Emergenza infermieri

Emergenza infermieri, l’Opi di Lucca: “Servono più risorse umane per la tenuta del sistema sanità” Anche l'ordine professionale lancia l'allarme: "È crescente l'inadeguatezza nel garantire i livelli essenziali di assistenza” Prima che il sistema salute raggiunta un vero e proprio punto di non ritorno l’ordine delle professioni infermieristiche di Lucca (Opi Lucca) lancia un appello a tutte le autorità competenti. “La drammaticità di un personale quasi dimezzato – dice il consiglio direttivo dell’Opi Lucca – fortemente provato e alle prese con una pandemia che non accenna in nessun modo a mollare la presa ma persiste nell’attentare alla salute pubblica e di tutti coloro che ne vogliono tutelare la sua integrità, delinea, a nostro avviso, una situazione emergenziale sempre più preoccupante. Il personale infermieristico che con grande prova di professionalità ha dimostrato di esserci e di lottare contro il Covid-19 è ormai oltre il punto finale di uno sforzo estenuante. Un sistema in forte affaticamento che adesso si trova a fare i conti con l’esaurimento fisico e psichico di tutti i professionisti sanitari, ai quali non possiamo che riconoscere un’incondizionata professionalità e coraggio che va ben oltre l’obbligo professionale”. “Il mondo sanitario della provincia di Lucca – prosegue – sta affrontando una crisi epocale determinata da una decadenza economica e sociale di enorme portata. Opi Lucca vuole far emergere una criticità che coinvolge trasversalmente l’intera comunità. Emerge all’interno della categoria infermieristica un crescente senso di impossibilità a farsi carico dei bisogni, il nuovo incremento del tasso di positività da Covid-19 registrato in questi ultimi giorni, dopo due anni di fasi altalenanti, stanno portando molti professionisti ben oltre la fase di un burn-out. Quanto sopra induce sempre più infermieri a valutare scelte drastiche verso una fuga dalle conseguenze disastrose per il servizio sanitario nazionale: prepensionamenti, licenziamenti”. “Una situazione – dice l’Opi di Lucca – che ha fatto crollare anche l’appetibilità di una professione a livello universitario con un considerevole calo delle richieste per l’accesso al corso di laurea in infermieristica. Non è ammissibile che un infermiere, oberato dal numero di pazienti e dai costanti rientri, cada nel più totale disarmo già di fronte alla presa in carico di un malato perchè ormai esausto da una situazione che mette a rischio un’assistenza di qualità. La forte carenza di personale e la conseguente rimodulazione della turnistica stanno mettendo a dura prova l’assistenza , nella sua garanzia e nella sua tutela. Sono forti i feedback provenienti dagli infermieri ormai esasperati. Una disperazione che emerge da uno stato psicologico devastante. Infermieri che disperati si abbandonano al pianto perchè non riescono a garantire una assistenza dignitosa, che ventilano la possibilità di anticipare il loro pensionamento a costo di non indifferenti perdite economiche, altri che ragionano sul cambio di lavoro. Una situazione che ha permesso il maturare di una crescente inadeguatezza nel garantire i livelli essenziali di assistenza. Presupposti di lavoro ormai impossibili che vanno ad aggiungersi al rammarico per gli stipendi, a pari professionalità, inferiori alla media europea, alla quasi inesistente possibilità di crescita e valorizzazione professionale”. “Un mix che si ripercuote sull’assistenza e sulle condizioni di lavoro – conclude la nota – La sanità è al collasso, le risorse umane necessitano di un sostanziale rafforzamento per la tenuta del sistema sanità. Urge una presa d’atto imminente e una sua risoluzione che non vada a ledere la professionalità infermieristica e che garantistica ai cittadini il mantenimento degli standard assistenziali. Realtà di estrema preoccupazione su cui Opi Lucca pone un accento incisivo. Alla luce di quanto sopra descritto Opi Lucca auspica dalle autorità competenti un veloce e sostanziale cambio di rotta. Opi Lucca, per quanto di competenza, si rende disponibile a qualsiasi iniziativa che possa accelerare soluzioni ormai non più procrastinabili”.
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