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  • 19/07/2024 04:11

comitati in protesta al Consiglio aperto sull' Ospedale

I cittadini hanno evidenziato alcuni numeri allarmanti: sono solo 11 i medici al pronto soccorso del San Luca (dovrebbero essere 18) e ci sono 60 posti letto in meno, che dovrebbero essere 410. Umberto Quiriconi, presidente dell’ordine dei medici, ha sottolineato una lunga lista di criticità: “In dieci anni poco è cambiato. Il pronto soccorso a Lucca è piccolo e il personale medico e infermieristico scarseggia. Le assunzioni sono state un flop per quanto riguarda il pronto soccorso di Lucca: sono solo 3. Serve aumentare il numero dei posti letto e c’è la necessità di ambienti più grandi e confortevoli. C’è bisogno di snellire i percorsi di ricovero ed è necessario un numero maggiore di ambulanze per le dimissioni, che vanno fatte anche nel weekend. È assolutamente necessario efficientare la medicina territoriale”. L’azienda Asl Toscana Nord Ovest, dal canto suo, ha rigettato le accuse: “Le criticità ci sono, ma i numeri dell’ospedale San Luca sono tutti in miglioramento. Sono quattro le nuove assunzioni per il pronto soccorso. Il territorio avrà 6 nuove case di comunità: quella più grande sarà quella del Campo di Marte e siamo a caccia di finanziamenti”. Una seduta in cui non sono mancati alcuni accesi botta e risposta tra maggioranza e opposizione – e in particolare tra il consigliere Alessandro Di Vito (Forza Italia-Udc) e Daniele Bianucci (Sinistra Con) -, ancor prima che finisse la fase degli interventi esterni. Alberto Conti, direttore dipartimento dell’area emergenza-urgenza, ha chiarito l’impegno e i risultati ottenuti dall’Asl Toscana Nord Ovest: “Il fiore all’occhiello del pronto soccorso di Lucca è il fast track: abbiamo il più alto tasso di tutta l’azienda. Sui ricoveri c’è stato un netto miglioramento sulle tempistiche, lo dicono i numeri. Il trend è in miglioramento anche per quanto riguarda il personale (4 nuove assunzioni ndr) e il sovraffollamento della struttura: quest’anno lo ha avuto solo a maggio”. La dottoressa Fabiana Frosini, direttrice del pronto soccorso, chiarisce che “gli indicatori sono migliorati grazie all’aumento del personale e alla modifica dell’organizzazione dell’ospedale. Non è vero che i medici non vogliono venire a lavorare a Lucca, è una voce che va smentita”. Eluisa Lo Presti, direttrice della zona distretto della Piana di Lucca, fa il punto sui nuovi servizi: “Le case di comunità previste sul nostro territorio sono 6 e la prima, a San Leonardo in Treponzio, è già in funzione. La casa di comunità più grande sarà quella del Campo di Marte e siamo a caccia di finanziamenti. Domani partiranno i lavori di ristrutturazione del padiglione C e cito un numero: nell’arco di due anni possiamo avere 20 posti letto in più. Sono abbastanza soddisfatta del lavoro che stiamo facendo”. Gli interventi esterni dei politici Il consigliere regionale (Pd) Mario Puppa chiede più fondi sulla sanità da parte del Governo: “La salute non ha colore politico, è un bene di tutti e non deve essere strumentalizzata. Siamo di fronte a delle criticità e senza un aumento della spesa pubblica sulla sanità il sistema collassa. Le politiche del Governo però non stanno andando verso questa direzione. Va sollecitato lo Stato affinché rimpingua le risorse verso la sanità, soprattutto per la struttura delle nostra Regione che ha dei livelli di eccellenza. Noi, come Regione Toscana, questi livelli vogliamo mantenerli. C’è anche il tema della professione sanitaria che non è adeguatamente valorizzata. Serve una normativa specifica per dare ai professionisti il dovuta rispetto, il dovuto stipendio e la dovuta attenzione. C’è necessità di essere uniti in questa battaglia: chi ha un problema di salute contemporaneamente non deve averne uno economico. Serve però un aiuto dal Governo”. Sulla stessa linea la consigliera regionale (Pd) Valentina Mercanti: “È la prima volta che in questo consiglio comunale si parla di sanità allargando la discussione al di fuori dei confini di Lucca: una bella iniziativa e questo va sottolineato. Il concetto di sanità va ben oltre i confini comunali. Dobbiamo impegnarci tutti per il bene del territorio. Sono passati dieci anni dalla nascita dell’ospedale San Luca e mi è dispiaciuto ascoltare l’intervento di Maria Gemma Urbani. Le critiche vanno bene, ma non si può non sottolineare che la sanità della Toscana è un’eccellenza nazionale. Basta sparare a zero sul San Luca: è un ospedale moderno e organizzato. Ci sono tante eccellenze che abbiamo il dovere di valorizzare. Poi i problemi ci sono: la spesa in sanità oggi non basta e va sbloccato il sistema delle assunzioni. Sanità e sociale devono avere un’integrazione: qui serve un investimento sulla case di riposo e a favore degli anziani. Serve un approccio diverso alla salute”. Caterina Campani, presidente della conferenza dei sindaci della Valle e sindaca di Barga, annuncia ancora il proprio impegno sulla sanità: “Il tema è abbastanza complesso, soprattutto per il nostro territorio. La situazione sul pronto soccorso di Castelnuovo è un po’ migliorata, è vero, ma mancano ancora delle figure professionali legate a medici e infermieri. Nei prossimi mesi saremo impegnati ad un focus sulla nuova riforma sull’emergenza-urgenza, saremo attenti e in prima linea. Stiamo vivendo un momento di crisi anche sul tema dei trasporti ed è un’altra partita da tenere conto”. In Consiglio è intervenuta, a distanza, anche l’onorevole di Forza Italia Deborah Bergamini: “Sono tantissime le cose da fare sul tema della sanità e questo è un problema nazionale, ma direi europeo. Dopo la pandemia questo è diventato un tema di grande preoccupazione e deve essere affrontato come una priorità assoluta. Dobbiamo guardare al futuro e cercare di far funzionare meglio tutte le strutture. Servono investimenti e servizi e lo Stato credo che stia facendo la sua parte. Anche la Regione Toscana deve dare il proprio contributo: dobbiamo lavorare tutti insieme per dare risposte ai cittadini”. A distanza è intervenuto anche l’onorevole della Lega Andrea Barabotti: “La sanità è un servizio essenziale e non servono gli scaricabarili. L’accentramento delle decisioni e dei servizi in Toscana hanno indebolito il sistema sanitario. La riforma regionale non ha portato ad un efficientamento della spesa pubblica. La sanità toscana però mantiene un livello alto di efficienza grazie ad un personale molto qualificato che dobbiamo ringraziare”. A distanza anche l’intervento della Lega Elisa Montemagni: “Quello discusso stasera non è un tema nuovo, il problema della sanità non nasce oggi. La riforma del 2015 non ha portato benefici, anzi, i servizi stanno peggiorando. Mancano i medici che curano le persone ed è un tema che deve essere affrontato. Basta continuare a dirci che tutto va bene, i problemi non si risolvono da soli. Lavoriamo insieme per dare risposte ai cittadini”. Per Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega, “quello della sanità è un tema importantissimo e politico. Ho notato il solito scaricabarile nei confronti del Governo. Quando si parla di sanità cominciamo con il dire che c’è chi governa male, ovvero la Toscana a guida Pd. La riforma del 2015 è stato un grande fallimento e su questo tema la Lega lancerà una nuova campagna referendaria. E lo faremo perché la Lega è un partito vicino alla gente. Basta con la logica delle poltrone, bisogna tornare a riscrivere le regole. Anche nella sanità c’è un approccio fiorentino-centrico. Serve un ragionamento serio: vanno superate tutte queste problematiche”. Elena Picchetti (ex candidata sindaca di Castelnuovo) ha letto un comunicato a nome dell’assente consigliere regionale di Fdi Vittorio Fantozzi che ha ribadito il proprio impegno in Regione sul tema. Gli interventi di addetti ai lavori, sindacati, associazioni e comitati del territorio Ad aprire la seduta ‘fiume’ è stato l’intervento del professor Lorenzo Ghiadoni: “Medici e infermieri che lavarono nel sistema di emergenza-urgenza sono sempre meno ed è sempre più difficile il reclutamento. Un medico si forma in 6 anni, per uno specialista ne servono altri 5. Poche settimane fa è stata finalmente sbloccata la graduatoria di un concorso Estar, ma c’è sempre una situazione di emergenza. Noi abbiamo chiesto alla politica di impegnarsi, ma anche i cittadini, ad esempio, devono essere consci che il pronto soccorso deve essere utilizzato davvero per le urgenze”. La parola è poi passata a Paolo Pescucci, referente del gruppo Salviamo il Campo di Marte, che è passato all’attacco: “A Lucca c’è una mortalità maggiore rispetto alla popolazione della Toscana ed è un dato che dovrebbe preoccupare tutta la politica. Leggo dai giornali di 59 professionisti che andranno in pensione e non ci sono fondi per sostituirli: dove mette i soldi della sanità la Regione? Non è che vanno verso Firenze e agli ospedali universitari? L’ospedale San Luca è stata una disgrazia per la sanità lucchese. I sindaci dovrebbero difendere i diritti dei propri cittadini: nelle Piana di Lucca sono previste solo 5 case di comunità, troppo poche. Ma a tutta la politica sembra andar bene così. La partecipazione? Non c’è nemmeno una consulta comunale della salute o un organismo simile. Così le parole del sindaco inserite all’interno delle linee programmatiche restano vuote”. Anche Maria Gemma Urbani (rappresentante del comitato Lucca per una sanità migliore), molto emozionata, ha attaccato duramente la politica: “Non volevamo partecipare, è stata una decisione sofferta. Tornare qua è mortificante, sarà l’ultima volta: qui ascoltiamo solo parole gettate al vento. Cambiano le amministrazioni, ma tutto resta uguale. Ci sarà il solito rimbalzo di responsabilità, ma sulla sanità hanno tagliato tutti: non ci prendiamo in giro. Non abbiamo avuta alcuna risposta, i problemi restano i soliti da anni. Dopo 10 anni dall’apertura del San Luca cosa c’è da festeggiare? Noi vogliamo risposte, non festini. Paghiamo le tasse, ma i servizi non ci sono. Al San Luca mancano 70 posti letti, è un ospedale costruito al contrario. L’eliporto dov’è? Mancano tutta una serie di strutture fondamentali. Il pronto soccorso è insufficiente: è uno sgabuzzino, una vergogna. Adesso si pensa ai container per allargare il pronto soccorso, ma quanto ci costerà questa operazione? Forse un milione di euro. Vogliamo poi parlare del problema delle liste di attesa? Non c’è una visione. Va presa veramente in mano la situazione e qui mi riferisco al sindaco Pardini”. Il punto del presidente dell’ordine dei medici Umberto Quiriconi: “Sono andato a rivedermi cosa avevo scritto in occasione del Consiglio dello scorso anno e dell’inaugurazione dell’ospedale San Luca di 10 anni fa e più o meno le cose da dire sono le stesse. Poco è cambiato. Oggi parliamo dei pronto soccorso, di Castelnuovo e di Lucca, ma le problematiche sono abbastanza simili rispetto agli scorsi anni. Il pronto soccorso a Lucca è piccolo, il personale medico e infermieristico scarseggia, l’escamotage della rotazione non ci convince, per non parlare poi delle lunghe attese, delle poche ambulanze, degli ambienti angusti, del problema legata alla sicurezza. C’è la progressiva – e inquietante – demedicalizzazione del 118. Le assunzioni sono state un flop per quanto riguarda il pronto soccorso di Lucca: sono solo 3. Un grazie va ai colleghi che lavorano in situazioni disagevoli, mettendo a repentaglio la propria salute. Adesso servono assunzioni in numero adeguato, serve più personale. Serve aumentare il numero dei posti letto e c’è la necessità di ambienti più grandi e confortevoli. C’è bisogno di snellire i percorsi di ricovero ed è necessario un numero maggiore di ambulanze per le dimissioni, che vanno fatte anche nel weekend. È assolutamente necessario efficientare la medicina territoriale”. L’intervento di Gabriele Ciucci (presidente Opi Lucca): “È doveroso far presente che gli infermieri sono una colonna portante del settore sanitario e sono vittima anch’essi di un sistema un po’ in crisi e che ha bisogno di cambiare. La professione infermieristica merita la stessa attenzione da parte di Regione e Ministero”. L’istruttore Blsd Fabrizio Bonino è intervenuto in consiglio comunale per sensibilizzare la cittadinanza sull’uso del defibrillatore. La parola è poi passata a Daniela Melchiorre della società medico-chirurgica lucchese: “Oggi ci troviamo quotidianamente a vedere sotto attacco il nostro sistema sanitario nazionale. Questo attacco non è mai ragionevole: si attaccano i colleghi che lavorano in situazioni difficili. Noi abbiamo un dovere, quello di tutelare il sistema sanitario nazionale. Invito tutti ad avere un maggiore rispetto per il sistema sanitario perché è una risorsa”. In Consiglio è intervenuto anche il sindacalista Daniele Soddu (Fials): “Alle parole e all’ascolto devono seguire i fatti. L’amministrazione si deve prendere in carico i problemi e cercare di risolverli. I pronti soccorso di Lucca e di Castelnuovo sembrano sempre più degli avamposti dei tempi di guerra. C’è una mole di accessi molto alta: al San Luca di parla di 54mila accessi annui, per Castelnuovo 14mila. Chiediamo delle risposte all’azienda Asl per far lavorare al meglio e in sicurezza i lavoratori, ma le risposte sono sempre tardive e inappropriate. La sanità territoriale non funziona per colpa delle politiche regionali. Noi, come sindacato, lanceremo una stagione di lotta sul tema della sanità”. Le parole del segretario Uil Fpl Lucca Pietro Casciani: “La sanità è di tutti, non ha un colore politico. Va benissimo l’appuntamento annuale in consiglio comunale, ma serve qualcosa di più e mi riferisco ad un osservatorio tecnico. La carenza organica c’è ancora, ma rispetto ad un anno fa diciamo che abbiamo ingranato la seconda marcia. Siamo ancora lontani, ma almeno abbiamo cambiato marcia. Dei 18 medici su Lucca che sono necessari, ad oggi strutturati sono 11. Qualche assunzione è stata fatta e ci auguriamo che il prossimo anno venga ingranata la terza marcia. Sulla Valle l’ottimale sono 6 unità (divise con il 118), ad oggi siamo a 4. A Lucca e in Valle c’è carenza di infermieri e Oss”. Per Stefano Rapi (responsabile regionale sindacato Anaao) “le problematiche del pronto soccorso sono strutturali. La carenza di personale è innegabile ed è opportuno una riflessione organica e strutturale”. Così Paola Freschi (segretaria generale Fp-Cgil): “Serve un piano straordinario per l’occupazione pubblica. I servizi pubblici sono essenziali per Costituzione. Mentre avanza la sanità privata, 4 milioni di cittadini rinunciano alle cure per mancanze di risorse. La salute non è un bene di lusso. La situazione sul territorio è drammatica. Chiediamo che il sindaco si faccia portavoce affinché il sistema sanitario nazionale sia difeso”. In Consiglio è intervenuta anche Maria Grazia Simoni (Cisl Toscana Nord): “Il problema dei pronto soccorso di Lucca e Castelnuovo è grave. Nel 2024 sono di nuovo qui a lamentarmi sempre delle solite questioni che vanno avanti da anni. C’è carenza strutturale e di personale. Di risultati se ne vedono veramente pochi e colgo l’occasione di lanciare un appello ai politici: va acceso un faro sulla gestione del pronto soccorso, così non si può andare avanti. Come Cisl non ci arrendiamo”. La parola è poi passata a Teresa Porta, segretaria di NurSind Lucca: “La salute è un bene fondamentale e va tutelato. La sanità negli ultimi anni, soprattutto a livello locale, ha perso prestigio e impoverito gli ospedali di Lucca e della Valle. Su Lucca e Valle l’incremento dei punti Pet non è avvenuto. La carenza del personale è una problematicità che va avanti da anni. Le nuove strutture sono vuote, manca il personale. Serve un intervento, basta tagli”. Per Fabrizia Vornoli Leone (vice-coordinatrice del comitato di partecipazione di Lucca) “il pronto soccorso, attualmente, è un punto di riferimento anche per piccole cose. La gente va lì per ricevere risposte che altrimenti non ha. Va trovato il collegamento con le case della salute e quelle della comunità: il pronto soccorso non può essere invaso da casi di scarsa urgenza”. La parola è poi passata a Cecilia Carmassi (comitato di partecipazione) e Donatella Cortesi (presidente del tribunale del malato) hanno sottolineato i problemi riguardo la sala di attesa del pronto soccorso e Cortesi ha sottolineato alcuni numeri: “Il ps del San Luca dovrebbe avere 18 medici, ma ne ha solo 11. All’ospedale di Lucca mancano all’appello 60 posti letto“. Fiorenza Fanicchi, presidente Avo Lucca, ha portato in Consiglio la testimonianza di un’associazione di volontari che dedicano parte del loro tempo al servizio dei malati; una presenza amica nella sofferenza e nella solitudine. In chiusura è arrivato l’intervento di Marco Puccinelli, medico di famiglia, che ha raccontato l’esperienza della casa della salute la Rosa Terricciola. articolo estratto da LUCCA IN DIRETTA

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