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  • 20/11/2024 12:55

Trump e Mattarella giocano all'acchiaparella

“L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto dalla Costituzione” queste le parole di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, in risposta all’attacco via social del miliardario Elon Musk alla magistratura italiana, rea di impedire l’attuazione della legge sulla deportazione degli immigrati albanesi voluta dal governo Meloni. Farebbe sganasciare dalle risate se non fosse estremamente grave che sia proprio Mattarella a parlare di sovranità nazionale e rispetto della Costituzione. Proprio lui che in questi anni ha firmato qualsiasi legge anticostituzionale, avallato ogni delocalizzazione e svendita dell’apparato produttivo, cianciato di libertà e democrazia mentre imponeva – con le buone o con le cattive – e dava mano libera a governi votati da nessuno (Draghi) o da un numero ridicolo di italiani (Meloni) e non ha mosso un solo dito per impedire il coinvolgimento italiano nelle guerre in Ucraina e in Palestina. L’abuso e l’inosservanza della Costituzione hanno in Mattarella un grande alfiere dato che al di là delle parole ogni singolo articolo di quella carta è stato violato, aggirato e piegato agli interessi di forze extra-nazionali come la Nato, la Ue, i sionisti e il Vaticano. Alla faccia della sovranità nazionale! Per Elon Musk, come per tutti i capitalisti nell’epoca imperialista, lo Stato e i governi sono espressione del loro dominio di classe e un comitato d’affari in cui dire la loro e tirare la corda per spostarlo a proprio vantaggio. Come tutti i capitalisti al tempo della crisi generale del loro sistema, Musk è costretto a scendere in campo e dettare legge. Una legge fatta di concorrenza spietata e guerra con gli altri capitalisti per strappare nuovi ambiti, settori produttivi e speculare su interi paesi nell’eterna rincorsa alla valorizzazione del proprio capitale. Una legge fatta di ritiro di tutte le conquiste di benessere e civiltà e di tutti i diritti di cui godono i lavoratori e il resto delle masse popolari. Una legge fatta di privatizzazione selvaggia di ogni servizio ed ente pubblico. Fatta di sfruttamento sull’uomo e sull’ambiente. Una legge di guerra e repressione contro cui le masse popolari e i popoli oppressi di tutto il mondo lottano ogni giorno e che sempre meno trova copertura nei parlamenti e nel teatrino della politica borghese. La risposta di Mattarella, da questo punto di vista, non è difesa della sovranità nazionale ma difesa del comitato d’affari di cui lui è garante, in concorrenza con quello rappresentato da Musk. L’uno rincorre l’altro insomma, come nel gioco dell’acchiapparella. Ma al di là delle vuote dichiarazioni di Mattaralla, cosa vuol dire far valere la sovranità nazionale del nostro paese e i valori della Costituzione italiana in questa fase? Quali sono le misure più urgenti che bisogna prendere qui ed ora? Di seguito alcuni esempi. 1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale, applicando il principio: nessuna azienda deve essere chiusa. Questo vuol dire in questa fase attuare l’art. 41 della Costituzione secondo cui “l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” e che “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. 2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi. In attuazione dell’articolo 3 della Costiuzione secondo cui “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. 3. Assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società. Nessun lavoratore deve essere licenziato, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato. Questo vuol dire mettere in campo politiche occupazionali straordinarie da investire nella manutenzione ordinaria e nella costruzione delle piccole e grandi opere necessarie e in lavori socialmente utili (art.1 e 4). Il reddito di cittadinanza è un esempio che tali politiche possono essere messe in campo qui ed ora. Ma non solo, questo vuol dire, ad esempio, anche requisire tutte le case, gli appartamenti e le strutture sfitte, inutilizzate o usate a fini speculativi privati per dare una casa dignitosa a chiunque ne abbia bisogno (art. 2 e 3). 4. Eliminare attività e produzioni inutili o dannose, assegnando alle aziende coinvolte altri compiti in attuazione dell’art. 9 e 41 della Costituzione. Anche in questo caso l’attività privata è concessa solo in funzione di un suo uso sociale, ogni fabbrica inquinante va messa in sicurezza, convertita o ricollocata nella produzione dei beni e servizi necessari e non dannosi per l’ambiente e per la popolazione. 5. Stabilire relazioni di solidarietà e collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi. Cessare immediatamente ogni coinvolgimento dell’Italia nelle guerre promosse dagli imperialisti Usa, Ue e sionisti in Ucraina, Palestina e ogni altro paese. Sostenere, nella misura delle forze di cui dispone, economicamente, politicamente e militarmente la resistenza palestinese e ogni altra resistenza dei popoli oppressi contro l’imperialismo. Dichiarare il sedicente Stato d’Israele come una colonia di occupazione, illegittima e terroristica del territorio palestinese. Questo vuol dire attuare il “ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” previsto dall’art. 11 della Costituzione ma anche della parte dell’art. 1 che recita “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. 6. Agire subito per interrompere l’occupazione militare Usa e sionista vietando di svolgere esercitazioni con armi nucleari o all’uranio impoverito nelle basi NATO e USA nel nostro paese e di usarle come retrovia per missioni di guerra; sottoponendo i militari americani e sionisti alla legislazione italiana e promuovendo la propaganda verso di essi e le loro famiglie contro la politica della NATO e sionista. Prima azione necessaria è quella di rendere pubblici gli accordi segreti con gli Usa, con la Ue, con i sionisti, con il Vaticano e le organizzazioni criminali e disattendere, annullare e ritirare quelli non conformi agli interessi delle masse popolari e dei popoli oppressi del mondo. 7. Cancellare ogni legge repressiva e discriminatoria per i lavoratori e ogni esponente delle masse popolari. Epurare gli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione che sabotano la trasformazione del paese, conformare le Forze dell’Ordine, le Forze Armate e i Servizi d’Informazione allo spirito democratico della Costituzione del 1948 e ripristinare la più ampia partecipazione dei cittadini alle attività militari a difesa del paese e a tutela dell’ordine pubblico (art. 52). Questi sono solo alcuni esempi di cosa voglia dire attuare realmente la Costituzione nel nostro paese. Una missione che non potrà essere messa in pratica da Mattarella, Meloni, Schlein e nessuno dei pupazzi del teatrino della politica borghese. Per attuare su larga scala la Costituzione serve che la parte sana, combattiva e realmente democratica si organizzi per governare l’Italia. Per farlo serve organizzare la resistenza e installare un governo di emergenza popolare. È una missione urgente e necessaria per cui vale la pena lottare qui ed ora. Agenzia Stampa - Staffetta Rossa Carc.it

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