Vicenda impianto sportivo San Cassiano a Vico: "L'assessore Barsanti usi la prudenza"

Vicenda impianto sportivo San Cassiano a Vico: “capiamo la predilezione dell’assessore Barsanti circa l’uso del manganello (metaforico, s’intende) ma ci permettiamo (scherzosamente, s’intende) di suggerirgli che nell’attività di amministratore  talvolta - per rimanere in tema di sport - è preferibile il fioretto. Magari eviterà di incappare in altre brutte figure. Ma soprattutto eviterà di danneggiare centinaia di famiglie”.

Duro intervento delle consigliere e dei consiglieri dell’opposizione (Partito Democratico, Lucca Futura, Lucca è un grande noi, Lucca Civica - Volt - Lucca è popolare) rispetto a quanto sta avvenendo negli impianti sportivi lucchesi, a partire dalla vicenda del campo di San Cassiano a Vico.

“Ci sembra che l’assessore Barsanti, incalzato in consiglio comunale dal consigliere Alfarano in merito alla sospensiva del Tar dello sgombero del campo di San Cassiano a Vico ordinato dall’amministrazione comunale, - spiegano - sia alquanto nervoso. Da noi può anche non accettare lezioni, ma intanto le lezioni le ha prese dalla giustizia amministrativa. Certo, come lui nervosamente ricorda sui social e sulla stampa, c’è da aspettare il merito. Ma se l’amministrazione si fosse comportata in modo impeccabile, come lui aveva fatto credere, non sarebbe stato così facile per il privato ottenere una sospensiva. Segno che l’atteggiamento del Comune e dell’assessore non è, forse, così esente da vizi. Noi naturalmente speriamo che l’amministrazione possa aver ragione nel merito altrimenti i cittadini di Lucca rischierebbero di pagare risarcimenti solo per l’impulsività di un amministratore che, sotto pressione, sembra proprio far fatica a tenere sotto controllo i suoi impulsi.

Intanto il provvedimento provvisorio del Tar dovrebbe servirgli da lezione, per rendersi conto che lui per primo deve aspettare l’esito dei processi prima di esternare contro chiunque non la pensi come lui in modo arrogante e aggressivo, specie sui suoi social. E per capire che i problemi passati della gestione degli impianti sportivi - che nessuno vuole negare, ma che in parte saranno risolti anche grazie ai progetti PNRR che Barsanti ha avuto in eredità da chi lo ha preceduto  - non possono diventare la scusa per una gestione assolutamente permissiva in alcuni casi e punitiva in altri.

Ci sono tante situazioni complesse, tante situazioni delicate, tante realtà aggregative oltre che sportive che svolgono anche funzioni sociali di primo piano: per tutti questi motivi non sono lo scontro, il pugno duro, la presunzione le carte da giocare. Al contrario, il dialogo, l’ascolto e anche la capacità di trovare soluzioni concrete e fattibili: ricordiamo all’assessore Barsanti, così come al sindaco Pardini, che non sono stati eletti in Comune per fare continui paragoni con la precedente amministrazione, ma per governare e risolvere i problemi che - come sempre è accaduto e sempre accadrà - si presentano alla porta. Possibilmente senza alimentare conflittualità tra le società come Barsanti sta facendo, tutto preso dall’ansia di dimostrarsi diverso e migliore.

Capiamo l’ardore, ma forse a volte merita mettere da parte l’ansia da prestazione e procedere con prudenza.

E magari anche acconciarsi ad accogliere le critiche senza bullizzare chi si permette di rivolgersi a sua maestà con un atteggiamento diverso dalla reverenza. Perché fa, sì, l’assessore ma, ahilui, in una città democratica nella quale c’è anche chi non la pensa come lui”.

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