Questa mattina siamo stati come delegazione UIL. all’importante iniziativa del MIAC, a
vedere un’inaugurazione dove c’erano le autorità e qualche politico, l’inaugurazione avviene
con una certa sobrietà. Forse le cose non vanno bene? Dipende dal punto di vista, per le
aziende calano leggermente i volumi, ma aumentano gli utili perché si stanno abbassando i
costi energetici e quelli della cellulosa, mentre si è aumentato il prezzo del prodotto finito.
Purtroppo dal punto di vista dei dipendenti la situazione non va benissimo, salari stagnanti
da anni mentre la vita è sempre più cara, sicurezza da migliorare, stanno poi avanzando
nuovi gruppi nel tissue dove i diritti sono un’ipotesi, insomma per chi lavora le cose non
vanno proprio bene.
Vedere una iniziativa come questa fa pensare, nei convegni e negli stand manca sempre
quello che secondo noi dovrebbe essere il protagonista: il lavoratore.
Nei vari stand si cerca di perfezionare la qualità e sopratutto si cerca di risparmiare sul costo
del personale con la robotica e l’automazione, sopratutto nella produzione e nella logistica.
In futuro ci sarà una nuova rivoluzione industriale proprio nel nostro distretto, ed è arrivato il
tempo di iniziare a parlare di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di sicurezza e
malattie professionali, e sopratutto che le questioni salariali tornino attuali, perché con 1400€
non si manda più avanti una famiglia.
Il lavoro nel nostro distretto che ritenevamo privilegiato sta diventando un lavoro povero per
i più ed un lavoro ben pagato solo per una élite di responsabili. Come accade in molti altri
settori. Già oggi molti giovani si dimettono dopo poco che lavorano anche nelle grandi
aziende.
Se la ricchezza del territorio dipende da questo settore, questo problema di valorizzare il
lavoro deve iniziare a riguardare tutti, politica, aziende e sindacati.
La Uil ritiene questa una priorità.
Massimiliano Bindocci
Segr. Uilcom Toscana
Giacomo Saisi
Segr. UILM Nord Toscana