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  • 14/02/2024 00:06

Cosa farà ora l:Ultra Atlantista Meloni?

Che Donald Trump fosse molto scettico sul futuro della Nato lo sapevamo, come ricordiamo bene la sua promessa di mettere fine alla guerra in Ucraina il giorno dopo la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti. Ma oggi il futuro Presidente è andato oltre: in un comizio elettorale ha detto che se gli alleati europei non pagheranno la loro difesa militare è pronto ad abbandonarli al loro destino, anzi “inviterà la Russia ad invaderli”. Cosa farà adesso Giorgia Meloni, visto che ha concentrato tutta la sua politica estera su un atlantismo assoluto? Prenderà atto che un nuovo mondo multipolare sta nascendo, oppure continuerà, insieme a Ursula von der Leyen e a Stoltenberg, ad aggrapparsi a quello che rimane della Nato? Pensa che la UE possa continuare da sola la tragica e inutile guerra in Ucraina? Che la Meloni stesse sbagliando tutto in politica estera, colpendo anche il nostro interesse nazionale, lo abbiamo sempre detto. Ci vuole altro per un opportuno ripensamento? In fondo, la Meloni dovrebbe solo fare quello che diceva… qualche anno prima di diventare Presidente del Consiglio. https://www.facebook.com/Alemanno.Gianni

I commenti

Abbiamo un Presidente. Che Dio ce lo conservi! Di cialtroni non c'è bisogno.

Invito tutti ad ascoltare il discorso di Biden pronunciato a San Valentino:

https://www.youtube.com/watch?v=xeI3RVc2Gxg

Per chi non capisce tutto il discorso in inglese ecco una traduzione:

"Questa mattina, il Senato degli Stati Uniti, come tutti sapete, ha votato a stragrande maggioranza, con un margine di 70 a 29, a favore di un disegno di legge bipartisan sulla sicurezza nazionale.

Ora… ora la questione passa alla Camera, ed esorto il Presidente [Mike] Johnson a sottoporla immediatamente… immediatamente.

Non c’è dubbio che se il disegno di legge del Senato fosse presentato alla Camera dei Rappresentanti, passerebbe. Passerebbe. E il Presidente lo sa.

Quindi, chiedo al Presidente di lasciare che l’intera Camera esprima la sua opinione e di non permettere a una minoranza delle voci più estremiste della Camera di impedire che questo disegno di legge venga votato. Questo è un atto cruciale e la Camera deve sbrigarsi.

Il disegno di legge prevede finanziamenti urgenti per l’Ucraina in modo che possa continuare a difendersi dal feroce assalto di [Vladimir] Putin.

Abbiamo tutti visto storie terribili nelle ultime settimane: soldati ucraini senza proiettili di artiglieria, unità ucraine che razionano munizioni per difendersi, famiglie ucraine preoccupate che il prossimo attacco russo le farà precipitare permanentemente nell’oscurità o peggio.

Questo disegno di legge bipartisan invia un messaggio chiaro agli ucraini, ai nostri partner e ai nostri alleati in tutto il mondo: ci si può fidare dell’America, si può fare affidamento sull’America e l’America difende la libertà. Sosteniamo con forza i nostri alleati. Non ci inchiniamo mai a nessuno, e tanto meno a Vladimir Putin. Quindi, andiamo avanti con questa legge.

Ricordate, gli Stati Uniti hanno messo insieme una coalizione di quasi 50 nazioni per sostenere l’Ucraina. Abbiamo unificato la Nato; l’abbiamo ampliata. Non possiamo fermarci ora. Questo è ciò su cui Putin scommette, lo ha detto apertamente.

Sostenere questo disegno di legge significa tenere testa a Putin. Opporsi significa fare il gioco di Putin.

Come ho detto in passato, la posta in gioco in questa lotta va ben oltre l’Ucraina. Se non fermiamo la sete di potere e controllo di Putin in Ucraina, non si limiterà solo all’Ucraina e i costi per l’America e i nostri alleati e partner aumenteranno.

Per i Repubblicani al Congresso che pensano di poter opporsi ai finanziamenti per l’Ucraina e di non essere ritenuti responsabili: la storia sta guardando. La storia sta guardando. La storia sta guardando. Il mancato sostegno all’Ucraina in questo momento critico non sarà mai dimenticato.

Voglio essere chiaro su una cosa, perché so che è importante per il popolo americano: mentre questo disegno di legge invia attrezzature militari in Ucraina, i soldi vengono spesi proprio qui negli Stati Uniti d’America, in luoghi come l’Arizona, dove vengono costruiti i missili Patriot, e l’Alabama, dove vengono costruiti i missili Javelin, e Pennsylvania, Ohio e Texas, dove vengono fabbricati i proiettili di artiglieria.

E tutto questo funziona fintanto che forniamo all’Ucraina equipaggiamento militare dalle nostre scorte, e poi spendiamo i nostri soldi per ricostituire quelle scorte in modo che i nostri militari possano accedervi – scorte che sono realizzate proprio qui in America da lavoratori americani. Questo non solo sostiene i posti di lavoro e le comunità americane, ma ci consente di investire nel mantenimento e nel rafforzamento della nostra capacità produttiva nel settore della difesa.

Guardate, questo disegno di legge soddisfa le nostre priorità di sicurezza nazionale anche in Medio Oriente. Comprende un maggiore sostegno alle nostre truppe in servizio nella regione che continuano a difendersi dagli attacchi delle milizie appoggiate dall’Iran.

Fornisce inoltre a Israele ciò di cui ha bisogno per proteggere la sua gente da gruppi terroristici come Hamas, Hezbollah e altri. E fornirà aiuti umanitari salvavita al popolo palestinese, che ha un disperato bisogno di cibo, acqua e riparo. Hanno bisogno di aiuto.

Infine, questo disegno di legge prevede finanziamenti fondamentali per le nostre priorità di sicurezza nazionale in Asia, perché anche se ci concentriamo sui conflitti a Gaza e in Ucraina, non dobbiamo distogliere lo sguardo dalle sfide alla sicurezza nazionale nel Pacifico.

È responsabilità di una grande nazione. E siamo una grande nazione a cui guarda il resto del mondo. E intendo proprio questo: il resto del mondo guarda a noi.

La posta in gioco era già alta per la sicurezza americana prima che questo disegno di legge venisse approvato ieri sera al Senato. Ma negli ultimi giorni la posta in gioco è aumentata. E questo perché l’ex presidente ha lanciato al mondo un segnale pericoloso e sorprendentemente, francamente, antiamericano.

Solo pochi giorni fa, Trump ha invitato Putin a invadere alcuni dei nostri alleati, gli alleati della Nato. Ha detto che se un alleato non avesse speso abbastanza soldi per la difesa, avrebbe incoraggiato la Russia a, cito, «fare quello che diavolo vuole», fine della citazione.

Riuscite a immaginare un ex presidente degli Stati Uniti che dice una cosa del genere? Il mondo intero lo ha sentito. E la cosa peggiore è che lo pensa sul serio.

Nessun altro presidente nella nostra storia si è mai inchinato davanti a un dittatore russo. Bene, lasciatemelo dire nel modo più chiaro possibile: non lo farò mai.

Per l’amor di Dio, è stupido, è vergognoso, è pericoloso, è antiamericano.

Quando l’America lo dice, significa qualcosa. Quando prendiamo un impegno, lo manteniamo. E la Nato è un impegno sacro.

Donald Trump lo considera un peso. Quando guarda alla Nato, non vede l’alleanza che protegge l’America e il mondo. Vede un racket di protezione.

Non capisce che la Nato si fonda sui principi fondamentali di libertà, sicurezza e sovranità nazionale, perché, per Trump, i principi non contano mai. Tutto è transazionale. Non capisce che l’impegno sacro che ci siamo dati funziona anche per noi.

In effetti, vorrei ricordare a Trump e a tutti coloro che vorrebbero abbandonare la Nato: l’articolo 5 è stato invocato solo una volta – solo una volta nella storia della Nato – ed è stato fatto per stare dalla parte dell’America dopo l’attacco dell’11 settembre. Non dovremmo mai dimenticarlo.

Sapete, i nostri avversari hanno cercato a lungo di creare crepe nell’Alleanza. La più grande speranza di tutti coloro che desiderano fare del male all’America è che la Nato crolli. E potete star certi che tutti hanno esultato quando hanno sentito Donald Trump, quando hanno sentito quello che ha detto.

So per certo questa cosa: non fuggirò. Non riesco a immaginare nessun altro presidente che fugga. Finché sarò presidente, se Putin attacca un alleato della Nato, gli Stati Uniti difenderanno ogni centimetro del territorio della Nato.

Vorrei concludere con questo. Mi hai sentito dire questo prima. La nostra nazione si trova a un punto di svolta – un punto di svolta nella storia – in cui le decisioni che prendiamo ora determineranno il corso del nostro futuro per i decenni a venire. Questo è uno di quei momenti.

E dico ai membri della Camera, ai repubblicani della Camera: dovete decidere. Sosterrai la libertà o ti schiererai con il terrore e la tirannia? Starai con l’Ucraina o starai con Putin? Staremo con l’America o – o con Trump?

Repubblicani e Democratici al Senato si sono riuniti per inviare un messaggio di unità al mondo. È tempo che i repubblicani della Camera facciano la stessa cosa: approvino immediatamente questo disegno di legge, difendano la decenza, difendano la democrazia, si oppongano a un cosiddetto leader deciso a indebolire la sicurezza americana.

E lo dico sinceramente: la storia sta guardando. La storia sta guardando.

In momenti come questo dobbiamo ricordare chi siamo. Siamo gli Stati Uniti d’America. Il mondo ci guarda. Non c’è nulla oltre le nostre capacità quando agiamo insieme. In questo caso, agire insieme significa agire con i nostri alleati della Nato.

Dio vi benedica tutti. Possa Dio proteggere il nostro Presidente.

E prometto che tornerò e risponderò alle domande più tardi.

Grazie".

Anonimo - 16/02/2024 04:30

Che caz vuol dire la guerra continua finché ci sono le armi? Se Lei ha il potere di un Dio e toglie le armi a entrambe le parti in causa la guerra finisce. Oddio, magari possono sempre fare a pietrate, ma magari, togliendo loro le armi si potrebbe facilmente mandar lì la PS e i Carabinieri ad interporsi (PS e CC con le armi in mano però) e basterebbero a farli smettere di fare a pietrate. Se poi Lei è capace di togliere le armi ai russi, allora, in quel caso, gli ucraini riconquistano tutto il loro territorio, ammazzano i collaborazionisti e finisce lì. Gli ucraini non hanno mai mostrato interesse nel conquistare la Russia, per cui, salvo sorprese finirebbe lì. Magari si potrebbe chieder loro un po' di pietà per i collaborazionisti, in cambio di aiuti dalla UE e penso questo funzionerebbe anche. Dubito però che Lei abbia la forza, anch'essa di natura divina, di togliere le armi ai russi che, da sempre, sono molto, molto armati. Infine suppongo Lei voglia andare a parare sulla possibilità di togliere le armi all'Ucraina. In tal caso, mi dispiace, la guerra non finisce. Infatti, con i russi armati fino ai denti e gli ucraini con la fionda, i primi conquisterebbero tutta l'Ucraina, annettendola alla Federazione Russa. Putin lo ha ben chiarito nell'ultima intervista rilasciata ad un giornalista americano. In tal modo, semplicemente, gli ucraini diventerebbero schiavi dei russi e subirebbero, sulla loro pelle, la guerra ogni giorno, fino al loro annientamento culturale. Una bella guerra senza bum, bum; una guerra che si chiama repressione. Se lo immagina se nel 1942 qualcuno avesse tolto le armi a tutti i nemici di Hitler?!?! Sarebbe scoppiata subito la pace. Una bella pace fatta di campi di sterminio, pulizia etnica, dittatura, ec., ec. Questa è la "pace" che quelli come Lei offrono all'Ucraina. La pace che potrebbe offrire un boia al condannato.

Redazione - 16/02/2024 02:17

La guerra dura fino a che ci sono le armi

Ezio - 15/02/2024 08:10

Signor Alemanno, Trump non è ancora presidente. Non si sa cosa succederà. Potrebbe perdere le elezioni. Potrebbe avere problemi di salute. In fondo ha quasi 78 anni. Non è un bambinello. Poi in USA ci sono tante sparatorie.... Insomma, non fasciamoci la testa prima di averla sbattuta. Inoltre vediamo un po' cosa succederà se sarà Presidente. Non sarebbe la prima volta che fa il Presidente e l'altra volta la NATO, bene o male, è rimasta al suo posto. Per cui si calmi Alemanno. Putin non ha ancora vinto. Certo, purtroppo non ha neanche perso, ma aspettiamo un po' come andrà a finire.

Anonimo - 15/02/2024 01:19

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