FANTOZZI (FDI): “CON CORDONI, CONFCOMMERCIO
“CON CORDONI, CONFCOMMER ...
UFFICI COMUNALI DENTRO LA PIAZZA COPERTA: E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE QUESTA COSTRUZIONE E’ SUPERFLUA E CHE NESSUN ALTRO, OLTRE IL COMUNE, PUO’ SOSTENERNE GLI ALTI COSTI DI GESTIONE.
“Cosa mettere” dentro la Piazza coperta, cosa fare di questo enorme edificio costruito con 6 milioni di denaro pubblico, è un problema serio per l’Amministrazione Pardini, che avrebbe fatto volentieri a meno di riceverlo in eredità dalla precedente Amministrazione.
Di fronte alla prospettiva di andare ad inaugurare un palazzone vuoto, alla fine la montagna ha partorito un topolino: nella ricerca di destinazioni che non fossero troppo in conflitto con lo spirito del bando di finanziamento, che era finalizzato non certo alla costruzione di uffici comunali, ma alla “riqualificazione e sicurezza delle periferie”, il Comune, di concerto e su proposta dell’ERP, ha deciso di metterci l’ Ufficio Affidi e il Centro famiglie.
Questi due uffici sono già collocati in locali di proprietà comunale e non avevano bisogno o urgenza di essere trasferiti. Dopo il loro trasloco gli immobili, già ampiamente sottoutilizzati, in cui si trovano ora, come la ex Circoscrizione di via Urbiciani, saranno ancora più vuoti. In particolare quest’ultima, per la quale il piano triennale delle opere pubbliche non prevede alcun lavoro, pare ora destinata al degrado.
La Piazza coperta avrà presumibilmente altissimi costi di gestione, si pensi solo alla pulizia delle vetrate, allo spazzamento sotto la grande tettoia, all’illuminazione e raffrescamento, ai servizi di portierato, ai molti oneri che gravano sul parcheggio interrato: solo il Comune può farsi carico di costi simili, ecco perchè la scelta di collocarvi uffici comunali.
Forse non era stato ben considerato, quando sono stati sono presi i finanziamenti ministeriali per costruirla, che sembravano “regalati” e che “non si potevano perdere”, che i costi della sua gestione sarebbero ricaduti interamente sui contribuenti lucchesi.
Oltre agli uffici comunali, è prevista al primo piano una sala per le riunioni delle “associazioni del territorio”. Quali sono queste associazioni? Le associazioni di volontariato sono sempre di meno, e più che di una grande sala in condivisione e a turno, avrebbero bisogno di una sede, un piccolo spazio permanente a loro dedicato. E sembra sia cessata anche la maggior parte delle associazioni elencate nella delibera di approvazione della Piazza Coperta, che nel 2016 avevano presentato “manifestazione di interesse” a collaborare alla gestione delle attività.
Una grande sala polivalente nell’area Gesam c’era già e non ve ne può essere di migliore: il grande monovolume del Chiesone, il cui recupero purtroppo è ora rinviato.
Qualsiasi funzione pubblica si voglia provare a mettere nella Piazza Coperta, sarebbe meglio collocata negli immobili di proprietà comunale che già ci sono nell’area Gesam, che si aggiungono alla ex Circoscrizione di via Urbiciani. Contraddice infatti le più elementari regole di economicità dell’azione amministrativa, oltre che i basilari principi dell’urbanistica, che sia stata fatta una nuova grande costruzione in un luogo ove già si trovavano ben tre edifici di proprietà comunale, di pregio e vincolati, semivuoti e in stato di abbandono.
In sostanza, nella Piazza Coperta non si sa cosa farci, e siccome solo il Comune può sostenerne gli alti costi di gestione, ci si traslocano uffici che potevano rimanere benissimo dove erano. E’ questa la controprova, ce ne fosse bisogno, che questa nuova costruzione è inutile e superflua.
Dispiace che la Amministrazione Pardini, che non ha alcuna responsabilità politica in questa opera, non abbia avuto il coraggio di prendere le distanze dalla precedente Amministrazione, e indirizzare i fondi della rigenerazione urbana, concepiti apposta per rimediare agli errori urbanistici, per attenuarne il pesante impatto.
Comunicato stampa del 10/02/2024 - Comitato Per S.Concordio
Alt ro che cambiamento questi sono proni ai soliti che hanno comandato le amministrazioni precedenti. Chiamateli regione, chiamateli massoneria chiamateli come volete ma anche questi prima pensano a obbedire e poi ai bisogni dei cittadini.
p.s. e stiamo a vedere adesso anche con gli assi viari.
Andrebbe demolito il cubotto del menga che hanno fatto sotto la tettoia. Poi andrebbero fatte delle belle pareti di vetro e ci andrebbe fatto dentro un giardino voliera con piante ed uccelli tropicali. Il tutto collegato con un tunnel con il sottopasso della Stazione FS. Lucca non deve essere interessante per i turisti solo in centro. Fuori dal centro va fatta architettura contemporanea di altissimo livello. Fateci un bel giardino tropicale, magari anche con una cascata!!! Forza, un po' di inventiva e di innovazione!!!! Lucca non è finita nel 1847!!!!
Anonimo - 11/02/2024 23:58La demolizione è l'unica scelta sensata, e lo sarà, prima o poi. Meglio prima che poi, meglio adesso che tra dieci o vent'anni, quando il deterioramento dei materiali, le vetrate sfondate, Il garage allagato e lo spaccio sotto la tettoia abbandonata renderanno la cosa evidente agli occhi di tutti.
Anonimo - 11/02/2024 20:44Dice, "la demolizione costa". Perché mantenere il tettoione, negli anni a venire, quanto costerà ai contribuenti lucchesi? I milioni che parevano "regalati" del Ministero servivano a costruirlo, da qui in poi i costi sono tutti a carico nostro. E il fatto è non solo che ci secca assai pagare per far pulire le vetrate o spazzare sotto la tettoia o tirar fuori l'acqua da piano interrato o raffrescarlo d'estate, è che tutto quello che spenderemo per tenere il funzione e gestire il tettoione, lo sottraiamo a fini ben più nobili, quali, come dice anche il Comitato, rimettere a posto la ex Circoscrizione, di cui, per funzioni, è un perfetto inutile doppione. E io pago! Programmarne la demolizione, con i fondi per la rigenerazione urbana, è la cosa più sensata.
La demolizione non devo farla io, deve (dovrebbe) farla un'amministrazione responsabile. Le vele di Scampia le hanno demolite, non le ho demolite io. La stessa cosa vale per molti altri ecomostri, costosissimi, che appestano le città italiane. Se una cosa va fatta, non è detto che debba farla io. L'ecomostro di San Concordio va demolito.
anonimo - 11/02/2024 15:38Sia pratico!
La faccia Lei, così almeno ci si diverte un pò!
Ahr! Ahr! Ahr!
Può sembrare paradossale, ma la demolizione è l'unica soluzione razionale. Non ha costi eccessivi, evita spese esorbitanti negli anni a venire, toglie di mezzo l'ecomostro che inquina il paesaggio urbano, restituisce alla città uno spazio che può essere recuperato a verde. Ci vuole coraggio però, un coraggio che può venire solo dall'alto profilo di un'amministrazione solida e autorevole. Mi sa che non ci siamo, purtroppo…
anonimo - 11/02/2024 12:26“CON CORDONI, CONFCOMMER ...
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