CARUSO (LEGA): MOLTO GRAVI LE DICHIARAZIONI DI LARA PACINI, SU AQUAPUR SI FACCIA SUBITO CHIAREZZA
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La
festa - interrotta dal 2010 - è tornata ad animare la piccola
frazione del Comune di Fosciandora in occasione dell’Anno delle
Radici 2024. Laboratori, testimonianze, concerti e sapori della terra
natìa per un’evocativa giornata all’insegna della tradizione.
L’evento era inserito nel progetto territoriale “Radici, Identità
e Memoria” coordinato dall’Unione Comuni Garfagnana
GARFAGNANA
– Una bellissima ed emozionante giornata all’insegna delle
tradizioni per celebrare l’atteso ritorno di una
delle manifestazioni a carattere comunitario tra le più
evocative del territorio.
Grande successo domenica scorsa (15
settembre) per “Sapori della Terra Natìa – Festa
dell’Emigrante” a Migliano. Un appuntamento che è
ripreso - dopo l’interruzione del 2010 – proprio in occasione
dell’Anno delle Radici italiane nel mondo 2024
rappresentando un momento di forte condivisione tra la comunità
locale e i viaggiatori delle radici che tornano nei luoghi
di origine nel periodo estivo.
L’iniziativa, promossa
dal Comune di Fosciandora, è stata inaugurata la mattina con
l’apertura del mercatino dei prodotti tipici e dell’artigianato
nella Piazza dell’Emigrante. Quindi si è tenuto il Laboratorio
delle Radici, in collaborazione con la Biblioteca Comunale,
che ha visto i bambini cimentarsi in disegni, giochi ed attività
varie legate al tema dell’emigrazione.
Nel pomeriggio,
presso la Sala Vladimiro Zucchi, si è tenuta la tavola
rotonda “Ramingo andò cercando… Storie e progetti
sull’emigrazione”: un importante momento di
condivisione, alla presenza delle autorità istituzionali, per
dare voce ai protagonisti e agli studiosi che tanto hanno riflettuto
sul tema.
Ad aprire l’incontro il Sindaco del Comune di
Fosciandora Moreno Lunardi che ha ricordato le origini
della festa – giunta nel 2010 alla sua 52^ edizione - e il profondo
valore identitario e umano che essa porta con sé. La
parola è quindi passata alla Presidente dell’Unione Comuni
Garfagnana Raffaella Mariani la quale ha ricordato, invece,
che la festa quest’anno si inserisce, per la prima volta, nel
progetto “Garfagnana Radici Identità e Memoria” che vede
cinque Comuni del territorio fare rete con il coordinamento dell’Ente
e il contributo delle associazioni locali.
Molto importante, a
tal proposito, la presenza di Mariangela Dalfovo,
Coordinatrice Regionale di Italea Toscana, che ha spiegato come il
progetto territoriale derivi da un bando del Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale mirato a creare
una rete di Enti che saranno certificati come “Comuni delle
radici italiane” all’interno del programma di promozione del
turismo delle radici Italea, lanciato dallo stesso MAECI
all’interno del progetto PNRR e finanziato da
NextGenerationEU. Il Consigliere Mario Puppa, membro
del Consiglio dei Toscani nel Mondo, ha portato infine i saluti della
Regione Toscana cogliendo l’occasione per sottolineare l’attualità
del tema delle radici e la necessità di ripensare la relazione
fra il territorio e le nuove generazioni che mantengono un legame con
i luoghi di origine all’estero.
La tavola rotonda è entrata
quindi nel vivo con l’intervento di Pietro Luigi Biagioni
che ha mostrato e commentato alcune significative foto d’archivio,
risalenti agli anni ’70 e ’80, a testimonianza della grande
partecipazione di emigrati riscontrata nel corso del tempo alla
festa. Ave Marchi, Presidente della Fondazione Paolo Cresci
per la storia dell’Emigrazione Italiana, che ha parlato della
complessità di affrontare oggi il tema
dell’emigrazione/immigrazione e del bisogno di mantenere vivo il
legame con i giovani all’estero attraverso la comunicazione
multimediale.
La Direttrice dell’Accademia del Turismo
Fondazione Campus Enrica Lemmi ha evidenziato la necessità di
preservare le peculiarità della terra d’origine dei
viaggiatori delle radici nell’ottica di stimolare un turismo di
ritorno, mentre Ivano Stefani, autore ed esperto di storia
locale, ha passato brevemente in rassegna alcuni passaggi del suo
libro “Ramingo andò cercando – Tracce di storia
sull’emigrazione della Comunità di Fosciandora” edito
nel 2008 dalla Comunità Montana della Garfagnana (oggi Unione Comuni
Garfagnana) ed inserito nella “Collana Radici – Comuni e
Comunità”.
Durante la tavola rotonda è stato ricordato
anche il volume “Ritorno alle origini – Analisi di un
fenomeno in forte sviluppo nel mercato turistico” a cura di
Enrica Lemmi e Francesco Pinagli edito dall’Unione
Comuni Garfagnana nell’ambito della Banca dell’Identità e
della Memoria – che proprio quest’anno celebra il ventennale
(2004-2024) - con la quale l’Ente, che gestisce la delega del
turismo in forma associata, da anni svolge un importante lavoro
di valorizzazione delle radici e di recupero dei
rapporti con coloro che sono emigrati all’estero.
Presenti
emigrati dall’Australia e dall’Argentina in
villeggiatura nei Comuni di origine della Garfagnana, cittadini
provenienti dalla Scozia che hanno scelto di vivere nel
territorio del Comune di Fosciandora e Nicolas Dini di
Montevideo, in Uruguay, che ha ottenuto la cittadinanza
italiana e si è ben inserito nel tessuto lavorativo e sociale
garfagnino.
A tessere le conclusioni è stato il Coordinatore
Riserva di Biosfera Appennino MaB UNESCO e Presidente del Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Fausto Giovanelli
che ha fatto notare come l’emigrazione rappresenti un grande
patrimonio e una risorsa per tanti territori
dell’Appennino ed ha riportato l’esperienza del progetto
ParcoAppennino nel mondo che intende proprio
riallacciare i legami tra i territori del Parco e le migliaia di
persone che sono emigrate dal crinale appenninico.
Durante
tutta la giornata sono state realizzate interviste e raccolte
testimonianze dirette di viaggiatori che hanno scelto di
tornare nei luoghi di origine per cercare di ricostruire le proprie
radici. Tanto divertimento e musica dal vivo, con il gruppo The
Aristodemo’s, hanno fatto infine da cornice ad una giornata di
festa che, grazie agli stand gastronomici a cura
delle associazioni paesane del territorio, ha fatto riscoprire agli
avventori anche i genuini sapori della nostra terra.
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