Dopo la svendita della compagnia aerea Italiana ITA alla
Lufthansa , per la miserabile cifra di 325 milioni, la Meloni , che è
molto amata dal Presidente Usa Biden , assieme al CDA della
rete fissa di Telecom, hanno deciso di svendere LA TELECOM , che è
una struttura portante dello Stato Italiano, per la miserabile cifra di
11 miliardi , al fondo speculativo USA , il KKR di cui è Presidente un
certo David Petraeus , già Direttore della CIA ed ex comandante in
capo della coalizione militare in Afghanistan.
La storia delle svendite di un pezzo di Stato Italiano con le sue aziende portanti viene da lontano. A partire dalla meta degli anni 80 , in modo strisciante , è stato rimesso tutto in discussione e svenduto privatizzando.
La storia delle privatizzazioni inizia con una grande campagna di stampa propagandistica .
Ci siamo sentiti dire:
- i sindacati hanno troppo potere, i lavoratori con contratti a
tempo indeterminato sono dei privilegiati, i pensionati rubano il futuro
ai giovani andando in pensione troppo presto, la sanità pubblica è
insostenibile costa troppo allo stato, gli ammortizzatori sociali
alimentano il parassitismo dei disoccupati, lo stato non deve gestire le
imprese e le aziende pubbliche e i beni pubblici vanno privatizzati, lo
Stato non può fare l’imprenditore , ecc…;
- Questo continuo lungo martellamento ideologico, effettuato da un
vasto ceto di propagandisti ad iniziare dalla Confindustria, economisti
ben pagati, mass-media, assieme alle forze politiche di centro-destra e
di centro-sinistra, assieme ai processi di ristrutturazione e
delocalizzazione delle aziende, ha indebolito fortemente e gradualmente
il Movimento Operaio , fino a sconfiggerlo... ed è servito per fare
delle “controriforme” che hanno tolto la centralità del lavoro, ed hanno
messo al centro la validità del “libero mercato” nella globalizzazione
mondiale, fino a costruire un regime fondato sul liberismo , spostando
immense ricchezze dai ceti medio bassi ai ceti più ricchi, con il 10% di
popolazione che detiene il 55% di tutta la ricchezza presente nel
nostro Paese, mentre il proletariato ed i ceti medi si sono fortemente
impoveriti .
- IN QUESTO QUADRO INIZIANO LE PRIVATIZZAZIONI:
Nel 1992, gli oligarchi che fanno parte della borghesia capitalista
italiana ed Europea, unitamente alla nuova P3, si riunirono su un Yacht
di nome Britannia , ormeggiato a Civitavecchia, dopo avere esaminato la
situazione politica e sindacale italiana, con il riflusso in atto
rispetto alle lotta degli anni 70, e sostenuti dalle apposite Direttive
Europee, giunsero alla conclusione che era giunto il momento, di
procedere speditamente nelle privatizzazione delle aziende pubbliche e
della sanità italiana.
Il primo gruppo a partecipazione Statale, che fu privatizzato e
svenduto nel 1993, al gruppo svizzero privato Nestle, fu la SME che
raggruppava molte aziende del settore agricolo, tra cui : Motta,
Alemagna, Bertolli, surgela, Alivar, Pavesi, la valle degli orti, ecc...
e seguirono successivamente anche tutte le aziende di stato con valenza
nei settori strategici , quali IRI, ENI, INA, ENEL, AUTOSTRADE, POSTE,
FF.SS.
Tutte svendute a gruppi privati o a fondi speculativi fino a fare
dire ad un giornale come Financial Times, che le svendite italiane erano
da considerarsi come una “rapina in Pieno Giorno” .
Cosi oggi abbiamo:
- Le aziende pubbliche dello stato, i beni pubblici e servizi, che
sono stati svenduti a grandi capitalisti privatizzandole, è stato chiuso
il Ministero delle PP.SS. con grave danno per i cittadini che devono
pagare di più per ottenere servizi peggiori come nelle ferrovie , luce,
gas, acqua, autostrade, ecc…;
- Una sanità che è stata in gran parte privatizzata a favore delle
cliniche private e quello che è rimasto non è funzionale al bene
fondamentale della cura e prevenzione della salute , ma del profitto
tanto che negli ospedali le morti da covid dei pazienti sono i più alti
del Mondo, perché gli ospedali sono diventati aziende che devono fare
profitti, e si chiamano ASL (Aziende Sanitarie Locali gestite in modo
differenziato dalle Regioni ) con circa 20 miliardi di tagli negli
ultimi 18 anni
- La maggioranza delle pensioni sono di fame , il 50% di esse è
inferiore ai 1000 euro al mese, ed i lavoratori sono costretti ad andare
in pensioni ad oltre 67 anni e con i giovani che andranno in pensione
con il sistema contributivo e con pensioni che al massimo
raggiungeranno il 40% del salari percepito... e contemporaneamente è
aumentata la disoccupazione con quella giovanile al 37%;
- I morti sul lavoro ogni anno , sono passati dai 1.000 nel 2019 ,
oltre 1.400 nel 2021 , ciò a causa della di una organizzazione del
lavoro aziendale finalizzata alla ricerca del massimo sfruttamento
dell’uomo e senza investimenti adeguati in merito alla formazione,
informazione, addestramento dei lavoratori e per la mancanza di
investimenti tecnologici sugli impianti al fine di prevenire possibili
incidenti;
- Con l’applicazione della legge “Biagi” voluta dal leghista Maroni
e Berlusconi del 2003, vede la possibilità mdi 45 forme di lavoro
precario , Il lavoro è stato frantumato, delocalizzato, precarizzato,
flessibilizzato , con gravi ricadute sulla qualità del lavoro, dei
prodotti, e della vita di chi ha un lavoro ed ancora peggio per chi lo
ha perso ;
- I diritti dei lavoratori sono stati distrutti fino alla
cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, voluta da
Renzi, dando la possibilità ai datori di lavoro di poter licenziare
senza un giusto motivo (anche se uno fa sciopero o si ammala) o per
motivi economici che l’azienda non è tenuta a giustificare;
- I salari sono tra i più bassi in Europa ,spesso non viene nemmeno
più dato un salario ma elemosine agli stagisti e molti lavoratori sono
pagati persino con buoni (voucher) . ci sono studenti che sotto forma di
“scuola e formazione lavoro” sono obbligati a lavorare gratuitamente;
- Gli orari di lavoro sono i più alt d’Europa con ben 270 ore all’anno in più della Germania.
In sostanza, il disegno liberista che va avanti da oltre
30 anni, CONTINUA con il coinvolgimento del governo Meloni , a
distruggere ogni residua impresa di stato, lo stato sociale, il
lavoro, i diritti ... distruggendo il compromesso tra capitale e lavoro
realizzato negli anni 70.
Con lo sblocco dei licenziamenti avvenuti nel luglio scorso
e la possibilità di licenziare i lavoratori senza giusta causa... con
la privatizzazione tutti i beni pubblici, che continua ad andare
avanti con più con forza, anche con il governo di estrema destra, con
la controriforma del fisco che ha premiato i ceti più ricchi e non ha
dato niente ai ceti medio/bassi, con la sanità che continua ad essere
distrutta, è inadeguata e privatizzata...
Come sostiene il costituzionalista Paolo Maddalena, Da anni vediamo
che il cambiamento dell’essenza dell’economia, la quale, per opera
della Scuola economica di Chicago, e passata da economia dello
“scambio”, e quindi della “cooperazione” è diventata una economia della
concorrenza, e quindi della sopraffazione . In questa nuova prospettiva,
I nostri maldestri governanti (centrodestra ma anche centrosinistra ,
governi tecnici, fino alla destra attuale) hanno pensato a mettere sul
mercato, come SPA , le grandi Aziende di Stato, che erano fuori mercato e
non potevano fallire, e che oggi, come SPA, sono nelle mani delle
multinazionali straniere. In tal modo i forti guadagni provenienti dalla
gestione delle più importanti le fonti di produzione di ricchezza, come
i servizi pubblici essenziali e le fonti di energia, non finiscono più
nel bilancio dello Stato, e cioè in mano pubblica, ma ai soci delle SPA,
che sono in genere speculatori stranieri.
La mia convinzione è che dobbiamo tornare a una economia mista,
pubblico – privato, come è sancito nel Titolo Terzo della Parte Prima
della Costituzione, poiché, se viene meno questa dicotomia e tutto resta
nelle mani dei privati che “concorrono” l’uno contro gli altri, con il
Popolo sottomesso e che viene estromesso dal campo economico, i servizi
pubblici essenziali, come sanità e istruzione, stanno scomparendo e
la ricchezza si concentra sempre più nelle mani di pochi, lasciando la
massa nella più nera miseria.
Umberto Franchi 09 novembre 2023
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