Il dolore e l'ira di Musk:
Il dolore e l'ira di Musk: "Mio figlio transgender ucciso dal virus woke"
Mister Tesla ha puntato il dito contro manipolazione e inganni dietro alla transizione dei minorenni: “È davvero mutilazione e sterilizzazione di bambini”
“La cultura woke ha ucciso mio figlio”. Parole forti, dure, quelle di Elon Musk. Intervistato da Jordan Peterson del Daily Wire, il noto imprenditore ha affermato di essere stato costretto a firmare – attraverso l’inganno – i documenti per autorizzare l’intervento chirurgico per la transizione di genere del figlio Xavier, che ha cambiato sesso diventando Vivian Jenna. “Mi hanno ingannato, distruggerò la cultura malvagia trans”, il j’accuse di mister Tesla, che non ha nascosto la sua rabbia per quanto attraversato.
Secondo Musk, vi sono adulti che “manipolano i bambini” che attraversano una crisi di identità “facendogli credere di appartenere al genere sbagliato”: “È malvagio, si tratta di bambini che sono molto al di sotto dell’età del consenso. È davvero mutilazione e sterilizzazione di bambini”. Il 53enne ha affermato di essere stato ingannato durante il percorso del figlio Xavier, uno dei nati dall’amore con l’ex moglie Justine Wilson. Il giovane nel 2022 presentò una richiesta a un tribunale della California per cambiare il suo nome e il suo sesso, ma secondo Musk non sono mancati gli inganni: “Mi è stato detto che Xavier avrebbe potuto suicidarsi”.
Ma non è tutto. Musk ha aggiunto che non gli è mai stato spiegato che i bloccanti della pubertà sono in realtà dei farmaci sterilizzanti. “Così ho perso mio figlio”, l’amara riflessione del titolare di X: “Lo chiamano ‘deadnaming’ per un motivo, ossia perché tuo figlio è morto, quindi mio figlio Xavier è morto, ucciso dal virus della cultura woke. È incredibilmente malvagio, quanti promuovono tali trattamenti di terapie affermative di genere dovrebbero andare in prigione”. Ma l’imprenditore non è intenzionato a restare a guardare: la sua volontà è quella di combattere cancel culture e ideologia di genere, aiutando tutti quei genitori che potrebbero trovarsi nelle sue stesse, drammatiche condizioni.
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