Decade obbligo Mascherine?
Cade l'ultimo tabù: in ospedale mascherine solo raccomandate, ma il Covid resiste
Il 30 giugno è la scadenza dell'ultima proroga dell'ordinanza del ministero della Salute che ora è pronto a togliere l'obbligo
E' pronto a cadere l'ultimo tabù delle misure legate all'emergenza Covid: l'obbligo di indossare le mascherine negli ospedali e nelle strutture che ospitano pazienti fragili e anziani. Il 30 giugno è la scadenza dell'ultima proroga dell'ordinanza del ministero della Salute che ora è pronto a togliere l'obbligo lasciando ai direttori sanitari la decisione se e dove raccomandarne l'uso nelle situazioni più a rischio. Intanto nonostante le temperature roventi il Covid circola ancora e anzi nelle ultime settimane mostra segnali di risalita.
Le nuove misure: nessun obbligo, ma raccomandazioni
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La nuove misure, in vigore il primo luglio, a firma della direzione della Prevenzione del ministero della Salute guidata da Francesco Vaia manderanno in pensione, a meno di sorprese dell'ultima ora, anche questo ultimo baluardo dell'era Covid puntando, invece, a seguire la linea del “cambio di paradigma sulla responsabilità” sia del cittadino a cui sarà raccomandato di indossare la mascherina in ospedale se ha sintomi respiratori sia di chi è preposto alla tutela della sicurezza dei più fragili, concetti spesso sottolineati proprio da Vaia nei suoi interventi pubblici. La nuova ordinanza punterà così a raccomandare i direttori sanitari delle strutture sanitarie a far utilizzare il dispositivo al personale così come ai visitatori in quelle aree dove potrebbero esserci più rischi per i pazienti ricoverati.
Cosa prevede l'ordinanza che scade il 30 giugno
Finora è stato previsto l'obbligo di indossare le mascherine protettive per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi. Un obbligo esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. Negli altri reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie contro il rischio Covid da parte di operatori sanitari e visitatori restava alla discrezione delle Direzioni sanitarie. Una via quest'ultima che ora dovrebbe diventare l'unica prevista.
Il Covid in risalita nonostante il caldo
La circolazione del Covid in Italia è in aumento nelle ultime settimane, facendo registrare una lieve crescita dei casi, e questo nonostante la stagione calda che dovrebbe fare da freno al virus. In particolare secondo l'ultimo monitoraggio l'indice di trasmissibilità Rt è a quota 1,15, leggermente sopra la soglia epidemica, e nell'ultima settimana si è registrato un +25% di contagi che sono saliti sopra quota 2.600. L'occupazione dei posti letto in area medica resta comunque stabile pari a 1,2% (751 ricoverati), così come l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%. Ma se l'impatto sugli ospedali resta limitato gli epidemiologi invitano tuttavia a non sottovalutare la minaccia del Covid, i cui numeri sono in crescita anche negli Stati Uniti dove i Centers for Desease control (Cdc) hanno raccomandato il richiamo con i vaccini aggiornati a tutta la popolazione. ?
Sole 24 Ore