HALLOWEN? NO GRAZIE. E' LA NOTTE DEI SANTI

Non chiamiamola “contro-halloween”, perché la preghiera non è mai “contro” qualcosa. L’idea è, se mai, quella di approfondire il valore di una delle feste più pregnanti e significative per la vita cristiana. Un valore profondo e proprio per questo da gustare nel silenzio. Un senso di sacralità e di mistero che rischia di perdersi, soffocato dal baccano e dal consumismo, in qualche caso perfino dall’esaltazione del male e del macabro. E’ per questo che da anni, in diverse Diocesi italiane (grandi e piccole) sono fiorite proposte di incontro e di preghiera, spesso rivolte ai giovani, per la serata del 31 ottobre: la “notte dei Santi”, appunto. Così, mentre (sulla moda anglosassone che da una ventina d’anni ha preso piede anche da noi) tantissimi adolescenti e ragazzi festeggiano Halloween in piazze e locali notturni, fra zucche, travestimenti horror e feste non di rado segnate dagli eccessi, c’è anche chi sceglie una strada diversa: il silenzio di una chiesa, una pagina di Vangelo, le storie, umanissime, di uomini e donne che in ogni tempo e in ogni parte del mondo hanno testimoniato con la vita il loro amore a Cristo. Il panorama delle proposte è piuttosto articolato e riflette una feconda diversità, capace di declinarsi con tratti e colori mutevoli a seconda dei territori. A Roma, quest’anno, la veglia della notte dei Santi ha un carattere marcatamente missionario. Non è un’iniziativa studiata espressamente per i più giovani, ma si rivolge all’intera comunità. Presieduta dal cardinale Angelo De Donatis, si celebra nella basilica di San Giovanni in Laterano e si sviluppa intorno alla riflessione “Ho udito il suo grido”, a conclusione del mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco. Cinque rappresentanti dei cinque continenti danno idealmente voce al proprio popolo, portando all’attenzione dell’assemblea una particolare piaga che affligge quella parte del mondo. «Per l’Africa, ad esempio, abbiamo riflettuto su quanto poco la dignità delle persone sia considerata, quanto i malati siano dimenticati» spiega don Michele Caiafa, del Centro per la Cooperazione Missionaria della Diocesi di Roma. «Ancora, per l’Asia ci si è concentrati sulle diseguaglianze e discriminazioni nei confronti delle donne». Per l’America, un risalto particolare viene dato all’Amazzonia, visto il sinodo appena concluso. Anche l’animazione musicale si richiama alla globalità della missione, con interventi dei cori delle comunità congolesi e siriane. A Milano, la Notte dei Santi 2019, organizzata dalla Pastorale Giovanile e inserita in un più ampio cammino per adolescenti e giovani, si articola in due fasi: la prima per le strade della città, con momenti di animazione e incontro, la seconda all’interno della basilica di Sant’Ambrogio, in dialogo con l’arcivescovo Mario Delpini e con i vescovi ausiliari. L’itinerario (dentro e fuori lo spazio sacro) ha anche un valore simbolico: «aiuta a cogliere» spiegano dalla Diocesi milanese «che quello che abbiamo (casa, cose, domande, tempo, sogni…) va restituito nel segno del dono, del servizio, della testimonianza e quindi della Missione, fuori da noi, in “uscita”, dunque». Anche a Torino la notte dei Santi, organizzata dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, è una tradizione che si ripete (rinnovandosi sempre) da oltre dieci anni. La prima parte della serata ha un taglio educativo-creativo: i giovani vengono invitati a scattare e inviare alla Diocesi fotografie sul tema “i Santi della porta accanto”, «ovvero di immagini, segni, esperienze che lascino trasparire la luce, la bellezza e l’amore che già abitano la nostra realtà, attraverso coloro che accolgono il Vangelo nella realtà di tutti i giorni» spiega don Luca Ramello, direttore dell’ufficio di pastorale giovanile. Da qui il titolo della veglia: “Santi in camera”. Poi la riflessione prosegue In Duomo, con l’arcivescovo Cesare Nosiglia, nello stile della preghiera di Taizé. A Bologna, invece, la Veglia di Ognissanti inizia con una processione dalla chiesa della Sacra Famiglia a quella di San Girolamo della Certosa, dove l’arcivescovo Matteo Zuppi guida poi la liturgia della parola. Anche a Sestri Levante (in provincia di Genova, ma nella Diocesi di Chiavari) non manca la proposta per giovani e adolescenti. Come a Palestrina (Città Metropolitana di Roma, ma Diocesi di Tivoli) dove sono previste adorazione eucaristica nella cattedrale di Sant’Agapito e momenti di evangelizzazione di strada. Iniziative per la notte dei Santi sono presenti anche in diverse realtà del Sud. Molto originale e toccante l’idea della Diocesi di Ragusa, che invita i ragazzi a trascorrere la serata tra le corsie di un ospedale, come segno di solidarietà verso i malati e, in generale, le persone più fragili. «L’esperienza della santità si esprime nell’amore ricevuto e scambiato» spiega don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale della salute. «Siamo chiamati tutti a vivere così, la verità di noi stessi si esprime quando ci mettiamo in gioco». A Randazzo (Città metropolitana di Catania, ma Diocesi di Acireale) per la serata vengono esposti, in diverse chiese cittadine, alcuni reliquiari di grande pregio artistico. Invece a Teano (provincia di Caserta, ma Diocesi di Teano Calvi) a celebrare la notte dei Santi c’è un concerto del Gen Rosso, storico gruppo legato alla musica liturgica ma non solo.
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