NURSIND CONFERMA LO SCIOPERO NAZIONALE: SENZA INFERMIERI E' A RISCHIO IL SISTEMA SANITARIO



Se qualcuno pensa che uno sciopero non sia politicamente corretto, per quanto riguardo la sanita' il politicamente corretto  non esiste. Le ragioni dello sciopero anche qua si Lucca e provincia ricalcano criticita' e dinamiche annose mai risolte: mancata sostituzione del personale sanitario e blocco del turn-over con il conseguente fenomeno del demansionamento della categoria, mancato riconoscimento di lavoro usurante della professione infermieristica e delle professioni sanitarie,  mancato riconoscimento  economico/professionale che renda attrattiva la professione assistenziale e non faccia scappare all'estero i giovani laureati. 

Chiediamo l'abolizione dei tetti di spesa per le assunzioni per la copertura delle attivita' territoriali e ospedaliere, investimenti economici per il rinnovo contrattuale e bocciamo senza riserve la norma taglia-pensione prevista dalla legge di bilancio.

Il politicamente corretto non esiste: le politiche sanitarie aziendali e regionale e nazionali non sono corrette  nei confronti dei cittadini e degli operatori sanitari, di tutti gli operatori sanitari, dalla dirigenza al comparto.

In tutta la nostra provincia aumentano sempre di piu' le difficolta' che i lavoratori degli ospedali e dei territori lamentano nel cercare di assicurare risposte ai bisogni assistenziali e alle domande di cura dei pazienti e dei cittadini. Il problema e' insito nella macchina organizzatrice, sono le risorse umane a disposizione, le teste mancanti, quelle non sostituite, le autotassazioni organizzative che gravano sulle spalle dei lavoratori. Le assunzioni fatte nella nostra azienda e su tutto il territorio nazionale sono di poco superiori alla conta delle dita delle mani.

Riorganizzazioni dipartimentali a senso unico, compromessi unilaterali, sottrazione di personale in servizi e reparti per aprirne di nuovi a costo zero (vedi nuovi servizi territoriali).

Siamo consci del momento delicato e critico che sta attraversando tutta la sanita' pubblica italiana, ma non c'e' stato e non c'e' alcuna lungimiranza di chi doveva legiferare, riorganizzare, riqualificare e finanziare il settore sanitario pubblico. Resta un banco del mutuo soccorso e vige ancora il rispetto della norma sul vincolo di spesa che da qui al 2025 tagliera' anche a livello provinciale centinaia di  posti di lavoro per operatori sanitari all'anno. Nessuna buona pratica, nessuna avvedutezza e previdenza dei fenomeni di spopolamento delle professioni sanitarie.

I nostri ospedali, Lucca, Versilia e valle del Serchio continuano a perdere posti letto, professionisti, attivita'; molti servizi sono esternalizzati, centri prelievi privati, economicamente piu' convenienti di quelli pubblici, aumentano le liste di attesa per esami e visite, diminuisce la qualita' dei servizi resi. Le risorse del PNRR non potranno essere impiegate e spese per il personale sanitario mancante e il rischio sara' quello di creare scatole ricche di cose e vuote di persone, di professionisti. Mancano i lavoratori, i professionisti della salute  che devono garantire l'attivita' nelle 24 ore e si ricorre sempre piu' spesso all'attivita' aggiuntiva, non solo per l'abbattimento delle liste di attesa e allo straordinario  per coprire l'emergenza organizzativa (carenza di personale nei servizi aperti sulle 24 ore e sulle 12 ore). A quasi un anno di distanza dal rinnovo contrattuale (di un contratto per altro scaduto da anni) purtroppo ci sono indennita' non ancora pagate e norme ancora disattese. I  piani organizzativi fanno acqua da tutte le parti, a causa della mancanza di figure professionali non tengono conto delle peculiarita' per le quali i servizi sono normati e le soluzioni  rischiano di essere di gran lunga peggiori del problema e creano diverse e ulteriori criticita'. Si parla, in azienda e di conseguenza anche nella nostra provincia, ovunque, di modifiche del regolamento generale del dipartimento delle professioni infermieristiche ostetriche, una ottimizzazione che non crei compartimenti stagni al fine di creare percorsi flessibili. Si svendono e sminuiscono professionalita' e professionisti in ragione di una flessibilita' fittizia, con lavoratori che si ritroveranno a girare fra i vari dipartimenti e reparti, una transumanza che non risolvera' ne' risollevera' le sorti della carenza di  dotazioni organiche insufficienti.

E se da molti punti di vista la carenza di professionisti della classe medica e' universalmente riconosciuta, si ridimensiona invece lo stesso fenomeno nei confronti della carenza di infermieri e ostetriche ed oss. 

Anche servizi dove si praticano trattamenti salvavita nelle nostre realtà, come le nefrologie e dialisi sono sempre piu' scarni, aumentano i carichi di lavoro e i rischi per la salute ad essi connessi.

Inoltre, basta scorrere le cronache degli ultimi mesi, per rendersi conto dell'estrema difficolta' che i lavoratori dei servizi psichiatrici stiano vivendo, un settore questo, sempre piu' critico, la cui importanza e rilevanza sui processi di cura e prevenzione e' aumentata a dismisura.

Per i lavoratori del comparto della sanita' l'aumento delle competenze difficilmente e' coinciso con una indennita' di specificita', altro meccanismo che ne  sminuisce la professionalita' e ne aumenta la gratuita'.

Ci sono anche competenze regalate, come ad esempio quelle degli infermieri operanti nel 118 che nel sistema Toscana guidano le automediche, mettendo a rischio le proprie patenti di guida, senza una polizza ad hoc per la guida, senza indennita' di guida e sopratutto e sopra ogni cosa, senza riconoscimento normativo di infermiere autista.

In un panorama sanitario come questo che ora mai non e' piu' relegato ai disagi dei soliti pronto soccorso e reparti medici,  e che si affaccia su tutte le realta' ospedaliere e territoriali che devono dare assistenza e garantire processi di cura, con competenze peculiari e specifiche, non c'e' piu tempo per il politicamente corretto.

Ci scusiamo con la collettività per i disservizi che si verranno a creare per questo sciopero, ma la situazione lavorativa non è più sostenibile, è ormai al collasso, tutti gli operatori sanitari non ce la fanno più a sostenere questi ritmi lavorativi massacranti e responsabilità professionali ingravescenti per sostenere un sistema sanitario pubblico miope che sembrerebbe fare  di tutto per spingere i professionisti medici ed infermieri a licenziarsi, come si è verificato più volte nella nostra provincia,   e per poi orientarsi verso strutture private, a discapito della collettività, del singolo cittadino a cui, inesorabilmente, sarà privato il diritto   di cura ed assistenza, sancito  dalla  nostra costituzione. 


Il direttivo provinciale NurSind

Lucca e Versilia

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