Ma che dice il Ministro della Salute, Schillaci?
Carlo Romagnoli – Dipartimento PCI Welfare, Salute, Sanità e Servizi Sociali
Apprendiamo con sconcerto dalle testuali parole del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che con l’approvazione dello sciagurato DL Calderoli sulla Autonomia Differenziata (AD), è la “volta buona che facciamo diventare più efficienti le regioni che non lo sono”.
Si potrebbe commentare che si tratta di poche parole e confuse, pronunciate da un miracolato della politica che si trova a fare il Ministro per caso e chiuderla così, dato lo sconsolante panorama offerto da molti anni dalla classe politica di fede neoliberista.
Però, si tratta del Ministro della Salute, cioè di un uomo pagato per tutelare la salute delle persone: le persone, quelle in carne ed ossa, che sono malati oncologici, bambini con problemi di neurosviluppo, malati cronici con più patologie, gente che soffre e che può vedere la propria condizione aggravarsi se chi dirige il Servizio Sanitario non sa gestire la delicata ma necessaria combinazione in ogni territorio tra:
a) sicurezza delle cure, “primum non nocere”;
b) la loro efficacia pratica, cioè i benefici che il paziente riceve dal trattamento sanitario;
c) l’equità di accesso alle cure efficaci, cioè dare di più a chi sta peggio;
d) l’appropriatezza, cioè dare al paziente giusto il trattamento giusto nel tempo e e nelle modalità giuste;
e) il coinvolgimento dei cittadini, degli operatori e degli Enti Locali;
f) e, in questa cornice, certamente anche l’efficienza, che significa garantire i trattamenti con le suddette caratteristiche nel modo che meno impegna le risorse del servizio.
Invece colui che dovrebbe tutelare la salute degli italiani e che ha giurato di farlo sulla Costituzione tesse le lodi di una controriforma eversiva degli art 3, 4 e 5 della Costituzione dato che con l’approvazione della legge sulla AD la Repubblica non garantirà più i diritti fondamentali in modo unitario indipendentemente dal luogo di nascita né rimuoverà i fattori che ne ostacolano il godimento effettivo.
La AD amplia le disuguaglianze nel diritto alla salute, già ora inaccettabili se si considerano le differenze nella speranza di vita, nella speranza di vita in salute e nella equità di acceso alle cure efficaci tra regioni del Sud e Regioni del Centro Nord, e peraltro l’applicazione dei LEA dal 2003 ad oggi nonostante l’aggiornamento del 2017 non ha contribuito alla perequazione dell’equità di accesso tra regioni del Nord, del Centro e del Sud Italia.
Quindi l’efficienza può migliorare in una situazione in cui oggettivamente si sceglie di maltrattare le altre e più importanti dimensioni della qualità in sanità?
La relazione tra approvazione della legge sulla Autonomia Differenziata ed il miglioramento dell’efficienza nelle regioni che già ora hanno esiti di salute e qualità delle cure inferiori al resto d’Italia è del tutto pindarica, per usare un eufemismo.
Una persona che si renda conto dell’importanza che può avere per la vita di milioni di malati quello che dice e le decisioni che prende, ma soprattutto un medico che ha fatto il giuramento di Ippocrate e che fa il Ministro della Salute deve riflettere di più prima di avvallare con leggerezza una norma che, di certo, farà del male alle persone che già stanno male.
Ci sono differenze nelle condizioni di salute e nell’accesso alle cure efficaci tra regioni d’Italia?
La via maestra è il Piano Socio Sanitario Nazionale.
Il Ministro strigli i tecnici, non si contorni di tristi obbedienti, valorizzi i competenti, ce ne sono tante/i, ascolti le richieste dei cittadini, delle persone che hanno problemi di salute, che soffrono e delle loro associazioni.
Ascolti prima di parlare.
Ascolti e rifletta prima di parlare.
Perché senza ascolto e riflessione, si corre il rischio, come nel caso di specie, di confermare il detto popolare per cui: “E’ meglio tenere la bocca chiusa e dare l’impressione di non sapere di cosa si parla, piuttosto che aprirla e togliere ogni dubbio”. E’ un Ministro, è il Ministro della Salute!!?
https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2024/01/26/ma-che-dice-il-ministro-schillaci/