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  • 07/12/2023 06:04

ABOLIRE LE REGIONI SAREBBE UN ATTO DI CIVILTA'

Per essere bravo, il candidato è bravo. Ha risposto esattamente a tutte le domande del quiz. Anzi, è più che bravo, bravissimo. Fin troppo. Ha risposto in maniera giusta pure a una domanda del quiz per il concorso che era sbagliata. E la risposta giusta era impossibile. Tranne la sua. La domanda era: «Quanti sono i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana?». Le tre opzioni erano: sessanta, centoventi, novanta. Ma erano tutte e tre sbagliate, perché sono settanta, dopo l’ultima riforma approvata qualche anno fa. C’è qualcosa di sospetto in questo candidato. Il concorso è quello per entrare nel Corpo Forestale della Regione Siciliana. Sono quarantanove posti. Lui, il primo classificato, quello che ha risposto correttamente a tutte le domande, sessanta su sessanta, anche a quella sbagliata, è il figlio, guarda caso proprio dell’ex capo della Forestale in Sicilia, Giovanni Salerno. Si chiama Alessio e ha ventidue anni. È questo il momento topico di uno dei concorsi più farsa che la Sicilia ha visto negli ultimi anni. Un concorso bandito dalla Regione, dove per neanche cinquanta posti a tempo indeterminato, in una terra assetata di lavoro, si sono presentati ben in ventimila, a sostenere le prove scritte e i quiz tra Catania e Siracusa. E pensare che il presidente della Regione, Renato Schifani, aveva presentato questo concorso con grande enfasi, sia per comunicare che, dopo anni di vacche magre, la Regione tornava ad assumere, sia perché, tra tutti i settori della vasta pianta organica della Regione, quello dei Forestali è uno dei più sofferenti: età media alta, poca formazione, personale troppo spesso in malattia, incapacità ad affrontare le emergenze, come ricordano i tanti incendi che colpiscono l’isola ogni estate. Quindi: assumiamo, rinnoviamo, largo alle giovani guardie forestali. Ma come, dirà qualcuno, non si scrive sempre che i forestali in Sicilia sono tantissimi? Si, è vero anche quello, in questa Regione che assomiglia sempre più al gatto di Schrodinger, quello che è vivo e morto insieme, i forestali sono pochi e allo stesso tempo tanti. Non è un gioco di prestigio. In Sicilia ci sono sedicimila forestali, ma sono tutti precari, cioè stagionali, assunti, ad esempio, per la campagna antincendio (da giugno a settembre). I forestali a tempo pieno e indeterminato, invece, sono pochissimi: cinquecento. Con un’età avanzata. Da qui il bando della Regione per assumerne un’altra cinquantina. Certo, si potrebbero assumere i precari, anziché farli lavorare tre mesi, e tenerli a casa con una misera indennità di disoccupazione per il resto dell’anno. Ma i politici poi come se la fanno la campagna elettorale? La selezione si tiene dal 24 al 27 ottobre. Ventimila ragazzi si alternano nei palazzetti di Catania e Siracusa per tre giorni. «Lo specchio di una Sicilia affamata di lavoro» dicono i giornali, mentre le tv riprendono ragazzi e ragazze (qualcuno anche più avanti negli anni) che, in fila, con un documento di riconoscimento in una mano e la bottiglietta d’acqua nell’altra, raccontano la loro storia: ci sono laureati nelle materie più disparate, fisioterapisti e ingegneri, giovani che lavorano fuori e vogliono un’opportunità per tornare in Sicilia e magari mettere su famiglia grazie all’agognato posto fisso, che significa poter accendere un mutuo per la casa, magari sposarsi e avere figli, e una pensione. A inizio novembre una manina, la classica manina siciliana, diffonde nei vari gruppi Whatsapp dei partecipanti la classifica parziale, prima dell’orale. Tra ammessi e bocciati, spicca un dato. Il primo arrivato ha due anomalie: ha risposto giusto pure alla domanda che molti candidati avevano fatto notare come sbagliata. E ha un cognome pesante. Anzi, è proprio il figlio dell’ex comandante del Corpo Forestale, Giovanni Salerno, che era quello che aveva anche nominato la commissione esaminatrice poco prima di andare in pensione lo scorso Febbraio. E la commissione, a sua volta, conosceva  ------ continua su: https://www.linkiesta.it/2023/12/concorso-sicilia-truccato-regione-sicialiana/ 

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