A Israele e agli USA conviene un’invasione di terra?

A Israele e agli USA conviene un’invasione di terra? Le porte dell'inferno In queste ore l’esercito israeliano potrebbe iniziare un’invasione di terra della striscia di Gaza, dopo i bombardamenti a tappeto dei giorni scorsi, quando hanno scaricato su un minuscolo lembo di terra una quantità enorme di bombe, ponendo anche problemi di rifornimento al Pentagono. Ma ci sarà questa invasione di terra? Non lo sappiamo, e non sappiamo che cosa produrrà, come reagiranno gli altri. Tuttavia qualcosa sappiamo: abbiamo delle dichiarazioni. Se a queste seguiranno fatti o se sono semplicemente ululati alla luna si vedrà. Ma quali sono le dichiarazioni? Vediamone alcune. 1) Il Pakistan, potenza nucleare, ha dichiarato che in caso di invasione di terra fornirà ad Hamas missili balistici. 2) La Turchia, secondo esercito NATO per potenza mi pare, ha dichiarato che se continua questo genocidio sarà costretta a intervenire. In quali modi rimane non detto, ma alcuni analisti ipotizzano che nel caso starebbe a guardare sino a quando Israele non si sarà indebolito abbastanza in una guerra che certamente non sarà come prima, quando si trattava di spezzare le braccia a dei ragazzini che tiravano pietre. Poi, una NATO senza la Turchia, che fa? 3) Hezbollah dichiara che aprirà un fronte a nord. Se poi Israele attacca anche la Siria apre un fronte delicato: in Siria ci sono i russi. 4) L’Iran ha issato la bandiera nera della vendetta, si prepara alla guerra. Ma c’è un fatto importante: il 18 ottobre è finito il divieto di vendere materiale bellico all’Iran, e non è stato rinnovato. Significa che oltre al proprio arsenale l’Iran è il candidato ideale per fare una guerra per procura: qualcuno fornisce armi necessarie anche ad affondare la flotta americana, che prudenzialmente si è andata a nascondere. 5) Putin, di solito molto prudente, e che a differenza di Medvedev non si lancia in avvertimenti, ha detto una cosa molto precisa: la linea rossa è stata superata, ho dato ordine ai Mig 31k, dotati di missili Kinzhal, di pattugliare il mare nero, indicando che riterrà responsabili gli USA di ulteriori attacchi sul territorio russo con l’assistenza degli arei da ricognizione statunitensi. 6) I cinesi tollerano sempre meno che gli aerei americani si avvicinino alle loro acque territoriali, e stanno aumentando il livello di scontro. E' probabile che oramai giudichino inevitabile uno scontro militare con gli USA, e il momento opportuno potrebbe essere ora, nel caso di un coinvolgimento usa nel conflitto mediorientale 7) L’arabia saudita detiene una quantità enorme di debito pubblico USA. Un suo ritiro provocherebbe il caos e il crollo finanziario degli statu uniti. 8 ) Abbiamo riempito l’Europa di musulmani. Scatenare una guerra significa rendere ingestibile la situazione interna dei paesi UE. 9) Abbiamo rinunciato al gas russo, al petrolio russo e ci approvvigioniamo da altri paesi. Quali paesi? Se anche questi, e in caso di conflitto lo faranno, chiudono i loro rubinetti, come ci approvigioniamo? 10) Putin e Xi Jinping hanno fatto una chiacchierata di due ore. Massimo riserbo. Io mi preoccuperei. Non è escluso che abbiano fatto un piccolo accordo: se l’incendio esplode si aprono tutti i fronti possibili. Chi ha orecchie intenda. Queste alcune delle poste in gioco, alcuni fili di un groviglio, fatto certo di inganni, doppi giochi. Ora, che cosa significa crisi? Un sistema entra in crisi quando ogni mossa che esso può fare per aggiustare le proprie criticità genera un numero maggiore di problemi di quelli che risolve. Il sistema che sta arrivando a quel punto critico siamo noi. No, davvero questa invasione di terra non conviene a nessuno. Non è un problema morale. Non c'entra il pacifismo. E' un problema relativo alla differenza tra salute mentale e follia. Se si inizia può succedere di tutto. Ma forse i giocatori stanno solo bluffando. Speriamo sia così Vincenzo Costa Facebook
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