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  • 28/05/2022 11:58

Lucca, i dati Avis: le donazioni di sangue e plasma crescono del 6%

Lucca, i dati Avis: le donazioni di sangue e plasma crescono del 6%, miglior dato degli ultimi 10 anni

La presidente regionale dell’associazione Claudia Firenze: “Impegno enorme da parte di tutte le forze del territorio per resistere agli effetti del Covid”



Lucca, 28 maggio 2022 - Lucca ha chiuso il 2021 con una crescita molto importante per quanto riguarda la raccolta totale di sangue, plasma e multicomponenti. Un aumento generale del 6% che in percentuale si attesta come il migliore della Toscana, mentre i numeri sono più bassi di altre province. A livello regionale invece siamo alle prese con una contrazione diffusa causata dagli effetti a lungo termine della pandemia. Lo riportano i dati relativi allo scorso anno, illustrati dalla presidente di Avis Toscana Claudia Firenze in occasione dell’assemblea regionale dell'associazione all’Hotel Borgo Palace di Sansepolcro (Arezzo).



Numeri influenzati da diversi fattori, dalla campagna vaccinale alle varie ondate del virus, dalla riduzione degli orari dei centri trasfusionali fino al calo del personale sanitario e alla ridotta promozione. Ma a Lucca, rispetto al 2020, le donazioni sono aumentate  di 57 unità (+5,82%) passando da 979 alle 1036 del 2021. Il dato più alto degli ultimi 10 anni, partendo dalle 323 del 2012.



A trainare la crescita è stata la raccolta di sangue intero, chiusa con un segno più del 19,5% rispetto al 2020: 120 unità in più, passando da 616 a 736. A Lucca, la decrescita maggiore si è invece verificata nella raccolta dei multicomponenti, passata da 20 donazioni a 6 donazioni, 14  in meno (-70%). Scende - seguendo l'andamento medio della Toscana - anche il plasma: -14,3% (-49 prelievi), calando dalle 343 del 2020 a 294.


Il totale dei soci donatori è di 761, di cui 571 donatori attivi nel 2021. Tra i nuovi soci si sono registrati 85 uomini e 101 donne (per un totale di 186), di cui poco meno della metà (91 nuovi soci) è sotto i 35 anni anni.



Nel 2021 dai donatori di sangue toscani di Avis sono state effettuate 82 mila donazioni di sangue intero (il 74%), 25600 di plasma e oltre 3000 di multicomponenti. Se il dato relativo al sangue è in crescita del 2% (2000 donazioni in più), il plasma è sceso del 12%, con 3400 prelievi in meno. Anche nell’Area Vasta Nord Ovest la maggioranza delle sedi Avis ha presentato un andamento negativo, con la zona della Versilia che ha manifestato la maggior perdita di donazioni con un 7% in meno rispetto al 2020 (peggio ha fatto solo Prato), seguita dalla provincia di Massa Carrara. Le province di Livorno e Pisa, invece, hanno registrato una diminuzione più contenuta. Fa eccezione proprio Lucca, che continua a crescere pure nel 2021.



“Nella maggior parte della Toscana, si registrano risultati e numeri negativi per il 2021 sia in termini di donazioni che di donatori, così come si è ridotto il numero dei nuovi soci - spiega la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze -  ma grazie a un impegno enorme da parte di tutti, associazioni, trasfusionisti e istituzioni, abbiamo evitato una crisi ben peggiore e adesso siamo pronti a rilanciare la raccolta del sangue e del plasma”.


 


“A Lucca questo impegno è andato ancora oltre le migliori aspettative, permettendoci di raggiungere un risultato straordinario nell’anno appena concluso. Presto - spiega Firenze - ci riuniremo con tutte le Avis comunali della provincia per mettere bene a punto le nostre azioni future: ci aspetta un’estate non facile dal punto di vista della raccolta sangue e noi, in Lucchesia, vogliamo continuare sulla strada ben tracciata”.


 


“La carenza di sangue e dei suoi derivati - conclude - è una sconfitta per l’intera società, donare significa salvare delle vite. Da un lato potenzieremo la campagna di sensibilizzazione, in un’estate che si preannuncia più serena della precedente, sfruttando ogni mezzo possibile, dall’altro dovrà aumentare l'efficienza del sistema trasfusionale così da non disperdere gli sforzi dei donatori. Un dato che mi ha fatto piacere è la crescita delle donatrici nella fascia 18-25 anni, in controtendenza rispetto a ciò che riscontriamo nei più adulti e che ci fa ben sperare per il futuro”.

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