Giorgio Angelo Lazzarini, amministratore unico del Teatro del Giglio, risponde all’intervento del Maestro Alberto Veronesi uscito oggi a mezzo stampa.
«Nessuna frangia anti-pucciniana al Teatro del Giglio.
È sotto gli occhi di tutti come il Teatro del Giglio, il sottoscritto, il Direttore e tutti i suoi dipendenti, si siano adoperati in maniera efficiente, esemplare, e con dedizione, per tutte le iniziative del Comitato presieduto dal Maestro Veronesi, le cui parole in questa occasione sono quantomeno ingenerose. A partire dal bellissimo concerto in piazza Napoleone diretto dal Maestro Beatrice Venezi, e ancora oggi, noi tutti siamo concentrati ad affrontare al meglio le attività del Comitato, e così faremo anche per tutto il 2024 e oltre. Ricordo che attualmente siamo fortemente impegnati nell’organizzazione di due eventi importantissimi: Gianni Schicchi diretto da Ivan Fisher e il concerto dei Wiener Philharmoniker.
Quanto al posizionamento del banner dedicato alle Celebrazioni Pucciniane sul lato ovest del Teatro del Giglio - urgente per avere l’emblema ben visibile in occasione del concerto della Filarmonica della Scala - dissi fin dall’inizio che, per alcune problematiche, era provvisorio, e che poi avrebbe avuto una diversa collocazione. Il Teatro si sta già adoperando per apporre sul frontespizio due vele del Centenario di dimensioni possibilmente doppie in altezza rispetto a quelle che solitamente vengono affisse ai lati dei portoni (sono in corso alcune verifiche).
Ho sempre ribadito poi, in ogni circostanza, che il Giglio è il teatro della città natale di Giacomo Puccini e che, come tale, ogni programmazione terrà conto della vocazione che gli è connaturata. Nessuna fronda anti-pucciniana quindi, e dispiace che il Presidente del Comitato abbia potuto accusare il Teatro di ostacolare in qualche modo il nome del grande compositore nostro concittadino o l’attività del Comiato. È proprio da questa gestione e con questa Amministrazione che il Giglio sta portando avanti con impegno e successo casomai la “riconciliazione” della città con il grande Maestro.
Ritengo chiusa la questione, sulla quale mi auguro di non dover più tornare sopra.»