• 11 commenti
  • 02/03/2024 19:39

Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica

Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica La fragile tregua ottenuta per Gaza è il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia. Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. È stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l’occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Più di un milione di palestinesi è stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non è più un luogo sicuro. Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania, è cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese. Davanti a questi orrori, l’opinione pubblica internazionale in Europa si è polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civiltà che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni. La lotta contro l’antisemitismo non può essere né una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, né un’arma in più per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo. Questa logica binaria – da una parte o dall’altra – è la trappola a cui è necessario sottrarsi in questo momento. Non si può cancellare l’orrore del 7 ottobre, ma si può fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l’ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza. Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perché sono loro l’unica certezza di ogni conflitto. La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalità, residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un’azione diplomatica della comunità internazionale e delle forze della società civile. Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l’avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. È necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potrà mai esserci sicurezza – per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi, – senza eguaglianza, diritti e libertà. FIRMA SUBITO Emergency https://cessateilfuoco.org/

I commenti

Dire che Israele è una grande potenza militare vuol dire riconoscere qualità militari a persone armate fino ai denti che sparano a donne e bambini. L'onore militare e la guerra guerreggiata non hanno niente a che vedere con questo scontro asimmetrico tra invasati impuniti (guardate i tik tok dei soldati israeliani così vi rendete conto di che razza di persone si tratta) e persone indifese. Quando si faranno i conti dei morti e di quelli che certamente moriranno per le ferite e la mancanza di ospedali (si parla di oltre 60000 persone, molti bambini) molti israeliani, in un mondo che voglia vergognarsi del futuro, dovranno essere processati e puniti.

Anonimo - 07/03/2024 13:19

Israele ha già vinto distruggendo Gaza non c'è rimasto quasi nulla

Ruspa - 07/03/2024 10:59

Israele è una grande potenza militare, ma non potrà certo spianare Gaza. Però, se Hamas non vorrà la pace, come non la vuole ora, allora non ci sarà nessuna pace per un bel po' di tempo. Pretendere che Israele faccia la pace unilateralmente è ridicolo.

Anonimo - 07/03/2024 03:28

Mi dispiace deluderla ma Israele ha già perso. Il suo governo cade a pezzi con ministri che scappano e fanno politica in autonomia. Il responsabile della comunicazione dell'esercito che si dimette per non continuare a raccontare balle per paura della giustizia che verrà. Israele ha dimostrato di essere uno stato privo di ragionevolezza e sostenuto da persone come lei che dimostrano pessime qualità umane. La storia non si potrà alterare e Israele ha scritto la sua pagina peggiore insieme alla sua comunità e ai sostenitori in giro per il mondo. Personalmente non avrei mai pensato una concentrazione così elevata di sentimenti di odio e vendetta come si sta riscontrando in molti israeliani e suoi sostenitori. Che Dio abbia pietà di voi.

Anonimo - 06/03/2024 20:57

Il vento caldo vi sta portando viaaa
la fine, la fine!
ANSA 6 marzo 2024 - Il capo di una gang di Haiti, 'pronti alla guerra civile se il premier resta' - 'Se la comunità internazionale continuerà a sostenerlo si rischia il genocidio' (...)

... - 06/03/2024 11:22

Israele da quando pure ricordo Sabra e Chatila, la camminata di Sharon sulla spianata delle moschee etc è una POTENZA incredibile superarmata e spianerà Gaza distruggendo ogni creatura vivente in essa Poi la guerra avrà fine.

Tripolista - 05/03/2024 20:14

Pestare i piedi? Il 7 ottobre non è stato un pestare i piedi. La guerra l'ha iniziata Hamas. Hamas l'ha iniziata ed ha la responsabilità di chiuderla. Ma Hamas non ha alcuna intenzione di chiuderla. Come la mettiamo? Diciamo che la chiuderanno allora gli israeliani. Ovviamente la chiuderanno quando parrà a loro e come parrà a loro.

Anonimo - 05/03/2024 02:04

Solo Israele dovrebbe accettare le risoluzioni ONU? Non direi. Forse tutti dovrebbero accettarle. Per cui partiamo dal riconoscimento dell'esistenza di Israele da parte di tutti gli interlocutori arabi di un ipotetico negoziato. In caso contrario è un dialogo tra sordi.

Anonimo - 05/03/2024 02:00

Certo è difficile trovare interlocutori ma prima di tutto Israele dovrebbe accettare le risoluzioni dell'ONU. Senza questo credo che sarebbe giusto occuparlo con truppe internazionali e mettere fine una volta per tutte all'occupazione illegale di Israele dei territori palestinesi. Poi, liberare tutte le persone in galera che non hanno nemmeno un capo d'imputazione, in pratica imporre a Israele il rispetto dei diritti umani. Dopo, non sarà difficile trovare un accordo e per l'ultradestra israeliana sarà un affare interno a Israele.

Anonimo - 03/03/2024 20:18

Usraele distrugge tutto non ha storie non pestategli i piedi

Poto - 03/03/2024 14:15

Prima di tutto vanno rilasciati tutti gli ostaggi. La guerra è cominciata il 7 ottobre e l'unico atto utile a chiuderla consiste nel rilascio degli ostaggi civili. A quel punto ci sarà il cessate il fuoco. Poi, per passare dal cessate il fuoco alla soluzione politica con tanto di pace e giustizia, ci vorrebbe anche di capire chi possa, tra gli arabi palestinesi, aver titolo per trattare con Israele. Infatti uno stato arabo con al comando dei dittatori islamisti riferibili ad Hamas non costituirebbe un elemento di sicurezza per Israele. Senza contare che Hamas terrebbe il suo stesso popolo in stato di schiavitù. Mi permetto di dubitare che gli israeliani vorrebbero trattare di una pace duratura con gli individui che hanno ordinato l'attacco del 7 ottobre.

Anonimo - 02/03/2024 23:39

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