Remigrazione: la nuova parola che nasconde vecchie ombre
Negli ultimi mesi la parol ...

Al Sindaco Mario Pardini
Agli Assessori Mia Pisano e Simona Testaferrata
Al Presidente del Consiglio Comunale Enrico Torrini
Alla stampa locale
I tempi si fanno sempre più stretti: poco più di dieci giorni alla chiusura della biblioteca civica. Ma la vostra comunicazione non è stata molto più rapida. Una precisa scelta politica che ha presa la balla al balzo: non lasciare il tempo agli studenti e a tutti i frequentatori di organizzarsi. Un’operazione antidemocratica che si inserisce in una logica più ampia e sistematica. La riduzione degli spazi pubblici aggregativi è un processo che va avanti da molti anni e l’attuale giunta si è posta in continuità con le scelte precedenti.
Aleggia un’ombra di mistero sulla faccenda. Un solo sopralluogo, una sola conferenza stampa, e solo dopo che la notizia si è autonomamente diffusa. Stamattina una breve intervista, ancora approssimativa; ancora tutto non è chiaro. L’appalto non è stato vinto da nessuno: a questo punto la stima degli otto mesi si fa inverosimile e ridicola. Per quanto rimarrà bloccato il primo piano della biblioteca? Siamo solo all’inizio.
Quale sarà il suo stato dopo i lavori? Gli spazi fruibili da studenti, lettori, famiglie sarà lo stesso? Tornerà una normalità? Dobbiamo sapere.
Sfugge anche la decisione di collocare necessariamente gli uffici all’interno degli spazi per la consultazione e per lo studio. Perché non altrove? Al comune mancano spazi? Ecco, forse qui c’è un po’ di luce. La determinazione a portare avanti questa scelta è dettata da strette motivazioni economiche: il risultato de facto è un taglio alla spesa per la cultura e l’istruzione. Ma queste ragioni non bastano. La biblioteca è, stata nell’ultimo anno, anche un collante del movimento studentesco lucchese; è stata il collante di un forte disagio sociale della città; è stata la macchina che ha prodotto proteste, occupazioni; è stata un centro per una risposta popolare. Anche in questi giorni è il catalizzatore di una nuova vertenza.
Per tutto questo, per tutte le persone che qua trovano la loro autentica vita sociale e culturale, come Comitato per l’Agorà chiediamo un incontro col Sindaco e con gli assessori competenti.
Lucca, 25 luglio 2024.
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