 
                Sui
 monti di Bagni di Lucca in località Col di Piastra e Solco di Biagio, 
nelle vicinanze del rifugio Casentini e del tracciato dell’antica via 
Ducale che collega Lucca
 a Modena, a circa 1300 metri di altezza, troviamo un antico sentiero 
incontaminato, tracciato dal CAI e molto frequentato dagli 
escursionisti, che si snoda tra faggete secolari che ospitano numerose e
 rare specie di fauna e flora selvatica. Nel lontano passato
 questo veniva utilizzato dai carbonai, e, nel corso del secondo 
conflitto mondiale, divenne un importante snodo di rifornimenti tra le 
formazioni e le staffette partigiane dislocate nei monti al confine tra 
Toscana e Emilia. Una memoria questa ancora oggi
 molto presente e sentita tra le popolazioni del luogo, che rischia di 
essere definitamente compromessa, assieme all’integrità di questo 
ecosistema, da una decisione assunta dall’Unione dei Comuni della Media 
Valle del Serchio. 
A
 partire dal prossimo settembre verranno infatti inviate le ruspe che 
escaveranno il bordo dell’antico sentiero dal lato della montagna, per 
realizzare una strada bianca
 di 3 metri di larghezza e quasi 900 di lunghezza da utilizzare per il 
passaggio dei mezzi antincendio. Il progetto in questione però, come 
emerge dalla comunicazione del Comitato per la tutela dell’ambiente 
montano e della biodiversità della Val Fegana e Val
 di Lima, presenterebbe diverse incongruenze. Prima di tutto riguardo 
alla larghezza della strada, stabilita dal progetto a 3,90 metri. Una 
misura che, a causa delle restrizioni imposte nelle autorizzazioni, non 
potrà essere garantita, e si dovrà limitare a
 tre metri, non potendo così garantire lo scopo principale dell’opera, 
ovvero il passaggio in sicurezza di mezzi antincendio. Nella 
comunicazione vengono poi citate diverse imprecisioni riguardanti lo 
stato di praticabilità del sentiero, che secondo il comitato
 sarebbe invece in buone condizioni. Nel progetto si fa infatti 
riferimento a movimenti franosi non meglio specificati, e alla 
“regimazione delle acque superficiali in corrispondenza degli impluvi”, 
quando nel suddetto documento non è stato inserito alcuno
 studio idraulico. Inoltre, come emerge dalle rilevazioni e 
certificazioni prodotte dagli Enti preposti, quell’area non ha mai 
registrato alcun incendio ed è classificata a rischio molto basso. Vi è 
il rischio di distruggere e stravolgere uno spazio naturale
 incontaminato e un luogo della memoria contro l’occupazione 
nazifascista per un’opera costosa e di dubbia utilità. 
La
 CGIL di Lucca e il Dipartimento Ambiente e Territorio della CGIL 
Toscana, investiti della questione dai cittadini e dalle realtà 
associative del Comune di Bagni di
 Lucca e delle sue Frazioni, dopo aver vagliato la documentazione e aver
 chiesto chiarimenti alla Regione Toscana e alla Provincia di Lucca, 
invitano l’Unione dei Comuni a riconsiderare il progetto conservando il 
sentiero esistente. Si propone al contempo di
 mettere invece a disposizione le risorse non spese per provvedere ad 
opere realmente utili per la comunità, quali, ad esempio, la 
manutenzione della vicina via Ducale, che ogni anno viene percorsa da 
migliaia di persone e costituisce un importante indotto
 di lavoro e ricchezza per la popolazione del territorio 
Fabrizio Simonetti, Segretario Generale CGIL Lucca 
Simone Porzio, Resp.le Dipartimento Ambiente e Territorio CGIL Toscana