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Crescono le società di capitali guidate da donne. Commercio, alloggio e ristorazione i settori più rilevanti. Sfide demografiche ostacolano il ricambio generazionale.
Viareggio, 7 marzo 2024. Nel 2023, nelle provincie di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, le imprese a cui fanno capo le donne, hanno raggiunto quota 23.866, con un saldo tra iscritte e cessate, al netto di quelle d’ufficio, di -50 unità pari ad una flessione dello 0,2%. Il dato risulta in controtendenza rispetto all’intero sistema imprenditoriale che, invece, cresce dello 0,2%. Il rallentamento giunge dopo due anni positivi per le “imprese in rosa”. Diminuisce, inoltre, di 842 unità (-1,1%) il numero delle donne che rivestono cariche nelle imprese (titolari, amministratrici, socie, ecc.). Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’analisi effettuata dall’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest in merito alla dinamica dell’imprenditoria femminile nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.
“I dati dimostrano che è necessario un impegno costante nel garantire le migliori condizioni affinchè cresca la presenza femminile nelle imprese - afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. In quest’ottica si colloca l’iniziativa che abbiamo in programma nella ricorrenza dell’8 marzo. Una giornata di riflessione sulle tematiche generali – prosegue Tamburini – che da il via al progetto “Movie for women’s training": un percorso di formazione rivolto alle donne, organizzato dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest.”
Nella provincia di Lucca, su 41.802 imprese sono 9.360 quelle femminili, per un’incidenza del 22,4%. Le 573 iscrizioni del 2023 sono in linea con il 2022, ma inferiori al periodo pre-covid, mentre sono aumentate (+57 unità) le cessazioni volontarie che si attestano a quota 585, il valore più elevato dal 2019. Il saldo tra nuove iscritte e cessate è pertanto in negativo di 12 unità, dopo un biennio di valori positivi. Il tasso di crescita è quindi sostanzialmente stabile (-0,1%), ma in controtendenza rispetto al +0,5% del 2022. La forma giuridica ditta individuale è risultata prevalente (56% del totale per 5.268 imprese totali). Un’impresa femminile su quattro è invece una società di capitale la cui dinamica è risultata positiva (+32 unità; +1,4%) grazie alla normativa sulle SRL semplificate. In calo le società di persone (-49 unità; -3%).
Il Commercio, con circa 2.400 imprese, si conferma il settore a maggior presenza femminile, ma anche quello con la maggiore contrazione (-2,7%). Flessione anche nell’Agricoltura (-2,7%), stabile l’Industria. Positive le dinamiche dell’Alloggio e ristorazione (+0,8%), dei Servizi alle imprese (+4%) e dei Servizi alla persona (+1,2%).
Sotto il profilo geografico la contrazione ha interessato le zone più interne del territorio: Media Valle del Serchio (-1,9%), Garfagnana (-3,3%). Stabile la Versilia (-0,2%), in crescita la Piana (+0,8%).
Relativamente alle cariche assunte da donne, è significativa la diminuzione di 303 unità per un numero complessivo di cariche al femminile che scende a 29.215 unità, il 28% del totale di quelle registrate. Le imprenditrici under 30, anche a causa di un difficile ricambio generazionale, non trovano molto spazio, sono infatti soltanto 1.202: appena il 4,1% del totale.
La provincia di Massa-Carrara ha mostrato una marcata flessione di imprese “rosa” (-0,8%) ed il peggior saldo imprenditoriale dell’ultimo decennio. Sono infatti 5.063 le imprese femminili a fine anno, il 23% del totale. La forma giuridica ditta individuale è ancora la prevalente (56% del totale con 2.852 unità) e quella con la contrazione più alta (-1,4%). In crescita invece le società di capitali (+0,9%) ed incidenza del 27% sul totale delle femminili. In calo del -1,7%, infine, le società di persone.
Con oltre 1.500 imprese Il Commercio si è rivelato il settore più rappresentativo ma anche quello con la maggiore flessione (-2,1%). In calo anche le imprese femminili in Agricoltura (-5%) così come nell’Alloggio e ristorazione (-1,7%). Aumento netto, invece, nell’Industria (+4,5%) e nelle Costruzioni (+5,4%). Consuntivi positivi anche per i Servizi alle imprese (+0,2%) e nei Servizi alla persona (+1,2%).
Nell’area costiera (3.746 imprese femminili corrispondenti al 74% del totale), la diminuzione è stata del -0,2%, in Lunigiana, invece, il rallentamento più consistente (-2,5%).
Le cariche assunte da donne a fine 2023 sono risultate 15.602, in diminuzione del -2,3%, per un’incidenza del 27,9% sul totale. Da evidenziare, inoltre, che le imprenditrici under 30, con 538 cariche rivestite, pesano per solo il 3,4% delle cariche femminili della provincia.
Stabile in provincia di Pisa, nel 2023, l’imprenditoria femminile (appena 3 imprese in più) ma con valore inferiore al biennio precedente (+31 nel 2022 e +126 nel 2021) e, ad eccezione dell’anno pandemico, il peggiore dell’ultimo decennio. Il risultato è in linea rispetto a quello toscano (-0,1%) ma inferiore a quello nazionale (+0,5%). A fine 2023 le imprese femminili sono risultate 9.443 con le nuove iscrizioni scese a 582 (-14 rispetto al 2022), mentre le cessazioni, al netto di quelle d’ufficio, sono risalite a 579 (+14 unità).
Segno positivo per le società di capitale con saldo di +64 aziende, pari ad un +2,8%, per uno stock di fine anno di 2.312 unità corrispondente al 24,5% del totale delle imprese femminili pisane. Per contro, sono diminuite le imprese individuali (-24 unità, -0,4%), le più numerose, con 5.820 unità pari al 61,6% delle femminili pisane. La flessione più marcata si è riscontrata nelle società di persone (-37 unità, pari al -3,1%), scese a 1.159 aziende pari ad un’incidenza sul totale del 12,3%. Con quasi 2.500 imprese rosa il Commercio è risultato il settore prevalente ma in contrazione rispetto all’anno precedente (-1,9%). Flessioni anche per Agricoltura (-1,8%), Costruzioni (-0,7%) e Industria che con il -2,8%, ha conseguito la contrazione più marcata. Positive, invece, le dinamiche nell’Alloggio e Ristorazione (+39 unità; +3,7%), Servizi alle imprese (+39 unità; +2,2%) e Servizi alla persona (+33 unità; +2,4%).
Disomogeneo, infine, il dato su base geografica: Pisa capoluogo stabile, l’Area Pisana e la Val di Cecina in flessione del -0,4%. In controtendenza il Valdarno Inferiore (+0,3%) e segnali di vivacità per la Val d’Era con un saldo di +14 imprese corrispondente ad un +0,5%
Sono 28.908 le cariche assunte da donne nell’ambito delle imprese pisane a fine 2023, in diminuzione rispetto al 2022 (- 174 unità; -0,6%). Si conferma, inoltre, il basso numero di imprenditrici under 30 (1.096 cariche ricoperte - soltanto il 3,8% del totale).
La nota completa di grafici e tabelle per ciascuna delle tre province è allegata a questo comunicato stampa ovvero scaricabile dal sito www.isr-ms.it.
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