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Sotto passo di Sant Anna p ...
..Avevo un professore di Sistemazioni Idrauliche che diceva sempre: ..."...ricordatevi, prima o poi, tutto quello che è a monte, finirà a valle; si tratta di un fatto naturale...". Non occorre aggiungere altro.
anonimo - 27/09/2024 05:45e allora la Natura delle cose imporrebbe di ridare territorio ai fiumi ristretti in claustrofobici budelli, ma la politica non lo farà MAI per questione di CONSENSO...e quattrini spesi a logica di Natura, ma in cui non vedono ritorni elettorali.
Tutta questione di mantenimento sì....MA DEL POTERE!
Tutta colpa del popolino e dei politici bisognosi di consenso.
Non per niente tutti questi discorsi saltano fuori quando?????
Saltano fuori con le alluvioni! Mai prima. Mai quando state sulla sdraio sotto l'ombrellone! Ed i politici vi seguono poichè hanno fame di consenso dell'homo scemens.
In pressochè tutti i temi importanti il funzionamento è lo stesso.
Quante volte si sente dire 'che spreco di danaro', dove?
Dove il popolino non vede l'immediato ritorno.
I soldi per una manutenzione continua è vista dal popolino e specialmente dalla parte ricca ed avida, come spreco di danaro, poichè il ritorno ce l'avete magari dopo trent'anni, sicuramente non domattina.
E le elites? In tutti i campi dell'esistenza, dicono avidamente 'dammeli a me quei soldi che son più utili' ed il politico che fa? Glieli dà pure! Perchè? CONSENSO.
Ho un pezzo di bosco sulle colline, vicino ad un torrente, in mezzo ad altri boschi abbandonati, saranno ormai passati vent'anni da quando hanno ripulito intorno e lungo tutto il torrente, togliendo alberi caduti nel torrente e facendo pulizia generale, VENT'ANNI, lo sapete in vent'anni come è adesso quel torrente?
Io lo sò, e voi?
E così su mille altri temi, dalla Sanità alla Scuola, dalle carceri alle strade all'edilizia!
Tanti auguri...alla prossima alluvione.
PS.: Dragare i fiumi è dannoso per l'erosione costiera, in più non serve a nulla, almeno dalle nostre parti, dove la falda acquifera è anche ad un metro dal piano di campagna, e sarebbe come voler riempire una bottiglia piena! Viene in mente quello bonanima che disse sulla Freddana dopo l'alluvione, che era necessari sfondarla....per fare un buco nell'acqua risposi, semmai era necessario ALLARGARLA per ridargli IL SUO!
Una società di cervelli fini, molto fini, iolai!
in quelle cinque regioni PD che sanno di essere le più fragili perché non hanno fatto tutte le opere che necessita l territorio per evitare morte e distruzione? di tempo ne hanno avuto
anonimo - 26/09/2024 08:29...Si tratta appunto di "...materiale che la corrente ha raccattato nei corsi d'acqua minori a monte ed ha ammucchiato contro i piloni del ponte..". Se poi era materiale tagliato e non rimosso questo può dipendere da vari fattori. Certo sarebbe meglio fare i lavori in alveo in mesi meno piovosi, ma chi può dire quale sia un mese sicuro?? Nessuno. Quanto al PD, dubito che le alluvioni colpiscano solo aree amministrate dal PD. A Milano il Seveso ed il Lambro danno di fuori di continuo... lì la regione non è del PD e il comune di Milano si, ma quando era del centrodestra.... il Seveso ed il Lambro straripavano comunque.
anonimo - 26/09/2024 05:36Tutta colpa del PD. Qualcuno pensa che valga la pena di ricordare ai coglioni che il PD governa 5 regioni e che i disastri avvengono anche - soprattutto - nelle restanti 15?
anonimo - 25/09/2024 22:59Forse nemmeno lei lo sa perché quello che si vede in foto sono i tronchi tagliati per ripulire le sponde, poi lasciati sul posto, e che il fiume, ingrossandosi, ha portato a valle.
Il problema è comunque sempre lo stesso, l'inefficienza del PD nel governare il territorio e che poi, alla lunga, porta a disastri come questi.
Dragare i fiumi serve e pulire gli argini anche; se lo si fa senza terminare il lavoro si creano disastri forse più grandi.
Servirebbe anche evitare di costruire all'interno degli alvei dei fiumi.
Viene in mente la Nuova Zelanda. Sicuramente altro Paese, meno di un decimo della popolazione italiana, ma là la cultura del territorio è sacra, è accaduto recentemente che piuttosto di imbrigliare il fiume in uno stretto budello, come correntemente ed allegramente viene fatto qui, pensavano di spostare la città!
Se va ad osservare, là argini non ne trova, eppure ci sono zone (lato nordovest dell'isola del sud) dove piovono 5000 mm l'anno!
Hanno imparato a convivere con la Signora Natura, qui invece l'idea corrente, balorda idea, è quella di fare i 'padroni' soggiogandola, devastandola!
Idea e sistema assolutamente da balordi!
La Signora Natura non va certo dall'avvocato,
però vi risponde sempre e comunque con le rime!
Si tratta di materiale che la corrente ha raccattato nei corsi d'acqua minori a monte ed ha ammucchiato contro i piloni del ponte. Per cui la questione non è tanto dragare gli alvei, quanto togliere le piante cadute dai piccoli corsi d'acqua di montagna e collina. Per far questo ci vorrebbe una nuova economia forestale, cosa che non vedo all'orizzonte. Per cui, Lei draghi pure, ma i tronchi arriveranno a valle lo stesso.
anonimo - 25/09/2024 03:30Guardi che quei vizi dell'Emilia Romagna sono endemici e storicizzati in tutta Italia.
L'imprigionare i fiumi in stretti budelli è cosa estesa e tipica dell'intero Paese.
A danni fatti, adesso l'unica soluzione più economica per 'rimediare' (parzialmente, è quello che stanno facendo, lemmi lemmi, alzare gli argini e fare bacini di laminazione. Non soluzioni ma solo toppe.
Viene in mente quello che hanno fatto alla Freddanna, pari pari, danneggiando localmente le zone di Monte san Quirico, Mutigliano, la Cappella ecc. ecc.
Per la cronica, da che mondo è mondo,
L'ACQUA NON HA MAI SALITO LE SCALE PER ANDARE AL PIANO DI SOPRA!
E' la stessa Storia che certifica lo stato di fatto.
Sessant'anni fa, non ricordo se le Leggi di allora lo permettevano o meno, ma con i fiumi ci campavano famiglie e famiglie, in quello che era anora un Paese agricolo. L'erba degli argini diventava fieno e finiva alle 'bestie' nelle stalle, le canne servivano a tutti per i più svariati usi, gli alberi ed arbusti legna e fascine per i caminetti, le stufe ed i forni, l'alveo del serchio era pulito dagli 'aratoni' che proprio li,tra sabbie e cotani, li 'lucidavano'. In un'economia circolare perfetta o quasi visto che era un'economia di sussistenza.
Però ricordo la felicità del mi' nonno quando faceva assaggiare alla sera sotto l'unica lampadina di casa, da 'dieci candele', in cucina, il 'picciolo'.
Usavano TUTTO! Il vino buono era per la vendita!
La società avanzata è migliore?
C'avrete anche il telefonino ed il suvvino, ma è tutta roba che costa , ma non soldi...COSTA ALLUVIONI!
Bene o male è tutta roba voluta, quindi la dovete accettare,
se non volete cabiar paradigma esistenziale!
L’inconcludenza di chi governa da anni l”Emilia Romagna inizia a produrre i risultati. Fortuna che da noi c”é il consorzio bonifica Toscana nord che ci protegge dalle alluvioni….. previo pagamento di un piccolo dazio annuale ovviamente…….
Viva l”Italia
Ho il vaghissimo sospetto che la 'manutenzione' dei fiumi dipenda essenzialmente dalle oscure misteriose vie e vicoli dei quattrini, e non dipenda assolutamente dalla stretta nuda e cruda necessità di manutenzione dell'oggetto.
Pensate solo e soltanto alla Storia (esse maiuscola) del ponte Morandi a Genova.
Consiglio emigrare in altro Paese, questo non è strutturalmente il Paese della "manutenzione"!
Disse l’ingegnere idraulico che grazie all’università della strada non sa manco scrivere tre righe senza errori!
anonimo - 23/09/2024 19:28In Italia solo quando toccherà il portafoglio dei politici tutti (salvo rarissimi casi non dirimenti).
Come chiedere di comprare un ombrello ad uno che sta sulla sedia a sdraio sotto l'ombrellone a fa' le parole crociate!
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