Sanità, Mallegni (FI): “20 Regioni con 20 sanità diverse è una follia”

“La legge 40 va cambiata”: così esordisce il Senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, in merito alla gestione sanitaria in Toscana che, oggi più che mai, agita la maggior parte degli ospedali della nostra regione.

“In questi anni sono state fatte, da parte nostra, scelte sempre costruttive sulla gestione della nostra sanità regionale perché è inutile far polemica sulla pelle della gente, però dobbiamo essere consapevoli che qualcosa non funziona”, continua il Senatore.

“La logica della specializzazione degli ospedali, che teoricamente è condivisibile, concretamente e andandola ad applicare alla realtà è un’assurdità. 

Non si può pretendere che le persone per fare 5 analisi diverse, per esempio, debbano girare in una settimana 10 province della Toscana, o addirittura arrivare all’Isola d’Elba perché alcune prestazioni vengono eseguite solo lì. 

Questa è una follia senza alcun senso”, continua Mallegni facendo luce su un’organizzazione molto discutibile.


“Tutto ciò mette in crisi l’intero sistema sanitario, ancora più provato da quando la sanità territoriale è venuta meno. Soltanto grazie alla buona volontà, alcuni medici di base – spiega infatti il Senatore – che si sono consorziati e hanno messo in piedi una sorta di casa della salute, sono riusciti a dare delle piccole risposte ai cittadini, ma in autonomia e spesso senza l’appoggio regionale”, spiega ancora il Senatore.

“Ma non funziona così: tutto ciò deve essere organizzato molto bene, la sanità territoriale deve essere gestita nel migliore dei modi perché, se questa non funziona, andiamo inevitabilmente ad aggravare i pronto soccorso, che sono l’altro problema del sistema regionale sanitario”.

La situazione nei reparti di emergenza è infatti nota, ormai, con medici che se ne vanno per le condizioni di lavoro estenuanti e servizi che non sono all’altezza.


“I pronto soccorso funzionano soltanto per la grande passione di chi ci lavora – prosegue l’azzurro – ma ci sono pochi medici, poche strutture a disposizione e gli spazi sono talmente tanto angusti – vedi Lucca, Pistoia, Massa, Prato – nonostante gli ospedali siano nuovi!

Sono state fatte scelte folli, più legate al mattone che alla salute”. 


“Questo ha, inevitabilmente, creato un sacco di problemi e dove c’erano ospedali importanti – come in Versilia – vi è una costante e continua azione di demolizione da parte della Direzione Aziendale ASL per diminuire le funzionalità e gli spazi a disposizione. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile”.


 “Infermieri, oss e medici sono decisamente sottostimati da un punto di vista numerico!

Anche in questo caso le Regioni si stanno facendo concorrenza una con l’altra: nei giorni scorsi sono stati fatti dei bandi dalla regione Emilia Romagna in cui ai medici giustamente vengono offerte fortune dal punto di vista economico, rispetto a ciò che percepiscono in Toscana”, continua il Senatore.


“Questo accade perché la follia della sanità parcellizata regionale, 20 Regioni con 20 sanità differenti, è soltanto una disgrazia: si deve lavorare per riportare la sanità a livello nazionale, con una gestione unitaria e quindi nella direzione di un riequilibrio delle funzioni e dei servizi.

Purtroppo la nostra regione non è più quel fiore all’occhiello che era una ventina di anni fa: oggi con l’attuale giunta, e ormai da qualche anno con l’esperienza Rossi – prima da assessore e poi da Presidente – le cose non stanno andando bene” prosegue Mallegni mettendo in discussione gli ultimi anni della gestione sanitaria targata Pd.


“Per risolvere la situazione dobbiamo serrare i ranghi e vederci di continuo tra parlamentari, sindaci e consiglieri regionali per preparare un piano di amministrazione non contro qualcuno ma nell’interesse delle persone. 

Ha fatto bene, infatti, il Sindacato F.I.A.L.S a manifestare pacificamente di fronte all’ospedale”, conclude il Senatore di Forza Italia.


“Le scelte vanno fatte sentendo i rappresentanti del territorio, non facendo finta che non esistano come faceva prima la Direttrice generale e sta continuando a fare adesso che è stata rinominata. Una grande sciocchezza averla rimessa a guidare la sanità della Toscana Nord-Ovest”, ma la responsabilità è di chi l’ha voluta ancora una volta li!”



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