• 4 commenti
  • 29/06/2024 13:10

Essere liberali fino in fondo

Il giorno dopo, poco o nulla si è mosso. Ieri, Marina Berlusconi ha dato un’intervista tutta politica al Corriere della Sera. Ha criticato il masochismo della cancel culture, ha biasimato la crescita dei partiti di estrema destra in Europa, ha una invocato “un’Europa più forte e più coesa” nell’interesse dell’Italia ed ha soprattutto spronato il centrodestra a percorrere senza timori né ipocrisie la via delle libertà individuali battuta da papà Silvio. “Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbt, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere…”, ha detto.
È un’esplicita sferzata liberale, ma l’impressione è che le sue parole siano state vissute più che altro con fastidio. Antonio Tajani si è trincerato dietro la prassi della libertà di coscienza riconosciuta da Forza Italia ai propri parlamentari sulle questioni cosiddette etiche. Ma invocare la libertà di coscienza è un modo per non prendere posizione. Fratelli d’Italia non ha commentato, diversi leghisti di scuola salviniana hanno criticato l’apertura ai diritti Lgbt, preferendo ignorare il grande tema del fine vita (modo grazioso per definire l’eutanasia) e dell’aborto.
Paradossalmente, non per l’uomo ma per il partito di cui è espressione, ad esprimere la posizione più avanzata è stato un leghista, Luca Zaia. “Non dobbiamo decidere noi se una donna può o non può abortire e non dobbiamo essere noi a impedire la gestione del fine vita ad un malato terminale – ha detto il governatore del Veneto -. Marina Berlusconi ha fatto una giusta osservazione. Noi del centrodestra abbiamo una sfida che è quella di non rinnegare assolutamente le nostre origini, ma di essere liberali fino in fondo”.
Ecco, “essere liberali fino in fondo”: è questo il coraggio che manca. Un’assenza che pesa soprattutto sulle coscienze politiche di chi milita e guida il partito che fece del liberalismo uno slogan di massa. Sarebbe bello, invece, se Forza Italia si intestasse una battaglia politica per dar corso alle disposizioni della Corte Costituzionale e alle aspettative di migliaia di italiani sull’eutanasia. Sarebbe una scelta coerente con l’identità del partito e sarebbe anche una scelta popolare.



Andrea Cangini - formiche.net

I commenti

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Che commedia! Che commedia!

... - 01/07/2024 12:05

Pannella era certo un liberale e diceva che non esiste liberalismo senza liberismo e libertarismo. Liberali, liberisti e libertari, questo sono i liberali. Poi si può discutere su cosa sia liberismo, termine che in Italia risulta demonizzato peggio di fascismo e comunismo, ma è cosa certa che le licenze dei tassisti o le spiagge concesse senza aste non sono cose da liberali. Spero su questo possa concordare. PS Berlusconi, duopolista delle TV assieme alla RAI di stato, era tutto, ma non liberista!!! Non avete idee chiare su cosa sia liberismo.

anonimo - 01/07/2024 02:08

Ha ragione il.commento sotto il mio. Liberista e liberale sono cose completamente diverse. Liberale è colui che avalla, entro i limiti di legge, l'autodeterminazione dell'individuo, liberista è colui che avalla una deregulation economico-imprenditoriale, e dove "più libertà" significa in realtà solo meno vincoli legali allo strapotere degli imprenditori. Esistono DUE Destre, quella populista-Conservatrice e quella neo-liberista imprenditoriale. Salvini e Tajani sono espressioni della prima, Berlusconi lo era della seconda. Si badi essere liberista non deve essere percepito come un insulto, io non avallo il liberismo ma esso è una corrente economico-politica secolare e degna del massimo rispetto, semplicemente la similitudine di parole in italiano non deve fare confondere Liberismo e Liberalismo. Il Liberalismo significa rendere legale tutto ciò che non è criminoso, smettendo di permettere a tradizioni o scetticismi di dettare proibizioni di carattere prettamente moralista, ha pochissimo a che fare con l'Economia. Il Liberismo è una rimozione dello Stato dallo scacchiere economico puntando tutto sul Libero Mercato, nella convinzione che esso infine auto-equilibrerà se stesso. Il motivo per cui io sono contrario al Liberismo e a Berlusconi è che (stando ai miei studi, chiunque non abbia motivi personali per mentire riconosce e ammette che) in un mercato troppo libero si arriva infine a due poli, l'ultra-eccellenza per ricchi e le cinesate per i poveri, il Toyotismo (far sì che siano direttamente i lavoratori a chiedere stipendi sempre più bassi nella speranza di essere assunti al posto di un altro disoccupato, arrivando a orari e stupendi da sfruttamento), e la totale scomparsa del ceto medio. Guardate i prezzi di Luce e Gas con la fine del Mercato tutelato. Lo Stato è indispensabile per fermare i furbi imprenditori che con i paroloni di "creare occupazione" in realtà assumono schiavi per stipendi da caporalato mentre loro fanno i miliardi. E chiunque non abbia motivi personali per mentire lo vede e lo sa. Il Liberismo conviene ai ricchi, non ai poveri. Infatti Berlusconi ha lasciato il welfare italiano in mutande. Il Liberalismo invece è una corrente filosofica inerente le libertà individuali e non c'entra con la Politica, ma storicamente è più a Sinistra che a Destra. Oggi c'è confusione solo perché nessuno (nemmeno i politici eh) sa più cosa siano la Destra e la Sinistra. Ma Berlusconi non era un liberalista, era un liberista. Poi magari voleva più libertà ok, per se stesso e per gli altri, eh, ma un liberalista fa delle libertà una bandiera, io non ricordo Berlusconi a sponsorizzare i diritti LGBT+ o a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis o a perorare battaglie come lo Ius Soli ecc, e questo sia chiaro, indipendentemente che io sia a favore o meno di queste battaglie (di molte non lo sono) ma un liberalista avrebbe fatto questo, tra le altre cose.

anonimo - 30/06/2024 14:31

... ma Berlusconi non fu mai liberale, come non lo è mai stata Forza Italia. Difficile F.I. diventi liberale con Tajani, che non è mai stato tale.

anonimo - 30/06/2024 02:18

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