Capannori Popolare: Il Tar ha respinto il nostro ricorso, le nostre motivazioni rimangono valide.
Capannori Popolare: Il Tar ha respinto il nostro ricorso, le nostre motivazioni rimangono valide.
Si è chiusa la partita istituzionale, la lotta continua.
Con
la sentenza di questa mattina, il Tar ha accolto le memorie del Comune
di Capannori e ha definitivamente chiuso la nostra possibilità di
entrare in consiglio comunale. Nonostante le numerose voci, inesattezze,
insinuazioni sul fatto di voler entrare in consiglio per
ambizione personale da parte della nostra candidata sindaca Nicoletta
Gini, solo oggi abbiamo la notizia certa che Capannori Popolare è fuori
dal consiglio.
I motivi per cui siamo andati
avanti con il ricorso, tuttavia, rimangono validi. Quelli direttamente
legati alle ultime elezioni amministrative: lo scarto minimo di due
voti, le sezioni in cui c’è stata grande confusione, le continue
correzioni durante le verifiche dell’Ufficio Centrale non rendono
giustizia alla trasparenza e alla correttezza che si deve al rito
democratico del voto. Ma anche quelli più generali legati a una pessima
legge elettorale che nega trasparenza e partecipazione perché costringe
ad accorpamenti forzati e non riconosce la rappresentanza di forze
politiche che hanno i voti per stare in Consiglio, ostacolando e negando
le verifiche sul voto, cioè la massima espressione della democrazia,
con burocrazia e costi assurdi.
Il Tar però non ha
ritenuto validi i nostri rilievi sulle scorse elezioni e, non
limitandosi a respingere il ricorso, ci ha anche condannato a pagare
3000 euro di spesa. Continuiamo quindi la nostra raccolta fondi che in
questi mesi è stata appoggiata già da tante persone e gruppi che hanno
testimoniato così il loro sostegno al progetto.
Chiusa
la partita istituzionale, noi andiamo avanti: siamo persone che fanno
politica unicamente per realizzare una società più equa e giusta sia dal
punto di vista sociale che ambientale. Abbiamo portato in campagna
elettorale i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, chiarendo
come un’amministrazione può e deve realizzare il salario minimo e
finirla con lo sfruttamento dei giovani e delle giovani attraverso
tirocini e alternanza scuola lavoro (PCTO), che invece
l’amministrazione Del Chiaro ha già confermato.
Siamo
gli unici che si sono schierati in maniera precisa, coerente,
trasparente e netta contro il progetto degli Assi Viari. È su questo che
nelle prossime settimane sarà importante stringere, attraverso momenti
di trasparenza democratica, di lotta e partecipazione. Noi ci saremo in
ogni momento, sia istituzionale che di mobilitazione.
Il progetto
deve essere fermato con tutti i mezzi e in ogni sede. Rigettiamo
qualsiasi giustificazione “tecnica” alla realizzazione degli Assi,
ribadiamo che si tratta di una questione politica, e l’amministrazione,
con la sua maggioranza in consiglio, in quanto organo politico, deve
prendere una posizione chiara e contraria al deturpamento del
territorio.
Per aiutarci a pagare le spese ricordiamo che è
possibile fare un versamento all’IBAN: IT49G0103013710000000395784
intestato a Società Popolare di Mutuo Soccorso “G. Garibaldi” con
causale: "Contributo per spese ricorso".