Firenze e l'overtourism visto dai turisti: «È una città da Instagram, ma non potrei viverci»

di Sara Benedetti - corrierefiorentino.it

Il paradosso di una città come Firenze diventata troppo turistica anche per i turisti? Lo abbiamo chiesto a loro: «Perchè veniamo qui? Per scattare le foto e postarle sui social» Firenze e l'overtourism visto dai turisti: «È una città da Instagram, ma non potrei viverci» Il dilemma del turista Trasformata dall'overtourism, troppo spesso piegata alle logiche della rendita e del «mangificio» (come raccontiamo spesso sul Corriere Fiorentino), Firenze può diventare fin troppo turistica persino per chi la viene a visitare? Ajit era già venuto in visita a Firenze nel 2016, la ricordava affollata ma non tanto da muoversi a fatica in alcuni tratti. Il proliferare di negozi turistici, secondo lui, è anche una conseguenza della crisi pandemica: «Gli occhi delle persone sono rivolti verso l’articolo più economico, non è una colpa, ma è triste pensare che molte realtà tipiche e di artigianato sono destinate a sparire e con loro abilità e tecniche che non verranno più tramandate». Sono numeri da record quelli riportati dal Centro Studi Turistici sull’estate toscana 2023: le stime indicano oltre 5,9 mln di arrivi e 23,9 mln di presenze, dati che superano i risultati del pre pandemia. Le presenze dei turisti stranieri sono stimate in crescita del +6,5% sul 2022 e dovrebbero attestarsi al di sopra dei 12 milioni, ben +1,3% rispetto al 2019. Firenze social e le trappole per i turisti Alice, Rossella e Giulia, compagne di corso all’università, sono arrivate da Lugano per un viaggio tra amiche. Anche per loro, la Firenze più «città vetrina» che «città vera» spalanca le sue porte fin da subito: «Per l’amor del cielo, non dico sia finta…anzi è stupenda, però è evidente che molte cose siano state adattate ed è facile incappare nelle “trappole per turisti”» sostiene Alice, stupita anche dal fatto che le persone si rivolgessero in inglese, dando per scontato che lei e le sue amiche fossero turiste. Secondo Giulia, ad essere cambiata non è solo la città ma lo stesso turismo e il modo di fare vacanza, complice anche l’utilizzo dei social network. «È più importante mostrare sui social che sei stato a Firenze pubblicando la foto sul “rooftop” che godersi la città, senza magari neppure sapere che è la città di Dante e che ci sono opere di Caravaggio e di Botticelli». Caro prezzi? «L'alcol è economico» James e Starley, 26 e 24 anni, sono una coppia di sposini arrivati a Firenze dall’Australia, dicono di conoscere molto poco sulla città e di averla scelta come tappa perché popolare e raccomandata per lo shopping sui social, in particolare Instagram e TikTok. «Non abbiamo piani, vogliamo solo girare per la città e scattare qualche foto», spiega Starley. Nonostante il turismo di massa e il caro prezzi, entrambi sostengono che sarebbero entusiasti di poter vivere a Firenze. «Eviterei solo di abitare nel centro storico. Il costo della vita, paragonato a dove proveniamo, non è eccessivo, soprattutto l’alcol è economico», conclude James. «Stiamo cercando di evitare i posti turistici» Un piano dettagliato su dove andare e cosa vedere lo hanno invece stilato Scott e Takri, da Washington, insieme alle loro due figlie London ed Elizabeth. «Stiamo cercando di evitare i posti turistici, soprattutto per mangiare». dice Takri. Una famiglia di turisti che non vuole seguire le logiche del turismo: «Mettendoci nei panni di un locale, a volte deve essere frustrante vedere la propria città assediata e in parte snaturata. Abbiamo notato negozi in cui si vendono le stesse cianfrusaglie che puoi trovare in altre realtà turistiche in Italia, come ad esempio le Cinque Terre da cui siamo da poco rientrati. Tutto questo non ha niente a che fare con Firenze e la sua storia». https://corrierefiorentino.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_12/firenze-e-l-overtourism-visto-dai-turisti-e-una-citta-da-instagram-ma-non-potrei-viverci-7a92a96e-05f7-48e7-bc22-6b10b4f34xlk.shtml 

 Attenzione perché questa sarà la fine di Lucca se le scelte sul turismo continuerà a farle la congrega dei ristoratori e bibitari

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