ASSEMBLEA POPOLARE sul tema ASSI VIARI.
ASSEMBLEA
POPOLARE organizzata dal "FORUM per la TUTELA dell’AMBIENTE e
la SALUTE dei CITTADINI" sul tema ASSI VIARI.
Presentato all'Assemblea Popolare, organizzata dal "Forum per la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini", svoltasi lo scorso 18 ottobre c/o la sala consiliare del Comune di Capannori, il progetto definitivo degli assi stradali lucchesi, diventato il progetto di un "semiasse stradale nord sud" (cfr. Legambiente Lucca).
Eliminato l'asse est - ovest , considerato indispensabile, all'inizio, per l'efficacia dell'asse nord sud, eliminato pure il collegamento con l'autostrada, viene meno l'interesse strategico nazionale che era stato dichiarato e che aveva inscritto tale viabilità nell'ambito della legge "obiettivo" n°443/2001, pensata ad hoc per accelerare procedure e bypassare vincoli, dall'allora ministro delle infrastrutture Lunardi, componente del governo Berlusconi II.
Con queste modifiche il famigerato asse nord - sud viene ad essere declassificato ad una strada con valenza extraurbana che, provenendo da Ponte a Moriano finisce nei pressi dell'ospedale S.Luca e che non ha niente del tanto declamato progetto strategico pensato originariamente.
Oggi questo progetto risulta scellerato e obsoleto , fortemente impattante sul territorio della Piana lucchese con conseguenze:
- devastanti per la fragile e delicata situazione idraulica, insistendo per gran parte sul paleoalveo del fiume Serchio, dove la falda freatica affiora in superficie ( vedi laghetti di Lammari, considerati in maniera scandalosa dall’Anas come semplici laghetti sportivi ), in ragione di una enorme colata di cemento e asfalto che impermeabilizzerebbe, irrimediabilmente, ulteriore territorio ad oggi agricolo;
- devastanti per l'aspetto paesaggistico, andando tra l'altro ad insistere sulle residuali aree verdi scampate alla maniacale e compulsiva urbanizzazione diffusa, avvenuta negli ultimi venticinque anni;
- devastanti dal punto di vista urbanistico in quanto aggraverebbe in maniera esponenziale la situazione edilizia e infrastrutturale caotica che si è andata sedimentando nella Piana e in prossimità della Città, sedimentazione tuttora in evoluzione, che non dà segni di ripensamento e che vede codificati nella strumentazione urbanistica, recentemente approvata, nefasti programmi di ulteriore cementificazione e impermeabilizzazione con un indice di consumo di suolo tra i più alti d’Italia;
Questo progetto fu oggetto, nel 2014, di una “ inchiesta pubblica” che ne rilevò le criticità le quali, a distanza di 10 anni, sono aumentate esponenzialmente, in relazione all'accelerazione dei cambiamenti climatici che stanno causando frequentissimi disastri dappertutto, e in relazione alle nuove norme sul consumo di suolo ( vedi anche l'approvazione delle norme europee di cui al provvedimento " Nature Restoration Law ) norme che sollecitano la necessità di un cambio di paradigma per ciò che riguarda la mobilità e il consumo di suolo.
Alla luce di questi importanti cambiamenti appare indispensabile programmare una nuova "inchiesta pubblica" per aggiornare dati, conoscenze, in modo da collimare le scelte da compiere ai nuovi tempi che incombono.
Su questo progetto i Comuni di Capannori e Lucca dovranno pronunciarsi in sede di commissione paesaggistica e rilasciare o negare l'autorizzazione paesaggistica. Negare l'autorizzazione paesaggistica sarebbe un atto di buon senso e di coraggio che potrebbe contribuire a rigettare lo scellerato progetto in questione.
Su questo progetto si dovrebbe anche pronunciare la conferenza dei servizi, a fine novembre, conferenza che andrebbe assolutamente rinviata visto che il commissario, nominato dal ministero per questa opera, risulta indagato dalla magistratura in relazione ad appalti che hanno fatto emergere ipotesi di fatti corruttivi e tangenti per l'assegnazione di opere.
Anche alla luce dei cambiamenti climatici, che stanno mettendo e metteranno sempre di più in crisi i nostri territori, dobbiamo pensare e realizzare scelte alternative che prevedano di:
- implementare la ferrovia, potenziando le tratte esistenti con un secondo binario ed elettrificando quelle tratte che ancora non lo sono, realizzando tronchetti ferroviari per le industrie esistenti in modo da far si che le loro produzioni possano essere direttamente trasferite su rotaia;
- realizzare una tramvia di superficie che colleghi la Città a tutta la piana lucchese e oltre, e alle periferie poste ad ovest, sud, nord della Città;
- implementare e incentivare i mezzi pubblici locali;
- realizzare una mobilità lenta con percorsi ciclabili, sicuri e protetti, e contestualmente percorsi pedonali.
Cambiando paradigma di mobilità potrà essere valorizzata tutta l'area urbana, anche attraverso il ridisegno delle strade che la attraversano, con il recupero della loro funzione trasversale; potrà essere abbattuto l'inquinamento e quindi migliorata la salute delle persone, potrà essere migliorata l'accessibilità urbana, in molti casi si potrà procedere ad una depavimentazione e recuperare la permeabilità dei terreni e favorire una riforestazione urbana per mitigare l'effetto del surriscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici. L' abbandono di questo progetto di semiasse nord- sud, a favore di una scelta di un paradigma diverso, alternativo alla mobilità privata su gomma, contribuirà ad evitare i disastri sempre più spesso all'ordine del giorno, che purtroppo si preannunciano per il futuro.
I mantra del tipo “ servono più strade per decongestionare il traffico” o “ ci sono i soldi bisogna approfittarne” sono solo pubblicità ingannevole perché, continuando con questo modello di mobilità, dati alla mano, è dimostrato che più strade calamitano più traffico e quindi congestione e inquinamento, e che è meglio che le risorse siano impiegate per opere veramente necessarie e sostenibili, piuttosto che in opere che procurerebbero danni ingentissimi e irreparabili e quindi costi altissimi per la collettività, come è stato chiaramente sottolineato nell’assemblea dagli intervenuti al dibattito.
Arch. Claudio Pardini Cattani
Prof.Facebook : Claudio Pardini Cattani