“Prendere un granchio” è un'espressione idiomatica della lingua italiana, che indica un errore grossolano. È il caso dell’ultimo comunicato stampa del Comitato Vivere il Centro Storico, che come al solito critica l’amministrazione sugli argomenti più svariati, proponendo soluzioni poco praticabili (suggerite con grande supponenza) e certificando per l’ennesima volta la scarsa conoscenza della materia trattata. Siamo abituati – dicevamo – a questa annosa deriva da parte del comitato Vcs, ma l’ultimo comunicato stabilisce un nuovo standard di inesattezza nella scala degli interventi pubblici a mezzo stampa di privati cittadini. In sostanza, dopo aver accusato il Comune di portare avanti (cito) “un sistematico sterminio di stalli gialli”, si punta il dito anche contro una fantomatica vendita a privati di posti auto riservati ai residenti all’interno del parcheggio Mazzini. “Ma il sindaco si rende conto?”, è la domanda posta dal comitato Vcs. Rispondo velocemente.
Il sindaco - cioè il sottoscritto - non solo si rende conto del problema della sosta per i residenti, ma ne è tanto consapevole che questa amministrazione è la prima dopo lustri che cerca di invertire la tendenza. E lo fa con numeri non opinabili: i nuovi stalli gialli dal nostro insediamento nel centro storico sono già 9 in piazza Santa Maria, a breve ne arriveranno altri 15 in piazza Della Magione. A questi 24 stalli ne saranno aggiunti entro un anno altri 50, per arrivare a ben 74 posti gialli in più nel centro storico. Aggiungo che qualsiasi posto auto per residente tolto è stato reintegrato, come ad esempio nel caso di via San Pierino, dove per due stalli eliminati ne sono stati aggiunti altrettanti in piazza San Pierino.
Vivere il centro storico dichiara anche che sono stati eliminati altri posti gialli – “Via i 14 dietro il Tribunale”, si legge – mentre in realtà nessuno stallo di sosta è stato tolto ai residenti in via Carrara da dieci anni, ad eccezione dei grandi eventi. Nell’intollerabile nota stampa di cui sopra si lascia anche pensare che – cito ancora, virgolettando - “una grossa parte di un bene comunale posto a servizio della città venga venduto senza che nessuno ne sappia niente” dall’amministrazione.
In realtà – a differenza di quanto scritto dal comitato (anzi: dal presidente del comitato ossia l’unica persona che redige tali comunicati stampa, che escono sui giornali senza verifica dei fatti) – quei beni non sono di proprietà di Metro Srl (la società partecipata che gestisce i parcheggi) dal 5 novembre 2008. Metro aveva anche manifestato l’intenzione di ricomprarli, ma non è stato possibile. In pratica nessun bene pubblico è stato venduto a favore di un privato, al contrario di quanto sostenuto nel comunicato del comitato. E questo certifica che Vcs interviene senza la minima conoscenza dei fatti e delle situazioni di cui scrive. Detto questo, data la gravità delle affermazioni a mezzo stampa - che sono fattispecie di reato che si estrinseca nella diffamazione aggravata -, credo che sia giunto il momento di prendersi la responsabilità delle parole e chiedo pertanto al comitato Vcs le scuse pubbliche e l’ammissione di aver scritto su materie di cui non si ha la minima conoscenza. Perché questo succede quando si prende un granchio così grande.
Mario Pardini, sindaco di Lucca