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  • 22/10/2024 11:58

A Lucca ci sono 20 patti di collaborazione

A Lucca ci sono 20 patti di collaborazione. Se ne parla in un convegno di Labsus

LUCCA. Sono ancora poche le persone che conoscono un’importante opportunità che i Comuni e la nostra Costituzione possono offrire a tutti: quella di prendersi cura di un bene comune. Non per interesse o utilizzo personale, non per farne la sede di una o più associazioni, ma per restituirlo o aprirlo a tutta la comunità, anzi: “facendo comunità” con e attorno a quel bene. Basta presentare, da parte di un cittadino singolo o organizzato, una proposta al Comune. E il Comune, avendo adottato uno specifico regolamento per i beni comuni sulla base di quanto previsto dalla Costituzione o in base alla LRT 71/20, può rispondere a questa offerta di collaborazione anche dando alcuni supporti - ma non compensi - per favorire queste iniziative di interesse generale. 

Tutto ciò si chiama amministrazione condivisa ed oggi è possibile anche in base alle recenti normative e sentenze della Corte Costituzionale. In virtù di questo è possibile stabilire dei “patti di collaborazione” che sono quindi una forma di partecipazione dei cittadini alla gestione dei beni comuni. A Lucca sono stati presentati o siglati quasi 20 “patti di collaborazione” e in Toscana oltre 700. Ed ogni patto mediamente ogni anno registra quasi 1200 presenze nelle proprie iniziative e attività.  

Se ne parlerà a Lucca in un incontro venerdì 25 ottobre dalle 15.30 alle 19 nella sede Cesvot in via Mazzini 70 insieme ai protagonisti di alcune di queste esperienze della nostra città, ma anche con alcuni testimoni delle più significative “buone pratiche” della nostra regione, come Pistoia, Livorno, San Giovanni Valdarno. Il titolo è "Beni comuni e patti di collaborazione: realtà e potenzialità di questa alleanza tra pubbliche amministrazioni, cittadini ed enti del terzo settore a Lucca e in Toscana". Sarà tracciato un panorama dei patti di collaborazione della realtà toscana sia con amministratori, sia con dipendenti pubblici e cittadini singoli o organizzati firmatari dei patti. Ma anche con insegnanti e rappresentanti dei patti in ambito scolastico (patti educativi di comunità). Del resto Labsus - l’associazione che ha promosso in tutta Italia l’adozione dei regolamenti e dei patti di collaborazione - ha anche un protocollo d’intesa con Anci e Regione Toscana proprio in relazione ai temi dei beni comuni ed alla legge regionale 71/20. E ha organizzato, insieme ai firmatari dei patti di Lucca, questa iniziativa del 25 ottobre.

L’obiettivo dell’incontro è quindi quello di trarre alcune conclusioni per il futuro insieme anche a rappresentanti dell’amministrazione del Comune di Lucca e di Anci Toscana, alla luce della normativa e realtà regionale. Ma anche di invitare a farne parte altri cittadini/e. Sottolineando che queste esperienze vanno “al cuore della democrazia” in quanto mettono in campo una partecipazione attiva di chi, prendendosi cura dei beni comuni, ridesta la voglia di fare ed impegnarsi sempre più anche da parte di quelle persone ormai indifferenti e delusi dalla politica, dalla vita pubblica e delle comunità, offrendo loro modalità concrete e a loro vicine, prossime ai luoghi di abitazione, di entrare a far parte di attività che migliorano la vita, sia loro che di tutti coloro che abitano su quei territori. Come riescono a farlo? Se ne parlerà con i protagonisti di queste esperienze proprio in occasione dell’incontro pubblico che si terrà il 25 ottobre al Cesvot. I cittadini attivi sottoscrittori dei patti e le associazioni invitano la cittadinanza tutta, l’amministrazione, i dipendenti pubblici a partecipare all’incontro. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Lucca e di Anci Toscana.

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