La scelta del Sindaco Pardini e della sua maggioranza di votare contro la proposta di intitolare una strada o piazza a Sandro Pertini rappresenta l’ulteriore lacerazione della memoria condivisa che dovrebbe essere centrale per tutti, sinistra centro e destra.
Sandro Pertini è stato una delle personalità più illustri della lotta antifascista nei momenti più bui della storia di questo paese; condannato a 11 anni di carcere dal tribunale speciale per la difesa dello stato, uscito dal carcere nel 1943, è stato catturato dai nazisti delle SS e condannato a morte, riuscendo poi ad evadere dal carcere assieme a Giuseppe Saragat, assumendo poi incarichi importanti nella lotta partigiana fino a essere insignito della Medaglia D’Oro.
C’è poi la sua storia di Presidente della Repubblica; non solo il più amato dagli italiani, ma indiscutibilmente l’uomo più importante nella lotta al terrorismo che ha attraversato in maniera drammatica gli anni della sua presidenza: basti pensare ai numerosi attentati di diverse matrici che hanno insanguinato la storia del nostro paese. Sandro Pertini in quegli anni ha svolto un ruolo fondamentale per la tenuta del nostro sistema democratico.
Ho voluto sottolineare questo mio intervento sul perché sarebbe importante intitolare una via o Piazza al Presidente Sandro Pertini, i suoi numerosi meriti e la sua centralità nella storia dell’Italia lo renderebbero sicuramente degno di untale riconoscimento. Certamente la destra che governa oggi Il Comune di Lucca ha tutto il diritto di fare le sue scelte, ma certamente atti come questo fanno cadere qualsiasi ragionamento dei presunti moderati che si dicono presenti nella maggioranza, partendo ovviamente dal Sindaco Mario Pardini, passando poi dal civismo e alle personalità che si sono sempre collocate su un versante distante da estremismi tipici della destra.
Purtroppo oggi il playmaker di questa maggioranza è Casa Pound: basti pensare alle battute pronunciate fuori lugo dal capogruppo di Fratelli D’Italia, Fava; fa veramente tristezza il silenzio del Sindaco e di altre personalità che sono state fondamentali per la vittoria della destra alle ultime elezioni amministrative, neanche su una scelta come questa riescono a avere uno scatto di autonomia; qui non si tratta di cercare ogni occasione per fare gazzarra, ma di difendere la memoria di questo paese .
Bocciare la richiesta di una strada intitolata a un Presidente della Repubblica con un diverso indirizzo TOPONOMASTICO, getta nel ridicolo non solo la maggioranza ma tutta la Città
Segretario Provinciale PSI
Rossano Lenci