domanda di
lavoratori da parte delle imprese lucchesi raggiunge le 2.300 unità,
evidenziando una diminuzione del 12% (-300 unità) rispetto allo stesso mese
dell'anno precedente. Il settore industriale registra un calo del 26%, mentre i
servizi rimangono stabili. Le imprese segnalano minori difficoltà nel
reperimento di lavoratori rispetto allo stesso periodo del 2023 anche se un
lavoratore su due risulta difficile da trovare. Tra i motivi di difficoltà
segnalati dalle imprese, il più rilevante è la mancanza di candidati, che
rappresenta il 31%, segue la preparazione inadeguata dei candidati, che si
attesta al 16%. Per quanto riguarda gli operai specializzati, la quota di
posizioni difficili da coprire arriva al 67%. Il mismatch più significativo si
osserva nella filiera dell’edilizia, dove è complicato reperire operai specializzati nella costruzione e
manutenzione di strutture edili, con una difficoltà
di reperimento che arriva al 55%. Questa percentuale aumenta per gli operai specializzati addetti alle rifiniture
delle costruzioni, raggiungendo il 75%,
e si fa ancora più elevata per i meccanici,
montatori e riparatori, con difficoltà di
reperimento toccano l’87% delle posizioni ricercate.
La domanda di
lavoro delle imprese di Massa-Carrara, con 930 entrate previste a novembre,
registra una diminuzione del 17%, corrispondente a circa 190
unità in meno rispetto a novembre 2023. Si osserva un calo sia nel settore industriale, che segna un
-19% (-100 unità), sia nei servizi, con una diminuzione del 14% (-80 unità). Le imprese apuane prevedono difficoltà
nel reperimento dei profili desiderati nel 58% dei casi: un valore in linea con
quanto registrato a novembre 2023. Tra i motivi indicati dalle imprese per le difficoltà di assunzione, il più rilevante è la mancanza di
candidati (38%), seguito dalla preparazione inadeguata degli stessi (17%),
valori identici a quelli dell’anno precedente. Tra i gruppi professionali, a
novembre si riscontrano le difficoltà di reperimento più consistenti tra gli
operai specializzati. Secondo le imprese apuane, i meccanici, montatori e
riparatori cercati sono praticamente impossibili da trovare (90%). La
situazione risulta leggermente migliore per gli operai specializzati nelle
rifiniture delle costruzioni (75%) e per gli operai specializzati
addetti alle costruzioni (65%).
Situazione leggermente
migliore a Pisa dove le imprese con dipendenti registrano una flessione della
domanda di appena il 3% (-100 unità)
rispetto a novembre 2023, per un totale di 2.850 entrate nel mese. Il settore
industriale è in calo del 15% (-170 unità), mentre i servizi mostrano una lieve
crescita (+4%, +70 unità). Nonostante il divario tra domanda e offerta di
lavoro rimanga elevato, le difficoltà nel reperimento dei profili richiesti da
parte delle aziende pisane si attenuano leggermente, interessando il 54% delle
posizioni lavorative offerte: due punti percentuali in meno rispetto a novembre
2023. Tra i motivi dichiarati dalle imprese, il più rilevante è la mancanza di
candidati (35%), seguito dalla preparazione inadeguata degli stessi (15%). Il
66% degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchine risulta
difficile da reperire. La parte più consistente delle assunzioni da parte delle
aziende riguarda gli operai specializzati nelle costruzioni (77%), seguiti dai conduttori di
veicoli a motore
(81%) e dagli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (55%). Gli operai
specializzati nella lavorazione di cuoio, pelli e calzature mostrano una difficoltà di
reperimento in circa quattro casi su dieci.
La nota completa di grafici e tabelle per ciascuna delle tre
province è allegata a questo comunicato stampa ovvero scaricabile dal sito
www.isr-ms.it.