Gli infermieri alla politica: basta con le briciole
Gli infermieri alla politica: basta con le briciole
Non accada, come in passato, che agli infermieri arrivino le briciole di quelle risorse che la nostra politica destina alla sanità. È il monito lanciato da Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, a margine della richiesta al Governo da parte del Ministro Schillaci di 4 miliardi da destinare alla Sanità. Plauso per tutti i tipi di miglioramento possibili - commenta De Palma -, ma sarebbe tempo di arginare “antichi e pericolosi” squilibri economici e disparità nel mondo delle professioni sanitarie. E mette, nero su bianco, cinque proposte per valorizzare la professione infermieristica.
De Palma: medaglie di legno non fermeranno la tragica fuga di infermieri
Utilizza una metafora sportiva Antonio De Palma, presidente del sindacato di categoria Nursing Up, per ribadire che la misura è colma: Siamo decisamente stanchi di applausi e di elogi, se poi, seppur stremati dalla fatica, sul podio, di fatto, noi non ci saliamo mai, perché ci chiedono di accontentarci di una medaglia di legno che non ha alcun valore.
Il riferimento è al timore di trovarsi di fronte all’ennesimo paradosso di una politica che troppe volte ha incarnato il ruolo dell’arbitro poco imparziale; timore nato dopo la richiesta da parte del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dello stanziamento di 4 miliardi per ricreare attrattiva nella sanità italiana:
Questa volta - tuona De Palma - ci auguriamo vivamente che la parte del leone non la faccia, come di prassi, la dirigenza medica. Non accada, come in passato, che agli infermieri arrivino le briciole di quelle risorse che la nostra politica destina alla sanità
Mentre siamo all’acme del calo degli iscritti ai test di Infermieristica – continua De Palma - le nostre eccellenze fuggono all’estero in paesi come gli Emirati Arabi, che offrono anche stipendi base di 5mila euro. E ancora i nostri operatori sanitari si dimettono volontariamente dalla sanità pubblica o decidono, nella migliore delle ipotesi, di tornare a lavorare, laddove è possibile, fuggendo dalle città del Nord in quei paesi di origine del Sud dove, poco più di 1400 euro al mese, sono sufficienti a sopravvivere ma non certo ad andare avanti dignitosamente.
E allora come frenare la grande fuga degli infermieri?
Secondo il Nursing Up sono cinque i punti dai quali il Governo dovrebbe partire (e farlo in fretta):
Aumento del valore orario della paga base degli infermieri e professionisti sanitari ex legge 43/2006 e sua detassazione
Aumento del valore orario del lavoro straordinario dei professionisti dell'assistenza e sua detassazione
Aumento dell’indennità di specificità infermieristica, partendo almeno dal raddoppio di quella esistente e sua estensione alle ostetriche
Individuazione di un congedo ordinario di professionalità, finalizzato all’indispensabile ristoro psico-fisico di infermieri ed ostetriche. Si tratta di un periodo aggiuntivo di assenza dal servizio per quelle professionalità su cui ricadono elevate responsabilità assistenziali
Riconoscimento di una indennità mensile ai giovani che intraprendono percorsi universitari caratterizzati da attività di studio e tirocinio in ambito assistenziale
Per il sindacato Nursing Up è giunto infatti il momento che la nostra politica prenda finalmente coscienza che esistono anche gli infermieri e le ostetriche e tutti gli altri professionisti sanitari, che hanno rappresentato e rappresentano, con la legittima crescita dell’autonomia del loro ruolo, conquistata nelle Università, con le loro elevate responsabilità, con le competenze di cui sono titolari, una risorsa da promuovere e valorizzare. Tutto questo al netto di tutti i tipi di miglioramento possibili, a qualunque professionista destinati, chiosa De Palma.
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