In principio era il Garbo. Sembra il prologo di un opera biblica mentre invece si tratta della raffigurazione di Lucca prima che l’ ex Assessore Raspini mettesse le mani al regolamento di Polizia Locale.
Era dal 1943 che a Lucca c’era un Regolamento fatto molto bene, che però per incomprensibili motivi l’ Assessorato Raspini decise allora di voler cambiare.
Il Vecchio regolamento all’ art. 58 prevedeva un concetto semplice: vietava di “sedersi, sdraiarsi, dormire sui marciapiedi, sulle strade e piazze, sulle soglie dei pubblici e privati edifici e presso i monumenti.”
Di tal maniera il decoro veniva rispettato e i pubblici esercizi erano regolati da un altrettanto semplice concetto: si può sedere per bere e mangiare solo all’ interno dei locali, oppure ai tavoli esterni sistemati sul suolo pubblico preso in locazione. Si trattava quindi di una somministrazione civile ed intelligente degna di un Centro Storico altrettanto civile.
Raspini ritenne che questo andava cambiato e quindi ecco che, con il Nuovo Regolamento del 2018, con l’ art. 22, divenne possibile sedersi o dormire sulle soglie dei negozi e degli edifici privati, oppure su una strada (purchè non sul marciapiede), oppure in mezzo ad una Piazza monumentale, senza niente dire riguardo il consumo di cibi e bevande.
Ridicola poi la previsione contenuta all’ art 28 lettera a) con la quale si proibiva il bivacco solo se realizzato con l’ apposizione di un telo per terra e quindi lo rendeva possibile in assenza di questo (previsione depennata nel nuovo regolamento del 2023)
Nel Regolamento 2023 si registra un piccolo miglioramento nell’ art. 22 che adesso include il divieto di consumare alimenti e bevande sui luoghi di culto e sui monumenti, anche se niente dice riguardo luoghi diversi come strade, marciapiedi, piazze e soglie, dove quindi il consumo di alimenti e bevande resta possibile, creando così una concorrenza sleale come ad esempio fra un bar con affaccio su San Michele ed un altro in Corso Garibaldi.
DI difficile contestazione sarà la previsione contenuta alla lettera aa) dello stesso articolo dove si parla di un generico pregiudizio al decoro urbano, il che, in assenza di puntuale determinazione, sarà facilmente contestabile in corso di causa.
Apprezzabile comunque che sia stato ripristinato il divieto di giocare a palla nelle piazze monumentali o di sedersi sulle soglie degli edifici privati (previsioni queste che vennero cancellate dal regolamento del 2018).
Resta in vigore l’ Art. 28 lettera h) con il suo quasi esilarante contenuto: vieta di bere alcol soltanto nei parchi pubblici e nelle aree verdi, quindi è proibito bere un Campari Soda sul fiume, ma si può scolare un fiasco di vino in San Michele. Se si voleva combattere veramente il consumo eccessivo di alcol sarebbe stata l’ occasione buona (come da noi proposto) di estendere il divieto alle strade e piazze del “Centro Storico” ad eccezione delle aree interne ed esterne dei locali pubblici. Occasione persa.
Veramente comica la dissertazione del Consigliere Raspini in merito alla sua richiesta di concedere la possibilità ai negozi di ortofrutta di mettere le cassette sulla strada. A parte che, come gli ha fatto notare l’ Assessore Minniti, la circostanza sarebbe penalmente rilevante (ci stupisce che Raspini abbia parlato al proposito senza saperlo), ricordiamo che questa proposta nel 2018 venne avanzata da un consigliere dell’ allora minoranza e Raspini si oppose con fermezza. Niente da dire circa le proteste dallo stesso avanzate in merito al fatto che adesso una famiglia non potrà più mangiare un gelato sugli scalini di San Michele, se questo per lui è un problema di fronte a quello che succede ci rincuoriamo del fatto che non sia lui il nostro attuale interlocutore.
Ci vorranno altre 3 o 4 amministrazioni dotate di buone volontà per tornare ad un Regolamento valido come quello del 1943. Quando si amministra si fa presto a fare i danni ma poi è difficile risolverli.
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