Sul caso Segre - Seymandi

Sul caso Segre - Seymandi Potrà aver sbagliato il metodo per porre fine al loro fidanzamento, ma non ha fatto nulla di più che esporre le valide ragioni della sua scelta di 'lasciare libera' la donna con la quale doveva convolare a nozze tra qualche mese. Da qui al dipingere la situazione come un grave atto di bullismo nei confronti di una donna e, ancor peggio, considerarlo un femminicidio mediatico (come ha dichiarato la stessa protagonista) è ridicolo e sotto un certo punto di vista inquietante; avete oltrepassato qualsiasi confine della stupidità umana. Quindi smettetela per una buona volta di lanciare l'ennesimo allarme con la solita trita e ritrita storiella del patriarcato, dell'uomo che fa violenza psicologica. A parti inverse, se fosse stata lei a 'denunciare' pubblicamente i tradimenti del futuro marito, avreste applaudito tutti quanti glorificandone il coraggio e la spudorata autodeterminazione e trasformandola nell'eroina dell'anno che non si è fatta mettere in testa i piedi dal solito omuncolo infedele.
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