aumentare il finanziamento del servizio sanitario, rimuovere blocchi all’assunzione di medici e infermieri....

I gruppi di opposizione: “aumentare il finanziamento del servizio sanitario, rimuovere blocchi all’assunzione di medici e infermieri, assicurare risorse per lo sviluppo della sanità territoriale”. Ecco le principali proposte della mozione presentata dai consiglieri del centrosinistra 


“Aumentare il finanziamento del Servizio Sanitario fino al 7.5 % del Pil per far fronte all’inflazione, rimuovere i blocchi all’assunzione di medici e infermieri, assicurare le risorse per lo sviluppo della sanità territoriale, delle Case e degli Ospedali di Comunità”.

Sono queste le proposte principali della mozione presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri del centrosinistra (PD, Lucca Futura, Sinistra Con – Sinistra Civica Ecologista, Lucca è un grande Noi, Lucca Civica – Volt – Lucca è Popolare, Gruppo misto) in merito al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e agli interventi necessari per garantire un adeguato livello di erogazione delle prestazioni. 

La mozione nasce sulla scorta della campagna politica promossa dal Partito Democratico per la salvaguardia della sanità pubblica ed è diretta al Sindaco di Lucca al quale si chiede di attivarsi nei confronti del Governo Meloni affinché le risorse stanziate della legge di stabilità siano messe a disposizione della sanità pubblica con priorità rispetto ad altri obiettivi. In particolare si elencano alcune proposte semplici e concrete:

“Innanzitutto – affermano – è essenziale adeguare le previsioni di spesa alla persistente inflazione superiore al 10% su base annua. Eppure il Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo la scorsa primavera prevede per il comparto sanità una spesa pari al 6.7 % del PIL, addirittura inferiore al 6.9% del 2022. Ma se i prezzi dei beni e dei servizi sono aumentati per tutti, sono aumentati anche per le ASL che devono erogare i servizi sanitari. Se la spesa sanitaria, già insufficiente, addirittura diminuisce in termini di potere d’acquisto, come si può pretendere che le Regioni eroghino gli stessi servizi e la stessa qualità? Se le risorse rimangono le stesse, ma il costo per l’energia e l’approvvigionamento del materiale sale, saranno i servizi sanitari ad essere penalizzati. Ecco perché riteniamo che si debba individuare per legge una quota fissa del 7.5 % in rapporto al PIL, da calcolare al netto dell’inflazione, da destinare al Servizio Sanitario Nazionale”.

“Altra criticità – proseguono – è la cronica carenza di medici e infermieri rispetto ai bisogni di salute della popolazione”.

“Il problema può essere superato solo con scelte politiche fatte a livello del Governo nazionale. Per questo chiediamo che, parallelamente alla promozione di un piano straordinario di assunzioni, si proceda al superamento del tetto di spesa al personale: è soprattutto questo vincolo che rende impossibile risolvere le pesanti carenze presenti in modo strutturale, e che costringe le istituzioni e gli ospedali a ricorrere, per garantire il servizio, a soluzioni “tampone” quali la chiamata di medici a gettone o il coinvolgimento delle cooperative”.

“Ci preoccupa, poi, che nella visione del Governo non sia data priorità al fondamentale tema dei presidi di sanità territoriale - Case e gli Ospedali di comunità – le quali, nella recente revisione al PNRR, sono state fortemente ridotte e ridimensionate rispetto all’originaria pianificazione europea rinviandone la realizzazione a non ben precisati interventi futuri.”

“La sanità pubblica, insieme all’istruzione, rappresenta un pilastro senza il quale non è possibile parlare di Welfare” - concludono i rappresentanti del centrosinistra -. “Siamo consapevoli che la congiuntura economica non è semplice ma, proprio per questo, è necessario stabilire delle priorità. Se il governo pensa di risolvere i problemi dei cittadini garantendo 20-30 euro di sconto fiscale, ma obbligando le persone a sostenere da soli i costi per la salute è chiaro che a rimetterci saranno soprattutto coloro che questi costi non li possono pagare perché già non arrivano alla fine del mese”.

“Per questo la salvaguardia del SSN con i suoi principi di universalità, uguaglianza e gratuità - concludono - può e deve essere un obiettivo condiviso da tutte le forze politiche che, se le risorse scarseggiano, deve essere messo avanti anche ad altri legittimi e meritevoli interessi perché ne va della tenuta del nostro sistema sociale. Ci auguriamo che questa mozione venga calendarizzata al più presto e possa contribuire ad un dibattito destinato a crescere man mano che verranno resi noti i contenuti della legge di stabilità e, soprattutto, che possa essere sostenuta da tutti i consiglieri che su questi temi non hanno mai fatto mancare il loro contributo di idee e proposte”.

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