Bravo sindaco
Alla fine Lucca ha cambiat ...
Ancora una volta fa un pippone giusto per spiegare cose che conosco benissimo e che non ho mai contestato. Facciamola semplice, così magari si convince: in ogni caso gli espropri, se pur previsti e quindi consentiti dalla legge, a mio avviso, sono da evitare in luogo di una più liberale, democratica e civile, trattativa commerciale di compravendita. La parola culturale, che usa Panchieri, in riferimento agli espropri, seppur norma di legge, mi rabbrividisce, e penso che chi la usa con leggerezza, come il suo "amico" di pensiero, abbia grossi problemi a inquadrare il concetto di democrazia in una Repubblica che vede nella proprietà privata e nel lavoro due pilastri fondamentali della stessa Repubblica. Ok? È chiaro?
Daniele R. - 08/07/2024 00:12Non so perché mi dia del bolscevico, e successivamente del comunista. Non capisco in tutta onestà perché mi associ al signor Panchieri, che non conosco, che non ho citato, e che non credo proprio abbia abbia bisogno di essere difeso da me (da che cosa per altro?).
La parola “culturale” che tanto la ripugna, riferita agli espropri, è necessaria per distinguere certe dinamiche di esproprio che sono prerogativa del Ministero dei beni culturali: non sto a spiegarle i dettagli, che può tranquillamente approfondire da sé, ma posso dirle che in relazione ai vivai Testi, stante la loro ubicazione contigua a un bene tutelato dallo stesso ministero, è utilizzata appunto perché le procedure di esproprio si riferiscono a precise leggi dello stato italiano (che a lei possono non piacere, ma così è) volte a tutelare, appunto, le aree e i beni soggetti a tale legislazione.
Non credo di averla offesa: ho semmai sottolineato il fatto che certe sue affermazioni suonano ridicole a fronte delle leggi e norme di cui sopra, che ci siamo dati democraticamente, nell’interesse della tutela di beni che si pretende appartengano alla comunità di cui anche lei fa parte. Neanche io sono un fan accanito degli espropri: tuttavia esistono (e questo è innegabile) situazioni in cui far ricorso a tali procedure è necessario e giustificato nell’interesse di tutti: anche degli stessi “espropriati”, ai quali come giusto che sia vengono riconosciuti diritti e i dovuti indennizzi. Prendere scorciatoie per fini sostanzialmente propagandistici come questa amministrazione fa con tanta disinvoltura, a mio avviso, va contro gli interessi della comunità. È in sostanza - a mio avviso - un modo profondamente sbagliato di intendere il ruolo della politica nelle sue relazioni coi cittadini e con i mille contrasti che sorgono tra amministrazioni e privati. Lei è libero di pensarla diversamente, ci mancherebbe, ma bene farebbe a conoscere gli argomenti su cui prende posizione e su cui pretende di aver ragione senza poi avere argomenti per sostenere le sue posizioni (salvo dare del bolscevico/comunista a chicchessia). Non credo, almeno per il momento, di aver altro da aggiungere.
Buon fine settimana e buona estate, sinceramente senza alcuna acrimonia!
Caro MD, lei ovviamente è un bolscevico al pari di panchieri (sempre che non sia lui sotto mentite spoglie). Io non sono "nuovo a sfondoni"?! Finora la storia (a breve termine perché l'età non mi consente di arrivare a lunghi periodi) mi ha sempre dato ragione, quindi evidentemente si ricorda "sfondoni" di altri e non miei.
Purtroppo accade che il senso dei miei scritti non viene sempre colto. Il punto sui cui volevo far riflettere è la parola "culturale" associato a "esproprio". Ora lei ha fatto tutto un pippone per descrivere come invece l'esproprio sia legittimo e previsto dalla legge. Nulla di più vero e che io non ho mai negato. Non scendo nel particolare perché, e qui ha indovinato, non conosco i dettagli del caso specifico e quindi non ne posso parlare come in effetti non ho fatto anche in precedenza, ma altri hanno spiegato che il costo non sarebbe stato dissimile e i tempi forse più lunghi.
Quindi la mia domanda a questo punto è: lei vuole difendere solo il suo indifendibile amico panchieri, o vuole forse offendere gratuitamente chi ha un opinione diversa sul, seppur legittimo e legale, ricorso all'esproprio che, e ripeto, non ha nulla a che vedere con qualcosa di culturale? Non è meglio parlare di giusto compenso in caso di un qualsiasi passaggio di proprietà? non siete proprio voi comunisti poi volete evitare l'esproprio di quelle abitazioni che potrebbero essere interessate dal passaggio degli assi viari? Io, pur essendo favorevole agli assi ritengo la procedura di esproprio una barbarie da attuare solo in extrema ratio.
Ovviamente l'esproprio per pubblica utilità non c'entra nulla con il comunismo o il bolscevismo. Senza lo strumento dell'esproprio non avremmo centrali elettriche, autostrade, aeroporti, ecc. Il problema è che l'esproprio avrebbe dato il via ad un contenzioso alla fine del quale il Comune avrebbe probabilmente speso la stessa cifra (tra avvocati e soldi da riconoscere comunque agli eredi Testi). Di conseguenza le alternative erano due. La prima non comprare l'area, la seconda scucire una cifra più alta del valore di mercato (che è bassissimo perché lì non ci si può fare nulla). Fosse stato per me non l'avrei mai comprata a una cifra superiore ai 10 Euro al m2. Per me a queste cifre se la potevano tenere per altri cento anni!!!!
anonimo - 05/07/2024 03:43Certo. Dipende da chi tratta, e dagli esiti della trattativa. In questo caso abbiamo chiuso a mezzo milione di euro (denaro pubblico), elargiti sull’unghia da Pardini & C a favore di privati. Un affare? Non per me. A lei la palla!
anonimo - 05/07/2024 00:35Lei non è nuovo a sfondoni, mistificazioni e insulti. Se come dice "la cultura è rispetto, studio, fatica, storia, arte", lei ne pare completamente privo.
L'esempio dei vivai Testi - una lunga storia che lei evidentemente non conosce - ne è la lampante dimostrazione. La procedura di espropriazione (con la dizione culturale o senza) non ha alcunché di bolscevico o illegale, e certamente non ha alcun colore politico. E' uno dei tanti strumenti in uno stato democratico. Capisco che una cosa del genere possa risultarle sgradita, sia chiaro. Potrei consigliarle qualche lettura o più semplicemente qualche link per approfondire il tema o la storia dei vivai Testi ma non lo farò: so che non servirebbe a nulla.
Mi limiterò a citare l'articolo che la smentisce e ridicolizza come merita:
Ai sensi dell'art. 95 del Codice dei beni culturali, «i beni culturali immobili e mobili possono essere espropriati dal Ministero per causa di pubblica utilità, quando l'espropriazione risponda ad un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai fini della fruizione pubblica dei beni medesimi».
Ma chi scrive tanto per fare, l'ha capito che l'esproprio culturale o meno non è gratuito?? Sapete che un esproprio costa come, quanto e spesso più di una trattativa? Come è stupendo questo blog dove scrive gente che non ha la minima idea di nulla... ma si lamenta e basta
anonimo - 04/07/2024 17:41"È sicuramente la migliore cosa che ho visto fare a Pardini in due anni , la strada dell'esproprio sarebbe durata chissà quanto ancora."
Ah ecco, quindi prendere una scorciatoia e cedere su una battaglia che si trascina da anni "regalando" mezzo milione di euro perché sostanzialmente non si hanno gli attributi per farsi valere per lei è una cosa buona? Andiamo bene...
Quando sento parlare di "esproprio culturale", mi domando in quale paese sto vivendo; poi apro la Costituzione della Repubblica Italiana, leggo l'art. 42 e mi rincuoro sapendo che la proprietà privata è garantita e l'esproprio non lo decide il panchieri che è (lo dimostra sempre di più) un pericoloso bolscevico al quale consiglio di emigrare in cina, a cuba, o in sud corea, dove li ancora resistono certi concetti ormai considerati anacronistici nel resto del mondo.
La parola "culturale" è spesso usata dalla sinistra italiana per condire ogni idiozia gli passi per la mente e che non possono giustificare in altro modo logico, scientifico o socialmente accettabile.
La cultura è tutt'altro rispetto a quello che dice panchieri: innanzi tutto è rispetto, studio, fatica, storia, arte. Quindi, a meno che non si studi la storia dell'abuso di stato o del furto legalizzato, la cultura, con il concetto dell'esproprio, non ha nulla a che vedere.
È sicuramente la migliore cosa che ho visto fare a Pardini in due anni , la strada dell'esproprio sarebbe durata chissà quanto ancora.
Ricordo ai male informati che si iniziò a parlare di questa cosa già durante l'amministrazione Favilla 2010 e dopo 14 anni siamo sempre agli arbusti che infestano gli spalti, quindi ribadisco la mia approvazione . Adesso ci si concentri sulla viabilità in modo serio e come promesso in campagna elettorale.
15 Euro al m2 per un'area agricola inservibile....... Ora ce ne vanno spesi altri 100.000 per rifarci il pratino. A parte questo l'esproprio sarebbe potuto costare anche di più!
anonimo - 04/07/2024 01:50Rispondo con piacere a Lucio. L' area va espropriata secondo il criterio dell' " esproprio culturale". Perché si è inteso e si intende percorrere un' altra strada assai costosa per la comunità? La pratica dell' esproprio sarebbe certo un po' più lunga ma di sicuro meno costosa.
Roberto Panchieri - 03/07/2024 19:38Mah, mi pare che parlare di successo per un'area che probabilmente poteva essere espropriata ed è invece costata un sacco di soldi abbia senso solo se si è uno dei proprietari o l'ennesimo troll-tifoso senza cervello.
Senza considerare che il valore della stessa, una volta eliminato il vivaio in favore di un fantasioso pratino come sembra nei piani del lungimirante Sorrisino amante dei campi da golf, sarà più che dimezzato.
Poi certo, il demente di turno può sempre rispondere "rosica", "bruciaaaa" e "malooox" e godersi insieme a noialtri rosicatori la città che va a ramengo!
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